lunedì 1 giugno 2009

95 - LAMENTI DAL PROFONDO

Un'altra porta, distrutta a picconate, rievoca interrogativi senza risposta. I cadaveri degli imperiali, l'Idolo del Fuoco sottratto per aprire le grandi porte che sigillavano le camere antiche del Tempio, tutti i dettagli inspiegabili della vicenda, instillano una sensazione di inquietudine che tormenta i nostri eroi. Un'inquietudine che cerca risposte nell'esperienza e nel passato, senza tuttavia trovare indizi... la strega dei mari... la battaglia con Sharuk... è assurdo pensare come gli eventi li abbiano portati qui, in un luogo dimenticato da Dio, ma evidentemente noto agli imperiali, se veramente di imperiali si tratta...
La torcia di Rune illumina la sala oltre la porta sfondata. Il monaco la getta verso il centro, come aveva fatto in precedenza. La stanza è bizzarra, con sottili pareti interne che si ergono quasi fino al soffitto, creando una sorta di stanza nella stanza. Al centro della sala, giacciono i corpi di due imperiali di Mallorea.
"Altri soldati... straziati dalle lance e dagli artigli dei Kapinawa, come i precedenti... ma cosa è successo qui?" bisbiglia Rune, con il volto contorto nell'espressione di chi sembra aver visto un fantasma.
"Dividiamoci" suggerisce Gimble. "Hearst, Kerabi ed io ci avvicineremo ai cadaveri. Rune, Juan armatevi di torcia e percorrete il corridoio laterale ricavato tra le pareti interne e quelle esterne alla nostra destra. Isabel, Gilead, fate lo stesso per il corridoio di sinistra."
Ognuno si muove cauto, come proposto da Gimble.
Il gruppetto dello gnomo è ormai vicino ai caduti, quando ad un tratto Azawak si manifesta, comparendo dal nulla, in fondo alla sala interna. Lo sciamano gesticola e bisbiglia suoni arcani, e la sua mano si ricopre di una sottile brina, quindi allunga il braccio, e dalle sue dita scaturisce un raggio gelido che spegne la torcia gettata da Rune. Le pareti interne impediscono alle torce dei compagni di illuminare la stanza. Buio pesto.
Gimble sente i suoi nervi cedere: lo gnomo urla come un forsennato e indietreggia incespicando.
"Gimble stai calmo! Illumina l'area!" grida Hearst, cercando di non farsi prendere dal panico.
Nel frattempo, udite le urla di Gimble, i compagni nei corridoi esterni si adoperano per aggirare in fretta le pareti divisorie, in modo da sbucare su due entrate laterali sulla sala centrale. Quando la luce delle loro torce torna ad illuminare la sala, Azawak è circondato da sei guerrieri zombi Kapinawa.
Protetto dai non-morti, lo sciamano bersaglia indisturbato gli avventurieri con i suoi incantesimi di freddo e debolezza.
"Riparatevi, dietro le pareti interne! Isabel, fai qualcosa per quei morti!" grida Hearst, con le ustioni da freddo doloranti. Un raggio verdognolo scagliato da Azawak colpisce in pieno il guerriero durante la sua ritirata. Hearst sente la sua forza prosciugarsi, lo spadone diventa un fardello doloroso da sollevare, i suoi muscoli non rispondono. La paura lo attanaglia allo stomaco: senza la sua forza, anche la fiducia in sé stesso viene meno.
Isabel, riparata a ridosso dell'entrata laterale di sinistra, fa ricorso al suo ultimo rituale contro i non-morti. La chierica stringe al petto il simbolo sacro dell'Angelo della Conoscenza, e con gli occhi chiusi e le labbra tremanti, invoca il suo potere: "Erevos, ti supplico, concedimi la tua forza..."
La consueta luce blu brillante scalda il simbolo tra le dita di Isabel. Rinfrancata nell'animo, la sacerdotessa esce dal suo riparo esplodendo il potere di Erevos in direzione dei Kapinawa.
Azawak, solleva il bastone, per contrastare il potere dell'Angelo Primevo, senza successo. Gli zombi disperdono le fila, sfuggendo al controllo del loro signore, cercando riparo il più lontano possibile dalla luce di Erevos.
"Oraaaaa!! Caricatelo!!!"
L'incitamento di Rune smuove gli animi. Il monaco, Hearst e Kerabi si gettano all'attacco all'unisono, mentre Gimble ne ispira il coraggio con la sua musica bardica. Gilead esce dal suo riparo vicino a Isabel e incocca le frecce, pronto a colpire. Solo Juan resta al riparo, iniziando a percorrere nascosto nell'oscurità il corridoio formato dalla parete interna sul fondo della stanza.
La furia degli avventurieri sta per scagliarsi su Azawak, quando lo sciamano riesce appena in tempo a recitare un incantesimo e sparire nel nulla.
"Dannazione! No! Non fuggirai ancora!" urla Hearst esasperato, sventagliando con fatica lo spadone attorno a se, nel tentativo di colpire il nemico invisibile.
Nel frattempo Juan, muovendosi nell'oscurità, viene investito da una corrente di aria gelida, indice di un passaggio che si apre perpendicolarmente, addentrandosi in profondità del Tempio.
Il giovane si ferma per un istante, quando all'improvviso un lamento orribile e profondo, accompagnato dallo sferragliare di catene invisibili, giunge da un luogo lontano sepolto nel tempio. Tutto trema, la polvere cade dal soffitto. Juan ha la sensazione che il suo cuore abbia smesso di battere.
Un terrore ancestrale e inspiegabile corre lungo la schiena dei nostri eroi...

2 commenti:

ugge ha detto...

Povero Gimble

Ale ha detto...

eh già! Poooovero Gimble!!!