mercoledì 5 giugno 2013

363 - PELLEGRINI IN PERICOLO

Quando gli avventurieri scendono di buon ora per mettersi in cammino, l'atmosfera nel salone della locanda è piuttosto tesa. Molti degli avventori sono riuniti attorno all'oste e a due monaci.
Non ci vuole molto a capire cosa sta accadendo: i due custodi del monastero, Zer'i Koztan e Padre Tarek raccontano preoccupati che il gruppo di pellegrini salito questa notte all'Altare di Felm non ha fatto ritorno. Erano guidati da una guida esperta, Fayumm, e da un cavaliere dell'Ordine del Drago, uno dei pochi rimasti al passo, dato che la maggior parte è stata richiamata a Bakaresh in occasione del Capodanno. Il timore è che sia accaduto qualcosa di brutto e per questo cercano aiuto.
"Andremo noi, sappiamo combattere!" afferma Rune, prodigo nell'offrirsi.
"Siano benedetti il Signore e il Santo Drago, che ci mandano pronti il loro sostegno!" esclama a mani alte Zer'i Koztan.
"Siano benedetti il Signore e il Santo Pellegrino, le cui vie sono infinite!" rincara con gli occhi al cielo Padre Tarek.
"Sarà benedetto il giorno in cui ti farai gli affari tuoi!" sibila Juan a Rune. "Abbiamo già una missione!"
"Ci sono delle persone in pericolo Juan, non possiamo far finta di nulla! Qui non si parla di raggranellare monete!" interviene Isabel a supporto del monaco.
Hearst, Gimble e Bovak annuiscono, sarà una breve deviazione, per aiutare la Chiesa peraltro.
"Accidenti a voi! Beh, non siamo gli unici avventurieri qua, dove sono i due cacciatori? Anche loro sanno combattere, ci daranno una mano!" Juan cerca gli avventori conosciuti la sera prima mettendosi in punta di piedi e scrutando le persone attorno a lui.
"Intendi il mezzorco e il mezzelfo?" chiede l'oste Isam. "Se ne sono andati prima del sorgere del sole."
"Accidenti..."

La risalita del monte Zaghra, rapida in partenza, si fa via via più faticosa con l'avvicendarsi delle ore più calde del mattino, spiegando da sé la ragione per cui i pellegrini salgono di notte nonostante l'impervio sentiero roccioso.
I più sofferenti a causa delle armature metalliche sono Hearst, che mugugna infastidito, seguito da un'altrettanto affaticata Isabel, paonazza in viso e madida di sudore. La chierica sta per chiedere una pausa, quando si odono delle grida echeggiare tra le rocce aride.
"Avete sentito?" dice Rune. "Venivano dalla cima! Corriamo!"
Gli avventurieri si precipitano lungo il percorso, attenti a non inciampare: cadere su queste rocce potrebbe significare volare in un crepaccio. Il monaco e Juan, leggeri e agili, distanziano i compagni, Isabel annaspa perdendo terreno.
Il primo ad arrivare è Rune, seguito a ruota da Juan. Lo spettacolo che si presenta loro davanti è terribile. Nella minuscola spianata che costituisce la cima del monte alcuni piccoli draghi pasteggiano con metà dei pellegrini ammazzati. All'estremo opposto rispetto al punto di arrivo del sentiero, dove l'Altare di Felm si erge dinanzi ad uno sperone roccioso alto venti piedi, il cavaliere dell'ordine che li scortava cerca di proteggere i sopravvissuti dall'incalzare di altre bestie tenendo eroicamente la posizione, stremato, l'armatura perforata dagli artigli d'acciaio, la casacca bianco e oro rossa del suo sangue.
Juan non esita nemmeno un secondo davanti a tale eroismo e se la dà a gambe levate.
Rune cerca di fermarlo: "Aspetta Juan, guardali bene! Sono adulti! Non sono cuccioli di drago, ma dracodi, una razza di lucertoloni...", ma le sue sono parole al vento, dovrà fare da solo.
Il monaco stringe i pugni e si getta nella mischia.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

"Juan non esita nemmeno un secondo davanti a tale eroismo e se la dà a gambe levate." Questa frase è spettacolare a parte il fatto che parte con una premessa per terminare in modo diametralmente opposto, ma rende il modo di vedere la cosa da parte di Juan!

Ale ha detto...

Come avrai notato Mr.Mist capita spesso che la narrazione, pur restando impersonale, passi di colpo da un punto di vista neutro ad uno soggettivo. Io la trovo, senza pretese letterarie, un ottimo modo per zoomare in modo rapido sul sentire di un personaggio senza spezzare il flusso del racconto.

Ferdi ha detto...

ecco veramente stavo studiando un diversivo ^_^

Ale ha detto...

sì sì... mr. coraggio...