lunedì 10 giugno 2013

364 - LUCERTOLE E RATTI

I dracodi sibilano spalancando le fauci quando il monaco si avventa su di loro. Dalle bocche sputano fiotti d'acido che il monaco evita abilmente, affondando colpi precisi e letali una volta arrivato corpo a corpo.
I lucertoloni tuttavia non sono avversari facili. Rune cerca di tenerli a bada, ma sono troppi per lui da solo. Al primo errore una delle bestie fionda su di lui per azzannarlo, quando un'ombra nera assale il sauride gettandolo a terra.
Il provvidenziale intervento di Batuffolo precede di pochi secondi un fenomeno disgustoso quanto efficace. All'improvviso dai bordi della spianata, dal terreno, da sotto i corpi dei pellegrini caduti affluiscono una moltitudine di topi. Bovak, all'imbocco del sentiero, intona una nenia che pare attirarli, con lo sguardo fisso nel vuoto e una strana luce azzurra in fondo agli occhi.
I roditori squittiscono indemoniati, si raggruppano attorno ai dracodi mordendoli. Le grandi lucertole sono come impazzite, gettano acido sui ratti sortendo di ucciderne una quantità irrisoria. Incapaci di ignorare la miriade di bersagli trascurano Rune e il cavaliere, che supportati dall'arrivo dello spadone di Hearst possono facilmente aver ragione delle bestie.
Con la morte dell'ultimo dracode anche i topi svaniscono nel nulla. Bovak si rilassa, richiama a sé Batuffolo.
"Un'evocazione druidica!" commenta Gimble. "Una mossa davvero azzeccata, Bovak!"
Juan rispunta da dietro lo gnomo, con un'espressione di disgusto dipinta sul volto: "Topi! Bleah! Topi! Mi viene da vomitare! Sporchi, sudici, non farlo più ti prego, passi la pantera ma i topi proprio no!"

"Grazie, ci avete salvato la vita. Senza il vostro intervento nessuno di noi ce l'avrebbe fatta."
Il cavaliere del Drago, un giovane di nome Adil, siede a terra con la schiena poggiata all'altare di Felm, l'elmo posato a fianco intriso del sangue che gli si sta seccando tra i capelli. Esausto, lascia che Isabel curi le sue ferite. Oltre a lui sono sopravvissuti solo la guida Fayumm e altri tre pellegrini, su quindici che erano partiti. E' stata una strage.
"Non ce lo aspettavamo" dice la guida. "Non ho mai visto i dracodi arrivare al monte Zaghra, le loro tane sono parecchio a nord-ovest di qui."
"Come te lo spieghi?" chiede Rune.
"Non lo so. Forse sono stati scacciati dal loro territorio da altre creature, forse si sono spinti fin qua in cerca di cibo, che per qualche ragione scarseggia nella loro area. Difficile dirlo."
"Credo sia meglio affrettarci a tornare al passo" suggerisce Bovak. "Non sapremo mai che cosa ha spinto queste bestie ad arrivare qua, e l'odore della morte potrebbe attirare altri predatori."
Tutti annuiscono concordando con il nano, tranne Hearst e Juan, che a dispetto di tutto e tutti sono impegnati a scuoiare uno dei dracodi morti.
"Che state combinando? Muoviamoci!" li esorta Rune.
Juan risponde senza distogliere la concentrazione sul suo minuzioso lavoro: "Qualche minuto in più non farà la differenza. Guarda che pelle! Hearst ed io sì che avremo stivali alla moda!"

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Oramai mi sa che Juan ce lo siamo persi: un'altra "fashion victim"! ;D

Ale ha detto...

ma Juan è da sempre una fashion victim, già da tempi non sospetti, guarda qua: http://sussurrodieven.blogspot.it/2008/12/60-tutti-la-mayor.html

...e probabilmente ci sono altri episodi che nemmeno io ricordo! C'è da aggiungere che gli stivali pitonati sono sempre stati un suo pallino!

Mr. Mist ha detto...

Non lo metto in dubbio Ale, anzi se già i suoi parenti lo chiamavano "amorevolmente" sartina, vuol dire che la passione di Juan per la moda era già conclamata dall'adolescenza, ma qui credo che la cosa stia prendendo decisamente il sopravvento! :D

Ale ha detto...

Aggiungo che in quell'occasione la pelle era sufficiente a fare stivali pitonati anche per Hearst... ti lascio immaginare che bel vedere (e che credibilità di avventurieri!)

Ferdi ha detto...

Nella foresta dei Desana

abbattuto un serpente gigante ci siamo fatti gli stivali

YEAH !!!