lunedì 1 dicembre 2008

51 - PARADISI TROPICALI

"Teeerrrrraaaaa!!!!"
L'urlo del marinaio di vedetta, "il Ciuccia", così soprannominato per suo perenne vizio di biascicare, soffia come una ventata di ottimismo al tramonto del terzo giorno in mare. L'arcipelago delle Isole Blu è vicino! I nostri eroi concordano con Vasco di attraccare poco al largo dell'isola dove si nasconde Sharuk, per poi sbarcare il mattino seguente. Non è il caso di avventurarsi in quel luogo sconosciuto di notte...
Il risveglio il giorno dopo è accompagnato dallo strido dei gabbiani e dalla luce accecante del sole, splendente nel cielo limpido e senza nubi.
Salendo sul ponte, i nostri eroi non possono fare a meno di ammirare la natura incontaminata di quelle isole paradisiache. Spiagge bianche finissime si estendono lungo tutta la costa, tuffandosi in un mare di purezza cristallina.
Gli avventurieri scendono uno alla volta dalla Mandibuona. L'acqua è bassa nonostante la distanza dalla costa sia un centinaio di metri, ed arriva più o meno al petto. Il gruppo si incammina verso la riva, aiutando Gimble in evidente difficoltà a causa della sua statura.
Il livello delle acque decresce rapidamente e dopo poco è evidente il perché: una maestosa barriera corallina fa da corona alla magnifica costa isolana. Al di là della barriera il fondale sabbioso si abbassa rapidamente, ma mai oltre le spalle, per poi salire fino alla spiaggia.
Giunti in prossimità della riva, i nostri eroi notano qualcosa di strano: ci sono dei corpi a terra nella sabbia, disseminati qua e là.
La compagnia si avvicina, constatando che si tratta di cadaveri di coboldi, oramai preda di uccelli e parassiti. Gli umanoidi riportano ferite di arma da taglio, ma anche morsi, sebbene i segni delle dentature non facciano pensare a mostri feroci, bensì ad altri umanoidi.
L'esame dei morti viene interrotto quando Gilead, forte dei suoi sensi elfici, rileva un rumore a poca distanza, invitando i compagni ad allontanarsi, e incoccando una freccia nel suo arco. Pochi secondi dopo, dalla sabbia fa capolino il carapace di un grosso granchio, dal diametro di più di un metro e mezzo!
Basta una rapida occhiata per decidere che non è il caso di perdere tempo ed energie con un nemico come questo. Di concerto il gruppo batte in ritirata verso la vegetazione alle spalle della spiaggia, imboccando quello che sembra essere un piccolo sentiero che si tuffa tra le palme.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il "Ciuccia" hi hi...
Più leggo e più mi piace

Ale ha detto...

giusto per gradire, faccio un aggiunta, ecco l'elenco completo dell'equipaggio della Mandibuona (premetto che non tutto il materiale è originale... ho preso spunto da qualcosa in rete che non saprei più ritrovare!)

Vasco Tenzio: Capitano del peschereccio "La Mandibuona". Personaggio molto superstizioso ma anche molto fortunato. È il nipote di mastro Liborio Tenzio, il costruttore della barca.
Schizzo: Marinaio che va sempre a donne
Gino: Marinaio scemo
Spugna: Marinaio tuttofare che lavora solo quando beve!
Il Ciuccia: Marinaio che biascica sempre
Catarro: Marinaio così chiamato perché sputa sempre
Spettro: È soprannominato così perché non lo si trova mai, perennemente imboscato
Turbo: Marinaio sempre di corsa
Mena: Marinaio così chiamato perché è rissoso
Sponda: Marinaio omosessuale della ciurma

:D