venerdì 28 febbraio 2014

401 - LA PROVVIDENZA

"No Gimble, non questa volta" tuona Hearst. "Rabiaa è morta e non ho nessuna intenzione di tornare indietro senza sapere chi l'ha uccisa. Troveremo il modo di scoprire cosa è accaduto, a costo di aprire il cranio di quel dannato genio e tirar fuori con le mani i ricordi dal suo cervello!"
Gimble lo ascolta grave, è la prima volta che lo sente parlare così: "Capisco la tua rabbia Hearst, ma dobbiamo essere realisti..."
"Aspetta compare" interviene Hodwinkle. "Il guerriero ha ragione. Perché se, come dite, il genio dovrebbe essere l'unico a sapere, non ricorda nulla? Possibile che sia accaduto qualcosa al suo arrivo a Saah? Ricorda quello che ci hanno detto al bazaar: per giorni ha frequentato il Tempio della Chiesa, poi ha trattato con un Mercane - cosa che già di per sé non promette nulla di buono."
"Cosa suggerisci?" chiede Gimble.
"Prima di rinunciare, proviamo a battere tutte le piste. Forse al Tempio ci potranno dire qualcosa di più"

I sacerdoti incontrati sul sagrato antistante il Tempio fanno strada nella navata centrale. Mentre uno di essi si stacca per andare a chiamare il Vescovo Parius, l'altro decanta le meraviglie artistiche di questo baluardo della Chiesa nella città dei desideri.
Juan cammina estasiato mentre ascolta quel cicerone improvvisato, allontanandosi dal gruppo per ammirare da vicino le ricchezze nascoste nelle cappelle laterali.
Dopo una decina di minuti di spiegazione, un rumore di passi rimbomba nel Tempio, preannunciando l'arrivo di sua eccellenza.
Il Vescovo, un uomo alto e nodoso dal volto scavato, li saluta cordialmente offrendo il suo benvenuto.
Prima che gli avventurieri possano ricambiare, un improvviso fragore di monete che tintinnano a terra interrompe i convenevoli.
Il viso di Juan fa capolino da dietro una colonna: "Scusate, volevo fare un'offerta e all'improvviso la cassetta ha ceduto..." dice con aria innocente mentre con mani veloci rimette via gli attrezzi da scasso.
"Oh... non importa" gli risponde il Vescovo bonario, senza notare le occhiatacce indirizzate da Rune ed Isabel al coloviano. "I miei fratelli sistemeranno tutto, potrai consegnare loro la tua offerta più tardi. Ora vieni, unisciti a noi."
Terminate le presentazioni, gli avventurieri spiegano al Vescovo le ragioni che li hanno portati lì, mandati dal Gran Dragone Aaron Rikmalit in persona. Sua eccellenza li ascolta attento, confermando la presenza del Genio taciturno nel Tempio alcuni giorni or sono. Parius lo ricorda come un individuo estremamente gentile ed educato, evidentemente turbato da un gran travaglio interiore, che pur intrattenendo cortesi rapporti con lui e con i sacerdoti non ha mai desiderato confidare i suoi tormenti.
"Una figura ben diversa dall'individuo apatico e senza memoria che invece mi descrivete" conclude il Vescovo.
"Decisamente. Non sappiamo cosa sia accaduto, ma nei suoi ricordi è nascosta la chiave di molti misteri. Speravamo di trovare qui qualche risposta, ma purtroppo non è così" commenta Gimble.
Avvilito e comprensivo, Parius allarga le braccia: "Mi dispiace" dice, mentre gli avventurieri fanno per andarsene. Sono quasi sulla porta quando la sua voce li ferma.
"Aspettate! Forse... forse c'è una possibilità!"

Gli avventurieri seguono il Vescovo attraverso alcune sale buie, fino ad arrivare ad una piccola biblioteca in cui la luce arriva filtrata e scomposta dai vetri istoriati.
"Quando la Chiesa mi mandò qui molti anni fa, dovetti studiare molto per capire. Il Piani sono luoghi meravigliosi e misteriosi allo stesso tempo, molto diversi dal Piano Materiale. Eppure nella loro radicale diversità, nella loro stranezza, nelle contraddizioni che apparentemente negano il nostro credo, c'è la grandezza di Dio" dice sfogliando le pagine di un pesante tomo ingiallito.
"Ci sono luoghi che sfidano la nostra comprensione, ma che con il tempo si incastonano perfettamente nel suo disegno e alla fine tutto è più chiaro. Non bisogna mai metter limite alla provvidenza" continua, fino a fermarsi ad una pagina precisa dove pone il segnalibro.
Gli avventurieri lo ascoltano confusi. Il Vescovo mostra loro il tomo.
"In questo luogo al confine tra il Piano dell'Acqua e dell'Aria, avvolte in una tempesta perenne, sgorgano quelle che la leggenda chiama le Fonti della Memoria. Un luogo in cui la mescolanza degli elementi compie un prodigio, dove la credenza vuole che chiunque beva le loro acque veda con chiarezza nel suo passato."
"Esiste un luogo del genere?" chiede sorpresa Isabel.
"Sì, e il contatto tra i Piani non è nemmeno molto distante da qui" risponde il Vescovo.
"Mi sembra un caso fortuito fin troppo fortuito" commenta dubbioso Hodwinkle.
"Come ho detto non bisogna metter limiti alla provvidenza e al volere di Dio."
"Sarà, ma queste casualità mi hanno sempre convinto poco..."

3 commenti:

jamila ha detto...

diffidare delle casualità!

Mr. Mist ha detto...

Concordo, soprattutto quando portano alla soluzione provvidenziale di un grosso problema!

Ale ha detto...

Scusate l'assenza per qualche giorno... ma dai, un po' di fortuna ai nostri eroi non la vogliamo concedere?
;)