mercoledì 1 aprile 2009

83 - ALLEATI E NEMICI

Con la fuga di Azawak, gli zombi Kapinawa crollano a terra, come se la forza che li sorreggeva li avesse di colpo abbandonati. I loro corpi si dissolvono nel nulla, come dal nulla erano comparsi, mischiando l'odore della morte all'aria umida e acre che avvolge il villaggio.
Nel silenzio che segue la battaglia, Gilead muove i suoi passi verso Xokleng. Lo sciamano fa segno ai suoi di lasciare avanzare l'elfo.
"Tu e i tuoi compagni siete dei valorosi, ma il solo fatto di aver combattuto al nostro fianco non vi rende degli amici" precisa Xokleng. "Ciò che è appena accaduto non cambia nulla. Ora, uomo dalla pelle bianca, torna dai tuoi padroni!"
Gilead non si fa intimorire. L'elfo sa che nonostante le parole dello sciamano, gli eventi appena accaduti non possono non aver influito sul giudizio del nativo: decide quindi di provare a sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
"Xokleng, chi era quello stregone dalla maschera leonina? Perché ha attaccato il Popolo del Fuoco? Sembra che non solo la mia gente sia in pericolo, ma anche voi, e per mano di costui che risveglia i vostri morti!"
Xokleng sputa le parole con rabbia: "Azawak! Lo sciamano del Popolo della Notte! Egli è la nemesi delle nostre genti! Avete visto il suo potere! Egli è l'Apocalisse!"
"Ma se lui è il vostro nemico perché avete colpito i coloni? Perché non coalizzarci per sconfiggerlo?" dice Gilead.
"Stupido uomo dalla pelle bianca... perché non coalizzarci? Perché siete VOI la causa della sua venuta! Perchè furono i TUOI fratelli bianchi dalla pelle di ferro che vennero e rubarono l'Idolo del Fuoco dalla Montagna Sacra! Ed ora mi chiedi di combattere assieme?!? Azawak non può essere sconfitto, Azawak è immortale, ed attende da secoli il Tazi Nawa, l'Ultimo Giorno!" Xokleng stringe i pugni dalla rabbia. "L'Apocalisse è giunta e non vi è modo di fermarla, solo di evitarla. Ma l'antica profezia dice che la via del mare sarà la nostra salvezza, e solo la tua gente si frappone tra noi ed essa!"
Gilead incalza Xokleng: "Idolo del Fuoco? Che significa? Noi non..."
"Basta!" taglia corto Xokleng. "Non ho più intenzione di discutere con te!"
Gilead sa che non riuscirà a convincere lo sciamano a fornirgli spiegazioni più dettagliate. L'elfo tenta quindi un tutto per tutto.
"Non importa se non ci consideri alleati. Azawak è la fonte dei tuoi e dei nostri problemi. Noi lo fermeremo, se non hai il coraggio di farlo tu con i tuoi guerrieri."
Xokleng stringe gli occhi: "Come osi..."
Gilead incalza lo sciamano: "Dicci dove si trova, dove si nasconde."
Lo sguardo di Gilead sfida fermo quello del capotribù, per alcuni interminabili istanti.
"E sia."
Le parole di Xokleng provocano un brusio sommesso tra i guerrieri Desana, che preoccupa anche gli altri membri del gruppo, ancora ignari del significato del discorso tra l'elfo e lo sciamano.
"Uomo dalla pelle bianca, ti rivelerò i segreti della nostra profezia, ma ad un patto, come vuole la nostra tradizione: voglio che anche il Popolo del Fiume, gli Xucuru-Kariri, ti accordino la loro fiducia. Tu e i tuoi uomini avrete solo tre giorni di tempo. Se non sarete di ritorno entro tre tramonti, il fuoco tornerà a lottare per la sua salvezza..."
(Ill. Night and Day 2, by Steve Meech)

3 commenti:

Dedowar ha detto...

Qualche tiro decente su diplomazia credo che mi avrebbe aiutato UN TANTINO!!!

Ale ha detto...

mah, non so... alla fine Xokleng aveva anche un po' i coglioni girati, dopo che il vostro socio Juan aveva provato a mazzularlo alle spalle...
non poteva sapere che Juan fosse con voi, ma del resto con chi poteva essere? non è così frequente trovare un uomo bianco nella giungla che spunta dalla vegetazione, colpisce male, e poi scappa... :-)

Dedowar ha detto...

Eh... non è che la cosa lo abbia ben disposto, in effetti, credo... ^_^