giovedì 30 ottobre 2008

40 - ...MA A CHI?

Lo studio del Monsignore è ampio e spazioso, riccamente arredato da quadri e porcellane. Sulla scrivania è poggiato un vassoio d'argento in cui resta solo un intingolo profumato, segno che l'ecclesiastico ha appena terminato di cenare. Il Monsignore si pulisce le labbra carnose con un tovagliolo ricamato prima di rivolgere la parola ai suoi ospiti.
"Mi chiedevo se aveste già cenato..."
Nessuno degli avventurieri pare avere la prontezza di rispondere alla domanda.
"Non importa... Don Manuel, vi prego, portate cibo e vino per questi signori, che siano ospiti alla mia tavola."
Il vicario annuisce e si congeda.
Il Monsignore è un uomo sulla sessantina, pingue e dai lineamenti carnosi. Quando parla sembra che il grasso rimbalzi, facendolo borbottare alla fine delle frasi.
"Perdonatemi se non mi sono ancora presentato. Io sono Monsignor Rodrigo de Pertegàs, e nostro Signore mi ha concesso la grazia di rappresentare la Chiesa qui a Salamanca, dove la mia vocazione mi aiuta alla guida delle anime di questa gente."
Don Manuel rientra nello studio, portando arrosto e vino per tutti. Gli avventurieri piluccano imbarazzati il cibo, nel silenzio della stanza. Quando Gimble fa per dire qualcosa, il Monsignore lo precede:
"Don Manuel mi ha detto che sapete del furto della Reliquia del Beato Berdingal, il che è strano, dal momento che nessuno a Salamanca ne è al corrente. Questo mi porta a trarre ovvie conclusioni. Inoltre ho già sentito parlare di voi, le vostre gesta a Tavistock non sono passate inosservate. Ma partiamo dall'inizio...". Il Monsignore si schiarisce la gola con un bicchiere di vino.
La Reliquia del Beato Berdingal era andata persa molti lustri addietro, poco dopo che il Barone Olerias l’aveva portata sulle Isole Coloviane. Recentemente tuttavia, la Chiesa è venuta a sapere che il cimelio era in qualche modo tornato a Salamanca, in possesso di tale Larus de Warance. Nonostante Larus si proclami fedele e timorato di Dio, si è però sempre rifiutato di consegnare la Reliquia all’autorità ecclesiastica, legittima proprietaria dell'oggetto.
"E' stato allora poche settimane fa che la Chiesa ha incaricato un fedele servitore di *recuperare* il cimelio, il quale ha diligentemente portato a termine il suo compito."
"Monsignore, mi permetto di leggere nel vostro tono che il vostro servitore più che *recuperare*, abbia *sottratto* la Reliquia al De Warance." sbotta Isabel.
Il Monsignore ribatte pacato:
"Dolce Contemplatrice, dipende qual è il fine di tutto ciò. Di solito la Chiesa è ben lungi dal ricorrere a certi mezzi, ma in questo caso si trattava di ristabilire il giusto ordine delle cose. La Reliquia è un dono di Dio, e deve essere al servizio del suo gregge, per la preghiera, per la vittoria sul Peccato."
Quindi riprende calmo il suo racconto:
"Purtroppo però, sulla via verso la Basilica, il povero servitore è stato intercettato e aggredito, e solo per miracolo è riuscito a trascinarsi al sicuro, mortalmente ferito e derubato della reliquia. Per fortuna, grazie alla sua tenacia, prima di morire ha potuto darci alcuni indizi sull’identità del suo assassino, dicendo che si trattava di un uomo senza scrupoli, vestito di una spaventosa armatura nera, e accompagnato da sicari silenziosi.
La Chiesa teme si tratti di un servitore dei culti malvagi, o di un pericoloso trafficante di arte sacra."
Il Monsignore congiunge le mani:
"E' molto probabile che sapendo già della sparizione della Reliquia, abbiate già discusso con Larus de Warance, ma non importa. Ciò che conta è che siete persone abili e degne della fiducia della Chiesa. Per questo vi chiedo di agire in nome e per conto di nostro Signore per recuperare il prezioso oggetto e riconsegnarlo nelle mani del popolo di Dio."
Quasi leggendo nella mente di Juan, l'ecclesiastico aggiunge: "Inoltre la Chiesa offrirà per i vostri servigi un compenso di 50 monete di platino... anche se il premio più grande saranno i passi che compirete verso la beatitudine..."

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