sabato 28 novembre 2009

137 - GIU' NEL POZZO

"Ecco qua" dice Gilead "ci sono diversi oggetti interessanti, pozioni curative e pergamene magiche."
Gimble si concentra, richiamando alla mente la filastrocca e i gesti che gli servono per individuare le aure magiche. Quando lo gnomo recita l'ultima rima, ai suoi occhi il mucchietto di oggetti raccolti da Gilead comincia a brillare di una leggera luce azzurra.
"Percepisco un'aura magica legata a incantesimi di protezione attorno ai bracciali del mezzorco e al corpetto di cuoio borchiato di Kade, che peraltro sembra calzarmi a pennello. I suoi pugnali invece non sono magici, anche se sono di ottima qualità. Le pergamene di incantesimi di Mara mi torneranno utili in futuro. Dividiamoci le pozioni..."
"Rune, tu non hai alcuna protezione, credo che i bracciali ti possano essere utili." dice Isabel.
Il monaco compie un inchino leggero: "Se il vostro desiderio è quello di donarmeli, li accetto con gratitudine. Ne farò uso per difendere le nostre vite."
Gilead, pensieroso, si avvicina alla porta da cui era fuggito Zaran: "Direi che abbiamo perso fin troppo tempo. Se questo Zaranzargûl è invischiato in tutta la faccenda come si evince dalle lettere che abbiamo ritrovato, è bene acciuffarlo e fargli qualche domanda a riguardo..."

Il Pozzo. Ecco il motivo del nome di questo quartiere di Salamanca.
Oltre la porta, in una grossa stanza dove dominano il buio e l'umidità, il Pozzo affonda nelle profondità della collina di Salamanca. Un buco nel cuore della città, con un diametro di una ventina di piedi, di cui è impossibile vedere il fondo.
Hearst si sporge con una torcia per vedere: una scala stretta scende nell'oscurità lungo le pareti. Dalla scala, ad intervalli regolari, finestre ad arco si aprono nei muri di mattoni sul baratro, creando l'effetto ottico di una spirale di arcate che si perde nelle profondità silenziose del Pozzo.
Il tempo è scandito dalle gocce di condensa che si staccano dagli archi e dal soffitto della stanza, cadendo sulla pietra e nell'acqua invisibile in fondo al pozzo.
"Da qui Zaran non si vede..." constata Hearst. "Ma non diamoci per vinti. La discesa non è difficile, gli scalini sono in buone condizioni, andiamo!"
I nostri eroi cominciano la discesa, con Juan che chiude la fila. Il suo volto ha un'espressione disgustata, e a Gimble che gli chiede se c'è qualcosa che non va, risponde: "Sai che non mi piacciono i luoghi sporchi, umidi e che puzzano di sotterraneo: ecco, questo è uno di quelli..."

9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Il dubbio amletico che mi ha assalito, dopo aver letto il tuo post Ale, è il seguente: è stata una spartizione del tesoro, o un rifornimento, tra un assalto ed un altro?
In ogni caso fa bene Juan a non essere a suo agio, dare la caccia ad un negromante in un luogo oscuro e profondo non è proprio quello che sogna uno che odia i non morti!
Buona caccia!

Ale ha detto...

In effetti in termini di gioco c'è stata una rapida spartizione degli oggetti e preziosi sul posto, rapida proprio per non perdere troppo tempo prima di lanciarsi all'inseguimento di Zaran.
In genere, romanzando le avventure, non mi soffermo sui momenti arraffa-arraffa, se non quando ci sono di mezzo oggetti, specialmente se magici, che potranno in futuro essere importanti per la narrazione.
Ciao Mr. Mist!

Mr. Mist ha detto...

Credo proprio che avranno bisogno di quegli oggetti nelle prossime ore giù nel pozzo! Ed ecco perchè hai dovuto dettagliare gli oggetti magici trovati dal gruppo! Il ritmo ed il pathos stanno salendo ancora d'intensità: MOLTO INTERESSANTE!
A proposito ho apprezzato il momento in un post precedente, in cui la riappacificazione tra Hearst ed Isabel avveniva tramite un cura ferite, molto ben reso, e molto romanzesco se mi passi il termine!
Grazie e ciao Ale.

Ale ha detto...

Hai ragione Mr. Mist, molto romanzesco! Confesso che durante il gioco i momenti non sono mai così definiti, e la riappacificazione tramite il gesto del cura ferite (o quanto meno lo smorzarsi dei toni) è un qualcosa che ho aggiunto io per romanzare un'evoluzione dei personaggi che magari comprende diversi momenti in sessioni diverse. Le dinamiche tra i giocatori in partita, come ben saprai, non sono mai così lineari e nette come nel racconto narrato a posteriori.
Così facendo tuttavia, si ottiene il risultato di concentrare il tutto in un'unico evento, ottenendo pressochè lo stesso risultato (la riappacificazione) ma rendendolo godibile e chiaro al lettore.

Ale ha detto...

TRAGEDIA!!!!
Dal lavoro mi hanno bloccato l'accesso al blog!
Non potrò più commentare/postare durante il giorno... sigh... e ora come riempio le mie pause???

Rune ha detto...

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
li denuncio, come osano

Ale ha detto...

ufffff....
già sto postando poco in questo periodo, ho un po' di pezzi a metà che devo completare nei ritagli di tempo... se poi mi levano anche le "pause"...
lettori abbiate pazienza, domani arriverà il prosieguo (spero)

Mr. Mist ha detto...

Il sospetto che qualcosa non girasse per il verso giusto m'era venuto, meno male che non c'è di mezzo la salute! In ogni caso anch'io ho difficoltà a visitare il blog, il lavoro è aumentato di colpo e la fretta è cresciuta esponenzialmente! Ma grazie al cielo ho ancora qualche pausa per visitare i miei blogs preferiti! Ora riprendo fiato e mi ributto a capofitto nel mio casino lavorativo quotidiano!
Buona giornata e buon lavoro a tutti!

Libertè ha detto...

Povero Juan!!ahahah...
bella l'idea del pozzo...me gusta...:D