martedì 5 agosto 2014

427 - IL PESO DELLE ATROCITA'

I cadaveri semicarbonizzati di tre mezzelfi pendono impiccati alla Porta dei Draghi di Dyarx. Gli avventurieri non possono far altro che dedicare loro una fugace occhiata di compassione, prima che una figura ammantata in grigio li affianchi. Ashanti abbassa il cappuccio per un attimo mostrando il viso, poi senza altri preamboli fa cenno di seguirla.
Li conduce ad una piccola ed anonima abitazione d'appoggio nella città bassa, non distante dal mare, due piccole stanze arredate in modo spartano. Serrata la porta, Ashanti sospira prima di sedersi su una della poche sedie presenti. Profonde occhiaie le solcano il viso, cadente sotto il peso di un'enorme stanchezza.
C'è molto da dire. Ashanti ascolta nel dettaglio ciò che gli avventurieri hanno scoperto nel Piano dell'Aria, del loro ritorno e dell'uccisione di Ekelorn. C'era lui dietro Nezabal, lui ed un mezzelfo senza un braccio che sospettano essere una loro vecchia conoscenza.
"Rabiaa è stata vendicata" sentenzia alla fine Hearst.
Dopo un lungo silenzio Ashenti solleva lo sguardo verso il guerriero, appoggiato alla parete a braccia conserte: "Anche se è stata vendicata, nessuno la riporterà indietro. Era la sola amica su cui sapevo di poter contare veramente..."
Gli occhi lucidi e la voce rotta tradiscono la fatica con cui anche il freddo e risoluto Maestro dell'Ordine del Drago trattiene le lacrime. Non solo per Rabiaa.
"Mai avrei creduto di assistere a tutto questo... a questa barbarie senza fine. L'odio si è impadronito della città. Stanno massacrando tutti gli Ashfar, tutti..."
Ashanti si prende la faccia tra le mani. Sembra non sostenere il ricordo delle atrocità a cui ha assistito.
"Perché Rakoud non li ferma?" chiede Gimble.
"Non ne ha interesse, non ora. E' acclamato per come la sta facendo pagare agli assassini del vecchio Granduca. Sta consolidando il consenso tra le altre etnie sacrificandone una. E' un astuto quanto sanguinario stratega e cavalca appieno la sua occasione per prendere il potere" risponde Ashanti.
"Avrei dovuto ammazzarlo quand'era il momento" le rinfaccia schietto Juan.
"Juan!" Isabel esclama il nome del coloviano in tono di rimprovero.
Per Ashanti ora come ora essere messa davanti ai suoi, seppur ipotetici, errori è come ricevere una stilettata: "Forse... forse avevi ragione..." balbetta abbassando lo sguardo.
"Non potevi... non potevamo immaginare che sarebbe finita così!" interviene razionale Isabel, parlando a lei per ribattere a Juan. "In quel momento era la scelta più logica, nulla ci assicura che non si sarebbe scatenato un caos anche peggiore con la sua morte."
"Peggiore di questo?" rincara il coloviano.
"Ora basta Juan!" taglia corto Rune. "Tutti stiamo affrontando scelte difficili. Col senno di poi è facile giudicare. Non hai forse affrontato anche tu i tuoi fantasmi alla Fonte della Memoria?"
Juan tace, limitandosi ad un'espressione a metà tra un sorriso e una smorfia. Poi solleva le mani, a sottintendere che lascerà cadere la questione.
Superato il velenoso scambio, Gimble torna sulle faccende più urgenti: "Cosa si fa ora? Non credo tu ci abbia convocati solo per avere la nostra versione dei fatti"
Ashanti annuisce: "Esattamente. Presto avrò bisogno del vostro aiuto."
Il Maestro spiega che assieme ad Zer'i Aldaren degli Ashfar, in cui ha subito trovato un forte alleato, sta dando rifugio ai perseguitati nel Tempio di Xurah, una vecchia chiesa ai margini della città bassa. Tutto ciò a prescindere dal volere di Rakoud, della guardia o delle alte sfere del clero.
"Stiamo raccogliendo quante più persone nel minor tempo possibile, entro domani. Sotto il vecchio tempio esiste una rete di cunicoli che porta fuori città. Li faremo fuggire da lì per scortarli fino al passo di Sarir, dove riceveremo assistenza di Zer'i Koztan. Vi chiedo di aiutarmi in questo, di venire con noi, dobbiamo salvare quella gente."
Juan fa per dire qualcosa, ma Gimble lo precede: "Va bene. Bakaresh non è sicura nemmeno per noi, vale la pena sparire per un po'. Inoltre abbiamo bisogno di riorganizzarci e pensare alle prossime mosse. Verremo con voi, dicci cosa dobbiamo fare."
Ashanti sembra molto sollevata dalle parole dello gnomo: "Aspettate qui il crepuscolo. Non uscite, è pericoloso, non prendetevi rischi. Muovetevi col calar della sera, darete meno nell'occhio, e raggiungete il Tempio di Xurah. Ci vedremo là."