venerdì 12 giugno 2009

98 - NON C'E' SCAMPO

Gilead cade all'indietro tremante, pallido in volto. Si spinge un paio di volte con le gambe, cercando di rialzarsi in fretta, ma totalmente scoordinato dalla paura.
"Via... via... via... scappiamo... scappiamo..." bisbiglia l'elfo, con gli occhi arrossati e la mandibola tremolante.
I compagni non se lo fanno ripetere due volte, e senza fare domande il gruppo scatta dandosi alla fuga, ritornando velocemente sui propri passi. Solo dopo diversi metri, all'altezza della spada abbandonata, i nostri eroi si fermano a prender fiato.
"Gilead cos'hai visto?" chiede timoroso Rune, quasi non volesse sapere la risposta.
"E'... è... gigantesco... era una sagoma enorme, alta almeno quattro o cinque uomini; un demonio, legato a quelle catene... non ho mai visto nulla di simile... andiamocene, presto! Non possiamo affrontare quella cosa!" la voce concitata di Gilead tradisce la sua voglia di uscire quanto prima dal Tempio.
Gli avventurieri continuano nel corridoio verso la stanza del combattimento con Azawak. Ma ad un tratto davanti a loro notano un cadavere: è un soldato di Mallorea, che giace trafitto dalla sua stessa spada, con le mani ancora serrate sull'elsa.
"Non è possibile... non è possibile!!!" negli occhi di Gilead si legge la disperazione. "Abbiamo sbagliato direzione, fermandoci.... non è possibile! Torniamo indietro!"
Ancora una volta i nostri eroi percorrono il corridoio correndo nell'oscurità... solo per ritrovarsi di nuovo dinanzi al cadavere del soldato malloreano, sulla soglia della stanza con l'orrore incatenato!
"Che razza di stregoneria è mai questa!" sbraita Hearst, ormai sull'orlo di una crisi di nervi. In tutta risposta un pesante sferragliare di catene e un grugnito profondo provengono dalla grande sala di fronte.
Gilead non osa scrutare in alto nella sala. Tuttavia oltre il primo soldato, nell'oscurità del grande salone, si notano le sagome di altri soldati, anch'essi probabilmente suicidi.
"E' terribile..." sussurra Isabel, realizzando nella sua mente. "... la guardie di Mallorea, intrappolate... sembra abbiano preferito la morte per loro stessa mano, piuttosto che affrontare quella creatura... l'Apocalisse!"
I minuti sembrano non passare mai. Nessuno fiata. Tutti sanno che non c'è scampo. Solo Kerabi sembra meno terrorizzato degli altri, come colui che sa di essere già un eroe condannato a morire.
Col silenzio, i grugniti, le catene, i movimenti nella grande sala della bestia si affievoliscono.
Dopo un'eternità, Rune fa un passo avanti: "Non abbiamo scelta: possiamo solo affrontare il nostro destino."

1 commento:

Dedowar ha detto...

Oh... ma cosa non è figo Rune che fa un passo avanti e dice: "Non abbiamo scelta: possiamo solo affrontare il nostro destino."... Me lo immagino col tono epico-baritonale di Cesare e l'espressione alla Kenshiro!
...zzo che spettacolo questa avventura!