mercoledì 8 ottobre 2008

34 - UN'AMICIZIA RINSALDATA

La Bestia drizza le orecchie e annusa l'aria. Nargis intuisce subito: stanno arrivando. Il ranger si alza in piedi con calma, tastando le armi legate ai suoi fianchi, come ad accertarsi che siano pronte all'uso.
All'arrivo degli avventurieri gli occhi di Nargis scrutano l'oscurità alla ricerca dell'unico individuo che gli interessi. Quando il suo sguardo incrocia quello di Mendoza, il fuoco comincia ad ardergli nelle vene... dopo così tanti anni.
Il ranger viene strappato ai suoi pensieri dalla voce di Gimble, che gli annuncia la presenza del Sindaco come gli avevano promesso. Nargis ordina a tutti di fermarsi. Solo Mendoza potrà avanzare. Al ranger non interessano le "chiacchiere tra avventurieri".
I nostri eroi sanno benissimo che il rischio è alto, lasciare andare Mendoza significa lasciar decidere a Nargis della sua vita o della sua morte. Ma d'altro canto, ogni altra soluzione porterebbe inevitabilmente allo scontro con Nargis e la Bestia.
Solo il Sindaco può decidere.
"Andrò... non preoccupatevi per me. Tutto ciò è accaduto a causa mia. E' giunta l'ora che anche io faccia i conti con le mie azioni, con eventi che avevo voluto dimenticare in cuor mio, ma che pur lontano nel tempo si ripresentano per chiedere giustizia. Non sono più l'uomo di allora. Non voglio più esserlo. Solo una cosa... se qualcosa dovesse andare storto, dite a Yliyen che l'amo."
Mendoza muove i suoi passi verso il campo del ranger, fino a raggiungerlo. Nargis lo guarda impassibile.
Mendoza abbassa la testa e parla. Parole che non sembrano minimamente scalfire il ranger. Gli occhi di Mendoza si riempiono di lacrime, e con il passare dei minuti anche Nargis comincia a discutere. Nessuno sa cosa si siano detti i due. Più di una volta gli avventurieri hanno temuto che Nargis reagisse violentemente alle parole di Mendoza, fracassandogli il cranio con l'ascia. Glielo si leggeva negli occhi.
Tuttavia con il passare delle ore, il dialogo si fa sempre più rilassato. Antichi rancori vengono cancellati, l'assurdità di un odio così lontano si fa via via più lampante.
L'abbraccio ristoratore tra i due è il segnale che tutti attendevano.

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