mercoledì 30 settembre 2009

122 - MANI INSANGUINATE

La risata sguaiata di Kade riempie i Cortili del Pozzo.
"Ih ih ih ih... sorprendente! Due piccioni con una fava! Non potevo desiderare di meglio... chi avrebbe mai sperato di eliminare in un sol colpo i miei due più acerrimi nemici! Ahahahahah!!!"
"Cane... tu... tu lo sapevi!" sbotta Rune, stringendo i denti per trattenere la rabbia.
L'espressione di Kade si fa di colpo seria: "No. E ad ogni modo, anche se l'avessi saputo? Siete voi ad aver accettato di lavorare con noi. Comunque avete svolto un ottimo lavoro... ih ih ih ih!"
Gli avventurieri si guardano perplessi. Hearst osserva come inebetito il cadavere del capitano, mentre il suo spadone ancora gronda del suo sangue... decisamente questa non è la sua serata.
"Levatevi di lì, ora" intima Kade. Le Lacrime Rosse si avvicinano al corpo di Meis, minacciose.
"Non vi aspetterete che vi lasci portare via il morto, vero? Forza, sparite!"
Troppo numerose. Non c'è speranza di affrontarle senza lasciarci la pelle.
L'atmosfera è tesa.
Gimble fissa Kade, le sue parole sono dardi carichi di astio: "E la mia parte del patto? Avevi promesso di farmi avere informazioni sul nano Grolac e mia sorella Bleena."
"Ah... certo, come no? Anche se il lavoro grosso era l'assassinio del tuo amico, quello è la mia specialità. Ad ogni modo, non so nulla della gnoma, mentre il nano è stato a Salamanca, ma poi se ne è andato, probabilmente, forse, a Puerto del Principe. Questo è ciò che so, ih ih ih ih..."
Gimble sente il sangue ribollirgli nelle vene: "Bastardo! Queste informazioni non valgono nulla!"
Isabel poggia una mano sulla spalla dello gnomo: "Calmati Gimble..."
"Già, gnomo, modera i termini" sibila freddo Kade. "Queste sono le informazioni che ho, che ti piaccia o no; e considerando quanto mi importa di tua sorella e del nano, è fin troppo. Ad ogni modo, sono un tipo magnanimo e mantengo le mie promesse, quindi magari, se verrai a trovarmi tra un qualche tempo, potrei saperti dire di più... ih ih ih ih ih..."
Kade punta il dito verso la strada di terra battuta, mentre le Lacrime Rosse sollevano da terra il corpo del capitano: "Ed ora andatevene. Il vostro lavoro qui è finito... e mi raccomando... ih ih ih ih... datevi una lavata alla fontana, prima che qualcuno vi accusi di aver ammazzato il capitano delle guardie!!!"

giovedì 10 settembre 2009

121 - L'IRONIA DELLA SORTE

Il Licantropo si getta sulla rete di corda spessa che blocca la sua fuga. Con gli artigli affilati cerca di distruggerla, si aggrappa, come per arrampicarsi.
Le frecce di Gilead però non gli danno tregua, così come le balestre delle Lacrime Rosse. I dardi d'argento dell'elfo si conficcano nelle carni del lupo mannaro, aprendo ferite profonde.
Trovandosi bloccato, il Licantropo si volta verso i suoi avversari a terra: Hearst corre rapido in carica verso il mostro, mentre Rune lo affianca sulla destra.
Il lupo è alle strette, senza vie di fuga. Si agita, braccato, con gli occhi che cercano disperatamente una scappatoia, mentre fa di tutto per difendersi dagli attacchi incalzanti del guerriero e del monaco.
La risata isterica di Kade esplode alle spalle degli avventurieri: l'halfling, dall'alto della sua balconata, si gode la riuscita del suo piano e l'avvicinarsi della vittoria.
Il Lupo guaisce di dolore
"Non hai scampo! Non hai scampo!". I colpi di Hearst continuano micidiali nel loro incedere, fino a che il mostro stretto alle reti non prova una manovra disperata. Ed è proprio in quel momento che un brivido corre nella schiena di Rune, mentre incontra gli occhi terrorizzati del lupo.
Rune realizza, capisce... la scena gli scorre davanti come al rallentatore.
Il lupo balza in avanti per sopraffare Hearst col suo peso e aprirsi la strada . Il guerriero barcolla mentre il lupo lo sbilancia, facendolo scivolare a terra, e balza su di lui... Hearst d'istinto solleva lo spadone e affonda...
"Hearst! NO!!!" urla Rune. Solo ora ha capisce. Il balzo... non *su* di lui, ma *sopra* di lui... il Licantropo... si è solo difeso, non li ha mai feriti seriamente...
La lama di Hearst infilza il ventre scoperto del lupo, con forza, fino in fondo: "MUORIII!!!"
Il Licantropo lancia un ululato strozzato, il suo ultimo ululato, mentre Gilead infierisce esultante con le ultime frecce.
Hearst si rialza scrollandosi di dosso il corpo del mostro, mentre le Lacrime Rosse balzano fuori dai loro nascondigli e assalgono il cadavere coi pugnali, per avere la certezza della sua morte.
Kade ride sguaiatamente.
Le reti calano lente, mentre gli avventurieri riprendono fiato. Si avvicinano al corpo animale, che lentamente riprende la sua forma umana.
Ma un'amara sorpresa li attende: non riescono a credere ai loro occhi. Il cadavere dinanzi a loro è quello di Vincent Meis, il Capitano della Guardia.
Kade ride dell'ironia della sorte.

martedì 8 settembre 2009

120 - LA TRAPPOLA E IL LUPO

Anche l'ultima freccia è pronta ricoperta di Bagliore Argenteo. Gilead la posa al suo fianco. L'elfo, inginocchiato su una delle balconate, osserva l'oscurità dell'insolita arena sottostante dove attendono nascosti i compagni. Come lui, altri sicari silenziosi al soldo di Kade aspettano avvolti dalle tenebre sui balconi e sulle passerelle, con le balestre cariche, pronti all'imboscata.
Con disarmante puntualità, la messinscena ha inizio. Come programmato da Kade, il mercante con garzone e complice al seguito fa il suo ingresso nella piazzetta, accompagnato dal rumore cigolante del carretto carico trainato dal ragazzo.
Come previsto, le Lacrime Rosse schizzano fuori dai loro nascondigli e accerchiano i tre, pugnali alla mano, intimando di consegnare tutto il carico. Il mercante e gli altri complici si fingono spaventati, terribilmente spaventati. La recita risulta estremamente verosimile, tanto da dubitare che si tratti di finzione: a quanto pare Kade s'è scelto degli ottimi attori.
Gilead sgrana gli occhi: è sicuro di aver visto qualcosa balzare da un tetto all'altro. Il sangue gli ribolle nelle vene. Lo sente. E' qui! Ma deve aspettare, aspettare che si manifesti apertamente. Il cuore dell'elfo batte all'impazzata, mentre i ricordi di morte del passato affiorano alimentando la sete di vendetta.
Ad un tratto un'ombra scura balza da un tetto fino al centro della piazza. Le sue zampe pesanti affondano nel terreno mentre con un latrato animale si getta su uno dei criminale. Urla. Paura. Tutto come previsto.
Il piano di Kade si sviluppa nei dettagli. Altre Lacrime Rosse sbucano dai vicoli ingaggiando il Lupo, mentre il mercante fugge dalla strada principale, simulando di approfittare della distrazione dei furfanti.
Gli uomini di Kade accerchiano il Licantropo, facendolo ballare per prendere secondi preziosi. Ma il Lupo è veloce, nonostante la sua stazza. Con un balzo artiglia uno dei criminali, gettandolo a terra, e con il morso lo azzanna al collo. Il furfante lancia un rantolo strozzato, e agita convulsamente gli arti, mentre il Licantropo ne strazia le carni, recidendo in un sol colpo esofago e trachea.
E' il momento.
Gilead incocca i suoi dardi letali, mentre i compagni escono dai loro rifugi con le armi ricoperte dall'unguento argenteo. Hearst e Rune si avvicinano al mostro, mentre le Lacrime Rosse si ritirano rapide. Tutto secondo i piani del mefitico halfling. Isabel si protegge con una preghiera di santuario, per potersi avvicinare e dare supporto senza essere attaccata dal Lupo. Gimble scaglia le luci danzanti per illuminare la zona. Juan resta nelle ombre pronto a colpire solo se necessario.
Il Lupo ringhia, confuso. Quando le Lacrime Rosse terminano la ritirata, il piano di Kade si completa in tutto e per tutto. Dalle balconate e dalle passerelle adiacenti alle poche uscite dal cortile, alcuni criminali si lasciano cadere aggrappati a delle corde: il loro peso permette, grazie a un sistema di carrucole, di sollevare delle grosse reti abilmente nascoste sotto la terra battuta.
Il Licantropo si guarda attorno, ringhiando, cercando spasmodicamente una via d'uscita. Ormai gli è chiaro di essere caduto in trappola. Sfruttando la sua rapidità, il mostro balza verso la rete di corda spessa che blocca la strada principale.
Tuttavia, Hearst e Rune non si fanno cogliere impreparati: "Non scapperai!!! Ora sei nostro!!!

lunedì 7 settembre 2009

119 - LA PAROLA DI KADE

Kade ridacchia, appollaiato sulla spalla del suo gregario. I due si trovano su una balconata che collega due abitazioni in pietra, immerse nell'oscurità dei Cortili del Pozzo. L'area dove le Lacrime Rosse hanno condotto i nostri eroi attraverso una serie infinita di vicoli, è un piccolo spiazzo stretto tra gli edifici fatiscenti.
Una strada in terra battuta sembra essere l'unico ingresso in questo cortile, sicuramente il più visibile. In realtà, invece, altre due viuzze dipartono dalla piazzetta, nascoste una sotto l'arco della balconata dove si trovaKade, l'altra stretta tra le pareti di due edifici talmente vicini che solo un'osservazione accurata svela la presenza del vicolo.
I Cortili del Pozzo sono tanto labirintici a terra quanto lo sono in altezza. Molteplici abitazioni ed edifici, più o meno diroccati, sono collegati da un intrico di passerelle, balconi, archi, che rendono impossibile determinare veramente dove finisca una costruzione e ne inizi un'altra. Ed è su questi facili nascondigli che gli uomini diKade aspettano, pronti all'imboscata.
"Bene, bene... ci siamo quasi... è giunto il momento tanto atteso, vi conviene prepararvi... quando il Licantropo arriverà, non dovrete farvelo scappare! Ma nonpreoccupatevi... i miei faranno la loro parte... ihihihih!!! Uh... quasi dimenticavo..."
Ad un cenno di Kade, uno dei suoi scagnozzi lancia un piccolo oggetto ai piedi del gruppo. Isabel lo raccoglie. E' un medaglione d'argento, raffigurante una rosa inscritta in una corona, o in un sole.
"Ihihih... ecco la prova per la morte di Alivonde, umano... come avevi richiesto... ahahahahah!!!"
Isabel si gira di scatto verso Hearst, ancora confuso: "Sai che cosa è questo, dannazione?!? E' un simbolo sacro di Sylena!!! Tu hai fatto ammazzare un sacerdote della Santa dell'Amore!!!"
Un senso di gelo e amarezza cala sul gruppo. Hearst osserva il simbolo, incapace di ribattere, confuso, sorpreso. Tradito.
La voce di Kade interrompe quello strano istante di sospensione dalla realtà: "Ahem... ihihih... sono stato di parola, vorrei che rimandaste le vostre discussioni personali ad un'altra occasione. Ora c'è un lavoro da portare a termine, ed è quasi ora..."

venerdì 4 settembre 2009

118 - SMARRIMENTO

Smarrimento, perplessità. Nessuno sa cosa pensare. Il temporale mattutino scroscia lungo le strade di Salamanca. Hearst lo osserva dalla finestra.
I compagni al tavolo della locanda sembrano ognuno sul suo mondo. La colazione servita da Benito è abbandonata alla mercé delle mosche.
Paure e incomprensioni, dopo tante battaglie, sono sfociate in un silenzio teso. Nessuno osa dire niente, nessuno sa più cosa è giusto, dove porterà la strada intrapresa. Nessuno ha la forza di affrontare i compagni e di cambiare il corso degli eventi.
La paura di sbagliare, la paura di esternare le differenze, di spezzare gli equilibri che finora li avevano legati.
All'inizio era Bleena il motivo della loro unione, ora non più, o quantomeno non solo. Ora condividono le loro vite, hanno affrontato la morte assieme.
Eppure nessuno riesce a parlare, perché nelle lontane Isole Coloviane c'è una paura più forte degli ideali, che li accomuna.
La paura di rimanere soli.