domenica 28 settembre 2008

31 - NARGIS

Gli occhi fiammeggianti della Bestia scrutano gli avventurieri. Muove passi lenti, spostandosi di lato, studiando i suoi avversari. Non è un cane comune. E' troppo grande per esserlo. Il suo respiro pesante è ben udibile da tutti, nonostante il vento.
L'atmosfera è tesa, i nostri eroi stanno in guardia, sapendo che questo scontro sarà molto più impegnativo dei precedenti. Ma la Bestia attende, ed il suo attacco tarda ad arrivare.
C'è qualcosa di strano nel comportamento del mostro.
Quando il gruppo muove qualche passo in avanti, la Bestia gli volge le spalle e si allontana... vuole essere seguita!
I nostri eroi iniziano a seguire con circospezione il mostro, sapendo di correre grossi rischi nel caso si tratti di una trappola.
Il cammino è lungo e li porta ben distanti da Tavistock. La Bestia li conduce fino ad un suggestivo laghetto riparato da alcuni terrapieni, nascosto alla visuale, non distante dalle Colline dello Zucchero. Un piccolo pontile di legno utilizzato per la pesca è indice della presenza umana, confermata dal fuoco da campo situato all'entrata di una piccola grotta, utile riparo da acquazzoni e occhi indiscreti.
Un uomo attende vicino al fuoco. Quando la Bestia e la compagnia si avvicinano, si alza in piedi. Il suo volto scavato dal tempo osserva gli avventurieri, mentre la sua mano scivola fino a toccare l'impugnatura dell'ascia che porta alla cintola.
"Così siete voi i mercenari al servizio di Mendoza. Vi ho condotti qui per dirvi di non interferire oltre nei miei progetti. Non mi interessa di voi. Ciò che voglio è la rovina del Sindaco. Ma se continuerete a intromettervi mi vedrò costretto a eliminarvi. Qui. Ora."
Quest'uomo è chiaramente un ranger d'esperienza, un avversario non facile. Gimble e gli altri fanno leva sulla diplomazia per cercare di stemperare gli animi. Il dialogo è molto difficile nelle prime fasi e rischia più di una volta di spezzarsi e lasciar posto alla voce delle armi.
Nargis, questo è il nome del ranger, cova un odio viscerale per Mendoza, un odio coltivato per quasi 25 anni in attesa della sua vendetta. Un odio mai sopito che non vuole semplicemente la morte del Sindaco, ma la sua rovina.

Nessun commento: