giovedì 21 agosto 2008

22 - L'AMANTE FANTASMA

Il cavallo è pronto e sellato, come richiesto da Hearst. Don Teodoro non ha esitato a svegliare il suo compaesano stalliere nel cuore della notte per procurarglielo. Il guerriero vuole partire immediatamente per Tavistock, per avvisare Rune e Don Adelmo dell'accaduto.
La pioggia notturna gli sferza il viso, ma lo tiene sveglio mentre cavalca veloce nell'oscurità. La vista di Tavistock lo accoglie all'alba, quando il sorgere del sole spazza via le ultime nubi residue.
Rune e Don Adelmo hanno cercato tutta la notte. La biblioteca personale del prete, custodita in una cantina sotto la sagrestia lontano da occhi indiscreti, è ricca di tomi occulti, tra cui il prelato si muove con destrezza.
Ormai esausto e con gli occhi rossi e stanchi, Don Adelmo sfoglia vecchie pagine ingiallite contenenti invocazioni, esorcismi e teorie extraplanari, alla ricerca di un indizio, di un'informazione, di una traccia da seguire.
Nello stesso istante in cui Hearst fa il suo ingresso nella chiesa di Tavistock, Don Adelmo esulta.
In un vecchio libro di mitologie dimenticate, viene descritta una creatura demoniaca chiamata Amante Fantasma.
L'Amante Fantasma si nutre del dolore delle fanciulle private ingiustamente dalla morte del loro amore. Ogni notte, assunte le fattezze dell'amore perduto, visita la ragazza nella sua stanza dandole la gioia dell'illusione, e la priva lentamente delle forze, fino al giorno in cui, soggiogata, lo seguirà nella sua fortezza sul Piano Materiale Negativo, dove languirà e morirà diventando un'ombra di sè stessa.
L'unico modo per spezzare la maledizione è far dormire all'aperto per tre notti consecutive la vittima dell'Amante Fantasma.
Non c'è tempo da perdere: ogni notte che passa, Christina si avvicina sempre di più alla soglia del non ritorno, mentre le forze l'abbandonano. Ecco il perchè del deperimento fisico... ecco perchè quel suo strano miglioramento iniziale d'umore, seguito poi dall'indifferenza ad ogni cosa.
Christina ha vissuto per giorni in funzione di quell'ora la notte, in cui Julian tornava da lei.
Hearst, Rune e Don Adelmo decidono di riposare il minimo necessario e ripartire immediatamente per le Colline, dove prevedono di arrivare entro sera.

mercoledì 20 agosto 2008

21 - CONFRONTI

Le assi di legno che componevano la porta come un puzzle incastrato male crollano sonoramente quando la presenza spiritica se ne va. Hearst si guarda attorno, confuso, con la nuca dolorante. I suoi compagni si precipitano nella stanza, Christina piange in un angolo, Lidia, accorsa in seguito al frastuono, sembra terrorizzata. Tutti quanti sono decisamente provati.
Mentre Hearst viene aiutato a rialzarsi, Christina coglie tutti di sorpresa e si precipita d'impeto fuori dalla camera singhiozzando. Nessuno degli avventurieri riesce a fermarla, mentre Lidia si ritrae dalla sorella impietrita dalla paura, lasciandola passare.
La ragazza esce dalla casa comune e si getta a perdifiato nell'acquazzone notturno che imperversa fuori. La pioggia si mischia alle sue lacrime e le trascina lungo il volto pallido, scavato dal dolore.
Senza fermarsi, senza voltarsi, corre, verso il santuario... poi qualcuno l'afferra, la spinge, inciampa, cade. Christina piange... perchè vogliono portarle via Julian, ancora... perchè, proprio ora che l'ha ritrovato?
Il bel volto di Christina si imbratta di fango, mentre Gilead la tiene ferma, a terra. L'elfo solleva lo sguardo, mentre gli altri lo raggiungono, e nell'oscurità per un istante, gli pare di scorgere la sagoma di Julian che lo fissa con odio.
Lidia è cinerea mentre guarda la sorella, e Juan non riesce più a trattenersi: come frecce d'accusa le sue parole rivelano la verità sul diario mancante, e sulla sua relazione con Julian. Don Teodoro ascolta prima incredulo, poi aggredisce verbalmente la figlia, disperato: "Cosa hai fatto!!! Cosa hai fatto!!!".
Lidia crolla, e ammette tutto riguardo la sua relazione con Julian. Amanti... ma era destinata a finire. Quella notte prima del matrimonio si erano incontrati al Santuario, e Julian le aveva detto che la loro relazione non poteva continuare: si sarebbe sposato, sarebbe stato un marito fedele. Lidia... capiva, ma non sapeva accettarlo. Perchè sempre Christina? Christina la preferita del villaggio. Christina la preferita di suo padre. Christina la preferita di Julian.
Umiliata, ancora... risentita quella sera diede uno spintone a Julian per scansarlo, ma lui perse malamente l'equilibro, cadendo e sbattendo violentemente la testa contro il basamento di pietra. Il sangue... non respirava...
Lidia confessa le sue colpe come se la pioggia potesse lavarle via. Un incidente... era stato un incidente, ma la paura l'attanagliava. Sapeva che la loro relazione poteva essere un movente, sapeva del diario. L'aveva sottratto la prima notte, preparando le stanze di Declan, Don Adelmo e degli avventurieri nella casa comune. Era terrorizzata dal giudizio degli altri se si fosse scoperto tutto, dalle accuse, dalla possibile colpevolezza per un omicidio che non aveva commesso.
Ma poi il fantasma... inatteso. Christina, e il suo deperire a vista d'occhio. Questo no, era fuori dal suo controllo... forse la vendetta di Julian...
Lidia singhiozza mentre le confessioni escono dalle sue labbra come un fiume in piena. La disperazione per gli errori commessi, per un qualcosa che le è sfuggito di mano e non ha avuto il coraggio di ammettere se non troppo tardi.
Lidia, pentita, piange lacrime amare nella pioggia.
(Ill. Rain and Tears, by meitantei)

lunedì 18 agosto 2008

20 - VOLONTA'

Questa notte nessuno si farà trovare impreparato. All'esterno imperversa una pioggia battente, con tuoni e lampi che illuminano spettrali la notte per pochi istanti.
Gilead si nasconde di nuovo nell'armadio della stanza di Christina alla casa comune, ma questa volta, tramite un foro praticato nella parete di legno confinante con la stanza di Don Teodoro, fa scivolare un pezzo di corda nelle mani di Gimble, appostato in attesa dall'altra parte assieme al resto del gruppo, ad eccezione di Juan che si posiziona sotto la finestra.
L'attesa è spasmodica, i minuti sembrano non passare mai. Gilead osserva dalla serratura del suo nascondiglio, nell'oscurità. Christina è distesa sul letto, ma l'elfo sa che non dorme. Dovrà fare ancora più attenzione.
Allo scoccare della mezzanotte, l'odore dolciastro della notte precedente si ripresenta... ci siamo! L'oscurità si infittisce, Christina si muove e si mette a sedere sul letto, mentre la sagoma di Julian si materializza davanti a lei.
Gilead ha solo pochi secondi, sente già i brividi lungo la schiena. Facendo ricorso a tutta la sua forza di volontà cerca di muovere il braccio che tiene l'estremità della corda, e la strattona un paio di volte, prima di rimanere completamente paralizzato.
E' il segnale!
I nostri eroi scattano verso la porta della stanza di Christina, e Juan si arrampica con rapidità sfruttando una tettoia per raggiungere la finestra al primo piano. Isabel si avventa sulla maniglia, ma la porta sembra bloccata... eppure non era chiusa a chiave! Anche Juan, cerca di forzare le imposte della finestra, ma senza successo...
Hearst invita tutti a scansarsi, e con una carica poderosa fracassa letteralmente la porta. I pezzi di assi spezzate vengono proiettate all'interno della camera, dove finisce anche la corsa del guerriero. Christina urla terrorizzata, ma l'oscurità è fitta ed Hearst vede a malapena le sagome vicino al letto. I frammenti di legno che costituivano la porta, trasportati da una forza soprannaturale, si sollevano da terra e vanno a ricostituirla alle sue spalle, impedendo l'ingresso dei compagni.
Hearst stringe i denti, sente che la sua volontà è sotto attacco. Una sensazione di sonno annebbia la sua mente, ed ogni movimento è accompagnato dal formicolio che precede la paralisi. Non può cedere ora... le sue mani raggiungono l'elsa dello spadone, ed è come se l'arma gli desse nuova energia... solo alcuni passi, rapidi, verso il fantasma, per colpirlo...
Poi rosso... come il sangue... e la sensazione di caldo, alla nuca. Hearst cade a terra, stordito. I suoi occhi cercano l'aggressore, e scorgono la sagoma di Christina, che si allontana portando con sè il suono ovattato del suo pianto, con una sedia rotta ancora tra le mani.
Hearst sente Julian sussurrare a Christina che tornerà, poi la sua mente si fa pesante e perde i sensi...

19 - LACRIME AMARE

Il racconto di Gilead lascia tutti di stucco. Ancora dolorante per essere rimasto paralizzato dalla manifestazione spiritica per oltre un'ora, l'elfo non tralascia alcun particolare. E' evidente che la figura scura della notte prima è una sorta di proiezione di Julian, in cui Christina rivede l'amore perduto.
Don Adelmo ascolta preoccupato quanto è accaduto: confessa che inizialmente aveva pensato a qualche manifestazione di tipo vampirico o simile, ma poi si era convinto che la causa dei comportamenti anomali di Christina fosse il dolore per la perdita dell'amato. Ma quello che Gilead ha visto spazza via tutte le precedenti ipotesi.
Don Adelmo, che sembra essere inaspettatamente esperto in materia, rivela che una creatura di questo tipo difficilmente può essersi generata "da sola", e sul corpo di Julian non è stato compiuto alcun maleficio. Inoltre nessuno al villaggio ha competenze arcane tali da innescare un ritorno del fantasma di Julian per un qualsivoglia motivo.
Don Adelmo ammette di essere piuttosto confuso, e decide di tornare a Tavistock in tutta fretta per consultare la sua biblioteca personale, dalla quale spera di ottenere qualche informazione importante. Rune si offre di accompagnarlo.
Proprio durante il viaggio di ritorno, Don Adelmo rivela a Rune che le sue profonde conoscenze mistiche sono dovuta al fatto che in passato fece parte del clero di Ishariel... perchè tuttavia il prete abbia abbandonato il culto per approdare alle Isole Coloviane, rimane un mistero.
Nel frattempo alle Colline, Juan riproduce con perizia un falso del diario di Julian, e mentre Gilead porta ancora una volta Lidia a fare una passeggiata dopo pranzo (durante la quale la ragazza dimostra di essere sempre più preoccupata per la salute della sorella), approfitta dell'assenza della ragazza per sostituirlo al diario originale.
Una volta riunitisi con tranquillità, i nostri eroi esaminano il contenuto del diario... increduli scorrono le pagine, apprendendo che Julian intratteneva una relazione nascosta nientemeno che con Lidia! Nelle ultime note tuttavia, risulta evidente che Julian aveva deciso di troncare il rapporto con Lidia in vista del matrimonio con Christina.
Giunge la sera, e a cena Lidia appare visibilmente tesa, e prima della fine del pasto si ritira in camera sua dicendo di essere molto stanca. Ma Juan non si fida: con una scusa si assenta e scivola furtivo sul retro della casa, appostandosi sotto la finestra della stanza di Lidia... e la sente piangere...
(Ill. Crying... by Th3Viking , by ˜ToxicArtwork)

domenica 17 agosto 2008

18 - QUALCUNO TRA NOI

Tutto è pronto, il piano studiato nel dettaglio. Questa notte Christina dormirà lontano dalla sua stanza, in una camera appositamente approntata nella casa comune. Don Teodoro, che non se la sentiva di abbandonare la figlia, riposerà nella stanza accanto.
Questa volta sarà Gilead a nascondersi nell'armadio della stanza di Christina: il suo sangue elfico gli permette di non dormire, e di essere inattaccabile anche dal sonno di tipo magico.
Gilead attende. La sua visuale dalla toppa della serratura gli permette di osservare il letto.
Christina si corica e spegne la candela. Presto gli occhi di Gilead si abituano alla nuova condizione di buio: anche in questo la sua razza eccelle rispetto agli umani, e anche la fioca luce delle stelle gli permette di vedere come se la candela fosse ancora accesa.
Verso la mezzanotte i sensi di Gilead vengono messi in allarme. Un odore dolciastro pervade la stanza. E' un odore simile a quello presente nella camera di Christina, già notato dagli avventurieri in maniera più tenue, a cui nessuno però aveva dato peso.
Gilead appoggia l'occhio alla serratura. Sorprendentemente, è come se l'oscurità si sia fatta più buia e l'elfo fatica a distinguere ciò che accade. Sembra che ci sia... qualcuno...
Gilead sente un brivido gelido lungo la schiena, prova a muoversi, ma non vi riesce. Il panico si impadronisce di lui quando realizza di essere completamente e inspiegabilmente paralizzato.
Osserva con orrore la scena con l'unico punto di vista possibile, ed intravede una figura umanoide che nell'oscurità accarezza Christina, la quale, consapevole della sua presenza lo abbraccia e lo stringe, sussurrando "amore mio...".

sabato 16 agosto 2008

17 - UNA CENA IMPORTANTE

Gimble si desta, con una sensazione impastata in bocca. Sbadiglia sonoramente... ma... si è addormentato! Esce scattando dall'armadio, dimenticando ogni attenzione: la stanza è vuota, Christina è già uscita per la colazione. Gimble maledice sè stesso... com'è potuto accadere?
Lo gnomo confessa umilmente ai suoi compagni il suo fallimento, ma il sospetto di tutti è che Gimble non si sia addormentato per caso...
Comunque la notte è stata lunga, e tutti hanno bisogno di riposo almeno fino al pomeriggio. Prima di ritirarsi però ognuno sbriga le sue faccende.
Juan chiede a Don Teodoro di organizzare per la sera stessa una cena con Eduardo e i suoi genitori. Il borgomastro è sorpreso, sapendo che la cosa è anomala avendo appena subito un lutto, e sicuramente insospettirà Eduardo e i suoi, che la potrebbero prendere come una scusa per un interrogatorio. Ma Juan è inamovibile: è necessario; inoltre è probabile che Eduardo muoia dalla voglia di vedere come sta Christina, difficilmente rifiuterà.
Hearst invece prima di arrivare alla casa comune si intrattiene con due pettegole del villaggio per due chiacchiere. Non gli è difficile portare le due signore all'argomento di cui desidera conversare. Infatti ben presto viene a sapere ciò che si dice della famiglia del borgomastro: Christina è una brava fanciulla timorata di Dio, che aveva avuto la fortuna di trovare un bravo e ricco ragazzo come Julian. Tutti parlavano bene della coppia, la coppia più bella del villaggio. Christina, lo sanno tutti, è la preferita di Don Teodoro.
Le voci su Lidia sono invece meno candide. Nonostante le pettegole ripetano che è anch'ella una bravissima fanciulla, corre voce che il suo spirito sia decisamente più libertino e meno castigato di quello della sorella...
Nel pomeriggio, proprio mentre gli avventurieri stanno recandosi a casa di Don Teodoro, vedono Christina che di corsa percorre le strade di terra battuta nella direzione del Santuario nei Campi: è fuggita di casa!
I nostri eroi si gettano all'inseguimento della ragazza, ma la raggiungono solo quando si ferma al Santuario.
Qui accade qualcosa di molto strano: quando Isabel si avvicina a Christina in ginocchio vicino al punto dove Julian è morto, una nebbiolina nera si leva dal terreno. Il paesaggio si fa grigio, i colori sbiadiscono, il vento cala, i rumori tacciono. Tutto d'un tratto sette scheletri avvolti di un vapore nerastro si levano dal nulla. Christina osserva la scena e sviene.
L'atmosfera è surreale ma le manifestazioni scheletriche non sembrano avere intenzioni pacifiche. Terrorizzati, gli avventurieri cercano di sostenere l'assalto delle creature malefiche, lasciando il tempo a Isabel di invocare il potere di Erevos. Il simbolo sacro della sacerdotessa si illumina di un bagliore blu elettrico. Gli scheletri vengono come vaporizzati dalla luce del Santo della Conoscenza. Il paesaggio torna normale, e i non-morti sembrano essere svaniti nel nulla, così come non c'è traccia delle ferite inferte sui corpi di nostri eroi... possibile che si sia trattato di un'allucinazione collettiva?
Il gruppo porta Christina senza sensi nella casa comune, lontana dalla sua stanza. Quando la giovane si riprende sembra non ricordare nulla dell'accaduto.
Nonostante Christina sia provata, viene portata dal gruppo alla cena con Eduardo e i suoi. La cena prosegue in un silenzio imbarazzato, con Christina completamente assente e solo poche parole di cortesia. Ma lo scopo della cena è un altro: anche questa sera Gimble finge di stare male per il vino, e accompagnato da Juan si assenta.
I due vanno furtivamente a casa di Eduardo e la setacciano da cima a fondo, ma non trovano niente di anomalo: anche questa volta un buco nell'acqua!
Mentre tornano affranti per non aver risolto nulla, Juan decide di dare una sbirciatina più approfondita anche alla camera di Lidia. Dopo essersi introdotto dalla finestra, nota che la cassapanca è chiusa a chiave... strano per dei vestiti! Juan si affida ai suoi "attrezzi del mestiere" ed apre con destrezza il piccolo lucchetto. Le sue mani scendono tra gli abiti, verso il fondo, fino a quando non toccano un piccolo taccuino rilegato in cuoio: il diario di Julian!!!
Juan mantiene la calma: ne studia attentamente le fattezze e lo lascia al suo posto, senza nemmeno aprirlo.

giovedì 14 agosto 2008

16 - APPOSTAMENTI

Il pranzo a casa di Don Teodoro si svolge in un'atmosfera mesta, con lo sguardo di tutti i presenti che più volte si posa sulla porta chiusa della stanza da letto di Christina.
Gilead avvicina Lidia e la porta a fare una breve passeggiata dopo pranzo, cogliendo l'occasione per parlare con lei da solo. I due incrociano Eduardo a poca distanza dalla casa del borgomastro, che li saluta malamente. Lidia confessa a Gilead di trovare strano il comportamento di Eduardo, decisamente diverso dal solito, mai così aggressivo.
Interrogata dall'elfo sulle condizioni della sorella, Lidia confessa di vederla indebolirsi e deperire a vista d'occhio, nonostante il suo umore apparentemente migliori di giorno in giorno. Christina mangia poco, come se si sentisse distante dai bisogni materiali, e sempre più spesso è come se la sua mente vagasse persa in un un mondo parallelo visibile solo a lei.
Nel frattempo Eduardo entra in casa di Don Teodoro, visibilmente preoccupato per Christina. Comunica al capovillaggio di averla vista prima, mentre andava al Santuario, ammettendo così implicitamente di gironzolare spesso nei paraggi, e di averla trovata molto provata fisicamente. Don Teodoro conferma a Eduardo le sue impressioni, ma rimane sul vago e congeda rapidamente il giovane.
La notte stessa in accordo con Don Adelmo e Don Teodoro, gli avventurieri decidono di passare all'azione: se c'è qualcosa da scoprire, è meglio tentare tutte le possibilità.
Gimble finge di aver bevuto troppo a cena, e chiede a Juan di riaccompagnarlo alla casa comune. Grazie a questo diversivo, Gimble si intrufola nella stanza di Christina e si nasconde nell'armadio, mentre Juan si appiattisce sotto il letto nella camera di Lidia.
Quando giunge la notte, tutti prendono posizione: Hearst e Don Adelmo sorvegliano il corridoio in casa di Don Teodoro davanti alle camere delle figlie, Isabel si accuccia sotto la finestra della stanza di Lidia, Gilead attende in ascolto sotto la finestra di Christina.
Verso la mezzanotte, Gilead sente sussurrare... ci siamo... il cuore comincia a sbattere, la tensione sale nei secondi che precedono l'azione...
...ma non accade nulla.

15 - CAMBIAMENTI D'UMORE

Il ritmico frinire di insetti invisibili scandisce il tempo della notte tropicale, mentre come due ombre Gilead e Hearst si muovono furtivi nelle strade vuote del villaggio, fino a raggiungere il retro della casa di Don Teodoro.
Attraverso le imposte chiuse della stanza di Christina, l'udito acuto dell'elfo riesce a cogliere un bisbigliare sommesso... "Amore mio"... ancora quelle parole, distintamente! Il sussurrare continua per oltre venti minuti, ma l'elfo non riesce a captare il resto del discorso.
Cercando di non fare rumore Gilead fa scivolare il suo stocco attraverso le imposte, per sollevare il gancio che le chiude. Il gancio è duro ed il tentativo fallisce: Gilead, per evitare di attirare l'attenzione della giovane, decide di rinunciare.
La mattina seguente Christina esce dalla sua stanza sorprendendo tutti quanti, in condizioni visibilmente migliori rispetto al giorno precedente. Il suo aspetto è decisamente più rilassato, anche se il pallore sul suo viso è un indizio inconfutabile del suo tormento.
La ragazza manifesta il desiderio di visitare il Santuario nei Campi, dove Julian è morto. Lidia si offre prontamente di accompagnarla, ma Christina la mortifica chiedendo che siano Declan e gli avventurieri ad andare con lei.
Con una scusa Juan si stacca dal gruppo, e approfittando dell'assenza di Christina si intrufola nella sua stanza passando dalla finestra sul retro. La speranza di trovare indizi utili però, svanisce in fretta: a parte un po' di disordine, nella camera della sposa sembra essere tutto in ordine.
Nel frattempo Christina e gli altri raggiungono il Santuario nei Campi, e la ragazza si china vicino al basamento dove Julian è morto. Si commuove e piange sommessamente.
Dopo un tempo interminabile, Declan l'avvicina e l'accarezza, dicendole con delicatezza che è giunto il momento di andare. La reazione di Christina però è incontrollata... trema... si agita... urla... rifiuta istericamente di andare via... infine sviene.
Gli avventurieri riportano la povera ragazza a casa, dove Don Teodoro, a seguito dell'evidente episodio di disturbo mentale della figlia, prega Don Adelmo di visitarla.
Nel cuore di tutti però ci sono già tutte le risposte, anche se sembra che nessuno abbia il coraggio di ammetterle apertamente... quel dolore, troppo forte, l'ha portata alla follia...

mercoledì 13 agosto 2008

14 - UN DIARIO SCOMPARSO

Il giorno seguente Declan è il primo a alzarsi, e attende tutti al pianoterra. Le stanze predisposte da Lidia per la notte nella casa comune del villaggio sono semplici ma comode, adatte al loro scopo.
Anche Lidia è già lì, e tiene compagnia al mercante affranto. Sua sorella sembra stare un po' meglio, ma non se la sente ancora di uscire dalla sua camera.
Una volta pronto anche Don Adelmo, il gruppo si dirige verso l'abitazione di Don Teodoro. Declan abbraccia l'uomo, quasi fosse lui a dover consolare il borgomastro. Don Adelmo confessa agli avventurieri che la vita non è stata tenera con il capovillaggio. Sua moglie morì nei campi uccisa da un Ankheg molti anni or sono. Egli combattè con il mostro fino allo stremo, ma i suoi sforzi non servirono per salvarla, e una brutta frattura alla gamba destra da allora lo costrinse alle stampelle a vita. Le sue figlie sono tutto ciò che gli resta, e vedere Christina soffrire non gli da pace.
Declan chiede a Don Teodoro di poter accedere agli averi del figlio, ed il borgomastro acconsente: la stanza, nella casa comune, non è stata toccata.
Nel primo pomeriggio Don Adelmo si appresta alla benedizione funebre sulla salma di Julian, conservata nelle cantine della casa comune. Tuttavia Christina non partecipa, dicendo alla sorella di non farcela a sostenere anche questo dolore.
Alla cerimonia presenziano praticamente tutte le poche anime del villaggio, e tra queste fa capolino Eduardo. Indicato agli avventurieri da Lidia, è facile intuire che un marcantonio come lui non avrebbe fatto nessuna fatica a spaccare la testa a un damerino come Julian!
Nel frattempo Juan, che non sopporta la presenza dei morti, si aggira attorno e nella casa di Don Teodoro; giunto sul retro, nota che la finestra della camera di Christina è sempre chiusa e l'interno è buio. Avvicinandosi e ascoltando, Juan capta il bisbigliare della ragazza tra i singhiozzi... "Amore mio..." dice.
Al termine della cerimonia gli avventurieri, recuperato anche Juan, si ritirano con Declan nella casa comune: il mercante approfittando di un momento di solitudine con il gruppo, racconta ciò che ha trovato nella stanza di Julian... o meglio cosa non ha trovato...
Julian possedeva un diario, e Declan sapeva della sua esistenza. Era sempre stato un suo vezzo. Ma quel diario non c'era tra le cose del figlio. Forse è solo una coincidenza, e Julian ha perso distrattamente il diario, oppure qualcuno l'ha fatto sparire di proposito. Declan non si sente di escludere nessuna possibilità, ma il sospetto lo attanaglia.
E il mercante non può far altro che chiedere l'aiuto e la collaborazione dei nostri eroi...

13 - SPERANZE IN FRANTUMI

Al loro arrivo, una terribile notizia coglie di sorpresa tutti quanti.
Don Teodoro, il borgomastro padre della sposa, spiega tra le lacrime a Declan che la mattina stessa il povero Julian è stato trovato senza vita vicino al piccolo Santuario nei Campi, morto a seguito di una tragica caduta, dopo aver sbattuto violentemente la testa contro un basamento di pietra. Christina è chiusa nel pianto in camera sua dalla mattina, distrutta dal dolore. Solo la sorella maggiore, Lidia, è riuscita ad avvicinarla.
Declan, incredulo, cade a peso morto su una sedia di paglia, lo sguardo perso nel nulla. Esterrefatto dagli eventi, non riesce a spiegarsi come sia potuto accadere. Quasi d'impeto chiede al gruppo di avventurieri di accompagnarlo sul luogo del ritrovamento di Julian: nessuno sente di rifiutarsi questo favore al povero mercante.
Accompagnati da Lidia raggiungono il Santuario. Nulla sembra far pensare a qualcosa di più di un tragico incidente. Declan disperato piange a dirotto vicino al luogo sacro, dove le macchie di sangue sono ancora evidenti sulla pietra.
Isabel, con intuito femminile, avvicina Lidia per chiederle di Julian. La giovane racconta che Julian si innamorò di Christina quando in viaggio d'affari si fermò alle Colline dello Zucchero. Egli continuò a spostarsi, ma sempre più spesso faceva ritorno al piccolo villaggio. Un anno fa infine, il grande passo: Julian chiese a Don Teodoro la mano della figlia e decise che si sarebbe stabilito presso la piccola comunità.
Mentre Lidia parla, alla contemplatrice non sfuggono però alcuni segnali nella sua voce, nel suo comportamento. Sembra che Lidia voglia dire qualcosa di più, ma non ne ha il coraggio.
Incalzata da Isabel, presto la ragazza bisbiglia un sospetto che probabilmente è serpeggiato tra tutti al villaggio: Eduardo, un energumeno timido ed introverso, ha da sempre una vistosa cotta mai confessata per Christina. Lidia tuttavia non vuole ammettere l'ipotesi che Eduardo abbia potuto macchiarsi di un crimine, essendo, a suo dire, un bravo ragazzo.

12 - MATRIMONIO ALLE COLLINE

Il matrimonio tra la figlia del borgomastro delle Colline dello Zucchero, Christina, e il ricco mercante Julian Leuvarden, figlio dell'altrettanto ricco Declan Leuvarden, sarà sicuramente l'evento dell'anno alle Colline dello Zucchero.
Salamanca regge parte della sua economia sulle coltivazioni di canna da zucchero delle Colline: infatti sono la maggior fonte di approvvigionamento per le famose distillerie della capitale, in cui vengo prodotti alcuni tra i migliori rum delle Isole Coloviane.
Il viaggio con Don Adelmo verso le Colline è breve, e prevede una tappa ristoratrice alla Cueva del Gitano, dove alla comitiva si unirà anche il padre dello sposo.
La calura è insopportabile, ma nonostante ciò chiacchierare con Don Adelmo durante il cammino è piacevole. Rune ne approfitta per sottoporre al prelato la strana domanda posta da Silla.
La reazione del prete coglie Rune di sorpresa. Don Adelmo deglutisce più volte, teso, borbotta qualcosa dicendo di non capire, ed infine non risponde.
Il comportamento anomalo del sacerdote insospettisce la compagnia sulla natura della domanda stessa: nel timore che rivelarla possa celare qualche tipo di incantamento in grado di mettere in pericolo chi la sente, decidono di non parlarne più.

11 - UN TENTATIVO DISPERATO

Il viaggio di ritorno è cupo e silenzioso. Il fallimento nel ritrovare Bleena, ma soprattutto quella domanda di Silla, così strana, proprio a loro, senza motivo... lascia un forte senso di inquietudine...
Anche l'equipaggio della Mandibuona, di solito chiassoso, sembra subire il peso degli eventi.
Tornati a Tavistock, gli avventurieri si recano alla Locanda sulla Piazza per riposare.
Il giorno seguente Hearst incontra di nuovo il capitano Edbuin. Senza troppi indugi, racconta al militare tutto ciò che sa dei pirati BlackRabbit, fornendo anche una dettagliata descrizione del loro covo.
Grazie alle preziose informazioni ricevute, Edbuin decide di sferrare un attacco a sorpresa contro i pirati il giorno seguente, solo il tempo necessario di preparare i suoi uomini. I nostri eroi decidono di accompagnare la guardia cittadina per compiere la loro vendetta e strappare a Jaggar la verità sul destino di Bleena.
Il contingente parte a cavallo con il fresco dell'alba del giorno seguente, ma arrivati a destinazione fanno un'amara scoperta: i BlackRabbit hanno abbandonato la grotta. Non c'è traccia dei pirati, nè dei loro averi. Fuggiti.

martedì 12 agosto 2008

10 - INGANNO E TORMENTO

La pioggia comincia a cadere, quasi volesse lavare via il terrore che avvolge il gruppo di temerari avventurieri.
Gimble deve far ricorso a tutta la sua volontà e a tutto il suo coraggio anche solo per proferire poche parole. Il piccolo gnomo chiede a Silla di Bleena, rapita dai pirati e venduta alla strega per avere salva la vita.
Una lunga attesa scandita dal ticchettio della pioggia precede le parole della vecchia, che sarcastica gli risponde con una domanda: "...e se avessero venduto te?".
Un nodo alla gola pervade Gimble... i pirati li hanno ingannati... li hanno mandati in pasto alla strega sicuri che avrebbero incontrato morte certa... e lui ci ha creduto, portando qui anche i suoi amici, condannandoli, senza via d'uscita...
Un senso d'impotenza e rassegnazione invade l'animo della compagnia.
Gimble sa che ora è compito suo provare a salvare i suoi compagni da questa situazione. Egli sfodera tutte le sue migliori doti diplomatiche per convincere Silla a non ucciderli... forse vi riesce... forse la vecchia non li avrebbe uccisi lo stesso...
Il gruppo sta per andarsene, quando la strega del mare richiama la loro attenzione chiamandoli uno ad uno, per nome. Prima che si allontanino pone loro una strana domanda, invitandoli a rifletterci, perchè un giorno potrebbero trovarsi nelle condizioni di dover rispondere:
"Cosa può cambiare la natura di un uomo?".
(Ill. Eternal Torment, by VisualModality)

09 - LA VECCHIA E IL MARE

L'impatto con la Mandibuona di Hearst, Juan e Gimble, che non avevano partecipato alla trattativa la sera precedente, è drammatico.
Juan, marinaio d'esperienza sa cosa li aspetta...
Hearst invece imprecando per la pessima imbarcazione si appoggia incautamente ad un parapetto marcio, che cede regalandogli un refrigerante quanto inaspettato bagno.
Nonostante tutto, la Mandibuona parte alla volta dell'isola della strega del mare. Avvicinandosi allo stretto tra Salamanca e Isla Paraiso, i venti Antelesi provenienti da nord-est fanno sentire sempre più la loro forza, minacciando di affondare da un momento all'altro il peschereccio malandato.
Il viaggio è angosciante, ma dopo alcune ore, giunti nelle vicinanze della costa nord dell'isola, i nostri eroi chiedono a Vasco di costeggiare le spiagge per trovare la dimora di Silla.
Nuvoloni minacciosi carichi di pioggia viaggiano veloci dall'orizzonte verso l'isola, trasportati dal forte vento. La Mandibuona scricchiola paurosamente mentre le sue assi si contorcono sballottate dal mare grosso e dalle correnti. Pezzi di legno dell'imbarcazione vengono letteralmente staccati dalla violenza delle onde, tant'è che gli avventurieri terrorizzati dalla possibilità di ulteriori danneggiamenti, decidono di approdare e continuare la ricerca a piedi sulla spiaggia.
Il vento piega le palme come fuscelli e solleva la sabbia impedendo la visibilità.
Il gruppo continua a camminare riparandosi al meglio gli occhi, fino a che il vento si placa lasciando il posto alle nuvole scure e all'odore dell'imminente tempesta.
E' proprio in questa di fase di calma apparente che la compagnia raggiunge la dimora della strega.
Le alghe crescono rigogliose nel tratto di mare di fronte alla casa, e quando spiaggiano il loro odore di putrefazione è quasi insopportabile. La casa si erge sopraelevata su tre palme che la sorreggono come un treppiede, piegate in modo innaturale. Tutt'attorno il vento ha trasportato sporcizia e detriti, ma ora è un silenzio ovattato a dominare, un silenzio teso in attesa della pioggia, rotto solo dal baritonale rumore dei tuoni.
Come se sapesse della presenza del gruppo, Silla fa capolino dalla porta della sua misera abitazione di legno, scostando un cencio lurido usato come tenda per l'ingresso.
Lo sguardo della strega toglie il respiro... la vista si offusca come se prendesse la mente e la strizzasse... potrebbe ucciderli tutti, se solo volesse...

08 - ...E CHE DIO CE LA "MANDIBUONA"...

Trovare un'imbarcazione in una città portuale non dovrebbe essere un problema... a meno che non si voglia andare alla ricerca di una strega dei mari!
Rune, Isabel e Gilead non hanno vita facile in questo senso: non appena la gente di mare sente nominare la strega, rifiuta più o meno cordialmente di aiutare i nostri eroi. E' il tramonto quando i tre hanno ormai fatto letteralmente passare una ad una tutte le imbarcazioni del porto, e una sensazione di sconfitta comincia a pervaderli. Resta ancora solo l'ultimo molo, quello in fondo, mezzo abbandonato.
Al solo avvicinarsi degli avventurieri all'ultimo pontile, i marinai che assistono alla scena si prodigano in una serie di scongiuri nemmeno tanto velati. Rune, Isabel e Gilead si guardano perplessi, con aria interrogativa.
Un'imbarcazione talmente malconcia da essere probabilmente abbandonata nell'attesa che affondi da sola, risulta essere l'unico natante ancorato in quest'area. Quando meno se l'aspettano, dalla cambusa del peschereccio, fa capolino un tizio eccentrico e sorridente. Il marinaio si chiama Vasco Tenzio, ed è il proprietario dell'imbarcazione. Vasco racconta che la barca è la prima e ultima costruita nel cantiere navale di suo nonno Liborio, e ha preso il nome da un intercalare usato frequentemente dal suo avo: "che Dio ce la Mandibuona". Vasco è orgoglioso di come, dopo quasi 50 anni (!), la nave sia ancora "perfetta".
Nonostante sia impressionante come ci possa essere qualcuno di così coraggioso da solcare i mari con una bagnarola simile, purtroppo questa sembra essere l'ultima possibilità rimasta per gli avventurieri, che chiedono anche a Vasco, quasi sperando in un rifiuto, di essere portati dalla strega Silla.
Vasco si illumina di felicità e accetta di buon grado per un compenso relativamente modico. Dando appuntamento agli avventurieri per la mattina seguente, il capitano riunisce il suo variopinto equipaggio composto da parenti e amici altrettanto strani, per prepararsi a salpare.
Gli avventurieri si avviano a passare la notte presso la taverna "Barracuda", sotto lo sguardo divertito dei marinai del porto di Tavistock...

lunedì 11 agosto 2008

07 - IN CERCA DI UNA CURA

La notte e il mattino successivo sono tutt'altro che piacevoli per il monaco del gruppo. Rune sembra aver contratto una sorta di infezione debilitante a seguito delle ferite riportate nello scontro con il ghoul. La febbre e i sudori freddi non gli permettono di agire al pieno delle sue capacità; urge trovare un guaritore, o la cosa potrebbe complicarsi.
Essendo la destinazione Tavistock, Bailando suggerisce agli avventurieri di rivolgersi al prete locale, Don Adelmo, che sicuramente saprà aiutare il povero Rune.
Tavistock accoglie la compagnia con il suo caotico andirivieni di persone. La via che si snoda dalla piazza centrale del municipio al porto è un ricco calderone di colori, razze e profumi. Tavistock deve alla sua alleanza con la Salamanca questa ricchezza e la protezione militare contro la pirateria. La capitale dell'isola d'altra parte non può fare a meno di Tavistock come via preferenziale per i commerci marittimi. Questa sinergia ha reso il Governatorato di Salamanca uno dei più influenti delle Isole Coloviane.
La chiesa di Tavistock è silenziosa e fresca, protetta dalla calura esterna grazie alle spesse pareti di pietra efficaci nella loro semplicità. La sua costante penombra ed il profumo degli incensi danno una sensazione di tranquillità e pace, come se il tempo qua dentro scorresse secondo ritmi lenti e pacati, più consoni allo spirito.
Rune, accompagnato da Isabel e Gilead, incontra Don Adelmo. Il prete è persona affabile, ma purtroppo ha scarsa disponibilità di pozioni per la cura delle malattie, e le raziona per la sua comunità. Inoltre Rune non può nemmeno permettersi di pagare la cura...
Don Adelmo, forse mosso a compassione, accetta però uno scambio. Tra alcuni giorni dovrà recarsi presso le Colline dello Zucchero per celebrare un matrimonio, ed ha bisogno di una scorta che lo accompagni: sarà ben felice di accettare la protezione degli avventurieri durante il tragitto!
Nel frattempo Hearst, Juan e Gimble, dopo un lauto pasto nella "Locanda sulla Piazza" davanti al Municipio di Tavistock, fanno la conoscenza del sindaco Pedro de Mendoza e il capitano della guardia cittadina, Edbuin.
Chiaccherando con Edbuin, Hearst viene a sapere di alcune voci riguardo la presenza di un lupo mannaro a Salamanca. La cosa incuriosisce immediatamente il guerriero, ma ora ci sono cose più urgenti da fare...

venerdì 8 agosto 2008

06 - IL GHOUL

Con un balzo il ghoul è su di loro... l'oscurità, l'odore della carne morta... altro che "strano animale"! Il pirata ferito durante una precedente scorribanda si è trasformato in un terribile non-morto mangiacadaveri. Gilead, Gimble e Rune si destreggiano nel buio per resistere ai suoi attacchi e al suo potere paralizzante. Rune rischia la vita, ma alla fine i tre riescono ad avere la meglio sul pericoloso mostro, guadagnandosi anche il rispetto di Jaggar.
Il capo dei BlackRabbit mantiene fede alla sua promessa raccontando del terribile destino di Bleena. Durante un recente viaggio, i BlackRabbit si sono imbattuti nella dimora di una crudele strega dei mari, e Bleena è stata barattata per avere salva la vita di tutta la ciurma. La strega, di nome Silla, vive su un isola tra Salamanca e Isla Paraiso.
La delusione e lo sconforto quasi hanno il sopravvento sul povero Gimble, che tuttavia, forte del supporto dei suoi compagni, decide di proseguire nella sua ricerca, a costo di affrontare la terribile strega.
Tornati alla Cueva del Gitano, gli avventurieri ne approfittano per un necessario riposo prima di partire alla volta di Tavistock per imbarcarsi.

05 - IL COVO DEI BLACKRABBIT

Il covo dei BlackRabbit si trova in un'incantevole insenatura a ridosso di una ripida scogliera: sicuramente è più semplice da raggiungere via mare che via terra...
I nostri eroi si aiutano con le corde per scendere le pareti rocciose, mentre il sole pomeridiano cala ad occidente per lasciar posto alle prime brillanti stelle della sera.
Una barca arenata ed i rifiuti ai piedi delle rocce sono inequivocabile indizio dell'attività umana, e conducono ad una grotta, probabile rifugio dei pirati.
Grazie a Juan gli avventurieri superano facilmente le trappole ed eliminano una sentinella addormentata, ma arrivati vicino alla sala principale, un passo falso di Gimble fa sì che il gruppo venga notato. Gilead, Gimble e Rune vengono catturati.
Il covo dei BlackRabbit spiega da sè il perchè di un nome tanto particolare: la luce artificiale illumina un gruppo di sbandati che ha tappezzato le pareti di gabbie piene di conigli neri, che fungono da animali da compagnia nonchè da cena. Reti da pesca penzolano qua e là al di sopra delle gabbie, come a fare da ornamento insieme alle bandiere con il teschio di coniglio.
Jaggar, il capo della banda, riesce a carpire da Gimble il perchè della loro intrusione, ed ammette di sapere dov'è Bleena, ma rimprovera anche che non è educato entrare a casa degli altri e mettersi a fare domande... se vogliono le informazioni le possibilità sono due: combattere, o fare qualcosa per i pirati...
Jaggar racconta che recentemente un loro compagno è stato morso da una "strano animale", e da quel momento è diventato molto aggressivo, costringendoli a rinchiuderlo in un'altra sala. Il pirata propone ai tre prigionieri uno scambio: se loro risolvono il problema del compagno aggressivo, egli darà loro le informazioni che chiedono.
Gimble, Gilead e Rune si vedono costretti ad accettare, e vengono rinchiusi nell'altra sala.
Nel silenzio e l'oscurità, i tre realizzano troppo tardi cosa li aspetta in realtà...

04 - BAILANDO

Bailando è l'oste della Cueva del Gitano; è un uomo basso, con i baffi lunghi ed un grembiule fatto ad uncinetto. Deve il suo originale soprannome alle voci che narrano di come in gioventù fosse il miglior ballerino delle Isole... incredibile a dirsi, visto l'attuale aspetto!
Bailando si rivela un osso duro quando la compagnia cerca di carpirgli qualche informazione riguardo ai BlackRabbit: pur essendo evidente che sa qualcosa, non vuole ammetterlo dinanzi agli avventurieri se costoro non si dimostreranno degni di fiducia.
Per farlo dovranno svolgere per l'oste un compito alquanto semplice: il vecchio Pinto doveva tornare questo pomeriggio con un carico di rum dalle Colline dello Zucchero, ma essendo un ubriacone impenitente, probabilmente ha fatto una pausa durante il tragitto, si è scolato una bottiglia e si è addormentato. Serve che qualcuno lo riporti a calci nel sedere alla Cueva!
Il gruppo parte immediatamente alla ricerca di Pinto e del suo carretto.
Una macabra scoperta attende però i nostri eroi: a bordo della strada, tra l'erba alta, trovano il carretto ribaltato e il povero Pinto morto ammazzato. I cocci di alcune bottiglie rotte di rum sono sparsi tutt'intorno, ma la maggior parte del carico manca, facendo pensare ad una rapina.
Gli avventurieri seguono le tracce degli assalitori, che sembrano non aver fatto molto per nasconderle: qua e là infatti non è difficile trovare cocci di vetro appartenuti alle bottiglie di Bailando...
La pista li porta ad un terrapieno dove si trova la tana di alcuni coboldi intenti a festeggiare in preda ai fumi dell'alcol: ecco i responsabili dell'attacco! Il gruppo decide di stanarli e la festa dei crudeli rettiloidi finisce in un bagno di sangue.
Gli avventurieri recuperano il recuperabile e ritornano alla Cueva del Gitano, dove riferiscono a Bailando dell'accaduto. L'oste è seriamente dispiaciuto per la fine fatta da Pinto, ma ringrazia per l'aiuto prestato, concendendo loro, come ricompensa extra, vitto e alloggio gratis quando si troveranno dalle parti della Cueva del Gitano.
Bailando rivela che da alcune voci è venuto a sapere che i pirati BlackRabbit si sono insediati in una insenatura nella parte orientale dell'isola, poco a sud delle Foresta di Cocchi... ecco l'informazione che Gimble cercava! Dopo il minimo riposo necessario, la compagnia parte alla caccia dei pirati... non c'è tempo da perdere, Bleena potrebbe essere in pericolo!

03 - LA CUEVA DEL GITANO

Il rumore ritmico e solitario della scopa di Marilisa, la cameriera della Cueva del Gitano, si mischia ai suoni della notte tropicale di Salamanca.
La serata è finita, il grosso palco situato a lato della locanda che ha reso famosa la Cueva nelle isole giace silenzioso nell'oscurità. Sulle panche esterne solo un avventore sembra aver fatto tardi.
Strano vedere così poca gente alla Cueva, ma forse è per l'ora tarda: la taverna fa da crocevia sulla strada che va dalla cittadina portuale di Tavistock fino a Salamanca e alle Colline dello Zucchero, ed è quindi sempre molto frequentata da mercanti, contadini e braccianti.
L'unico avventore è un mercante di Kal-Mahda, di nome Declan Leuvarden, molto cordiale e bendisposto alla conversazione con i nostri eroi. Quando gli avventurieri gli mostrano la moneta, Declan ricorda immediatamente un episodio recente che potrebbe metterli sulla pista giusta. Poco tempo addietro, una nave proveniente da Berenzan carica di monete con l'effigie della Duchessa venne attaccata e depredata nel Mare delle Colovie da un gruppo di pirati chiamati "BlackRabbit". E' probabile che Grolac abbia ricevuto quella e altre monete come merce di scambio per la vendita di Bleena!!!
Purtroppo Declan non ha la minima idea di dove possano essere trovati questi furfanti... ma qualcuno del luogo potrebbe saperne di più...

lunedì 4 agosto 2008

02 - UNA CALDA NOTTE D'ESTATE

Il sudore per il caldo della notte di luglio e per la tensione del momento bagna i corpi degli avventurieri, mentre si avvicinano furtivi al campo ormai buio dei teatranti.
Gimble non è mai stato così vicino al suo scopo: quelle informazioni che volevano Grolac accampato con la sua compagnia a poca distanza dalla locanda "Cueva del Gitano" erano vere!
Ad un tratto un latrato accende la notte: cani! dannazione! hanno fiutato qualcosa!
I due mezzorchi scagnozzi di Grolac, Zarm e Udok, si svegliano di soprassalto, mentre la sagoma del nano con la maschera di ferro fa capolino sulla porta del carrozzone. In pochi istanti la copertura è saltata e le armi scintillano nell'oscurità. Solo Juan riesce ad approfittare della confusione per portarsi fino al carrozzone dove il nano si è prontamente sigillato.
I cani e i mezzorchi non resistono alla sete di vendetta di Gimble e ai colpi dei suoi compagni. Dopo un breve combattimento i loro cadaveri giacciono sul campo di battaglia.
Juan nel frattempo si intrufola nel carrozzone... solo per scoprire che Grolac è fuggito attraverso una botola sul pavimento, inosservato probabilmente grazie a qualche trucco o a qualche pozione.
Gimble si precipita verso l'accampamento, ma di Bleena nessuna traccia... niente.
Solo dopo un'attenta ricerca, da una tasca del cadavere di Udok, spunta un indizio: una moneta d'oro, un'insolita moneta d'oro recante l'effigie della duchessa Berenziah di Berenzan.
Forse alla "Cueva del Gitano" potranno trovare qualcuno disposto ad aiutarli a saperne di più...

01 - INCONTRI

Il sole di luglio scotta sulla pelle, mentre Gimble passeggia nel noto porto di Tavistock, sull'Isola di Salamanca. Il rumore del mare ed il profumo dei tropici invadono le strade. Gimble sa di essere vicino al suo scopo: la sua abilità nel raccogliere informazioni l'ha portato fino a qui, dove presto potrà riabbracciare sua sorella Bleena, da troppi anni nelle mani del perfido nano Grolac.
Grolac... in un certo senso il suo maestro e carnefice. Grolac che comprò Gimble e Bleena dai genitori alla fame per utilizzarli nella sua compagnia di teatranti. Grolac, il nano dalla maschera di ferro, a causa delle ustioni sulla parte sinistra del volto.
Gimble riuscì a fuggire al giogo di Grolac anni fa, ma non seppe liberare anche sua sorella. Dovette scappare, senza soldi, alla fame. Gli eventi della vita lo portarono lontano, in fuga dal suo aguzzino, ma Gimble prometteva ogni giorno che sarebbe tornato a riprendere sua sorella...
...e quel momento ora è vicino.

Grazie alle sue abilità di teatrante e musicista Gimble aveva raccimolato un buon gruzzolo. Tavistock, città di passaggio, gli aveva permesso di assoldare un gruppo di avventurieri per aiutarlo nella caccia al suo personale nemico e dei suoi scagnozzi.

Gilead Lothain, un elfo delle terre settentrionali di nobile lignaggio;
Hearst Helmsley, un guerriero del continente a caccia di fortuna;
Isabel, una sacerdotessa di Erevos;
Rune, un monaco errante;
Juan, mercante e marinaio delle Isole Coloviane, cacciato dalla sua nave.
Tutti individui con la loro storia e il loro viaggio personale, che per una serie di fortuiti eventi si sono trovati sulla strada del piccolo gnomo, senza aspettarsi che qui sarebbe cominciata la più grande avventura della loro vita...