martedì 30 aprile 2013

358 - DI OASI E DESERTI

"Kamal, mi serve il nome di un buon armaiolo, anzi, del migliore" chiede Hearst con la bocca piena, spazzolando l'abbondante colazione a base di focacce manaqish al timo e gustoso labne, un formaggio fresco di capra servito con olio e menta.
"Tutti dicono che il migliore è Mikiel. E' un ashfar, e la sua bottega è nella Torre del Drago" risponde sbrigativo il ragazzino, sputazzando pezzi di cibo attraverso le palette mancanti, senza fermarsi dall'arraffare il più possibile dalla colazione offerta dagli avventurieri.
"Più tardi, Hearst" interviene Gimble. "Prima andiamo a sentire cosa desiderano alla Corporazione dei Mercanti."

Sutta accoglie gli avventurieri nell'atrio luminoso, salutandoli in maniera rituale com'è abitudine a Kal Mahda.
"Seguitemi, venite, accomodiamoci. Declan si scusa, ma si è dovuto assentare per un affare importante."
Il tesoriere fa servire del tè prima di attaccare: "Sono felice che siate venuti, un membro della Corporazione ha un compito urgente da affidare, ed io ho subito pensato a voi!"
"Di cosa si tratta?" chiede Juan sperando che Sutta arrivi al dunque.
"In realtà non ho ben capito di preciso" risponde un po' imbarazzato il tesoriere, "ma credo si tratti di una sorta di ricerca. Ad ogni modo, la richiesta viene dal cartografo Octalius, che sarà ben felice di darvi tutti i ragguagli del caso e discutere con voi la paga. Ah, lo conoscete già? Ottimo, vi prego di raggiungerlo nella sua bottega."

Il profumo di frittelle di banane che si leva da una bancarella nel suk è un richiamo a cui Hearst non può resistere. Il guerriero decide di fermarsi per una seconda colazione di cui Kamal approfitta felicemente.
"Te l'avevo detto che avresti fatto affari con quell'armaiolo" afferma il ragazzino, come a voler giustificare che le frittelle siano il giusto compenso per i suoi consigli.
In effetti Hearst ha ottenuto ciò che cercava: un arco lungo composito su misura, in grado di sfruttare appieno la sua forza, in cambio di un suo vecchio giaco di maglia e di trecentocinquanta monete. Una bella somma, ma ben spesa per l'arma da tiro che sarà pronta tra una settimana.
Dopo aver ripetutamente sollecitato il guerriero a muoversi, gli avventurieri raggiungono finalmente la bottega di Octalius.
Nel piccolo locale ombroso il cartografo li accoglie di buon grado, facendoli accomodare su grandi cuscini attorno ad un tavolino. E' allora che si accorgono di non essere gli unici ospiti.
"Sono onorato di presentarvi Bovak Gimron" dice cerimonioso Octalius "con cui tutti condividiamo un amico in comune, l'illuminato Saadi Abbar di Naama Sul."
Il nano seduto all'estremità del tavolino si alza in piedi, accennando un breve inchino in segno di saluto. L'aspetto di Bovak risulta immediatamente curioso. Più esile e basso persino per i canoni della sua razza, scuro di carnagione, con i capelli raccolti a coda di cavallo e la barba lunga fino all'ombelico, veste una tunica in pelle di colore azzurro sbiadito, che pur essendo di ottima fattura deve averne passate parecchie. Appoggiato a terra c'è un cappello di paglia a tesa larga, e tra i denti tiene un legnetto cavo, che fa spesso rotolare da un lato all'altro della bocca.
Octalius presenta brevemente gli avventurieri al suo ospite, quindi attacca a parlare eccitato della ragione per cui ha chiesto aiuto alla Corporazione.
"E' una scoperta sensazionale, il frutto degli studi di questi anni! E il destino vuole che Bovak sia giunti qui proprio ora, da non credere che le nostre ricerche possano convergere! E' sorprendente come il fato intrecci le sue trame..."
"Perdonaci Octalius, ma non ci stiamo capendo un granché..." fa notare Gimble.
"Oh, sì... scusate! Partiamo dall'inizio..."
Il cartografo srotola una mappa di Kal-Mahda sul tavolino, mostrando un punto imprecisato nel deserto ad est di Ouarzazade.
"Più o meno in quest'area ci sono delle antiche rovine abbandonate. Un antico avamposto senza importanza a detta di molti, rifugio di banditi e tribù umanoidi, per questo ignorato ed evitato. Tuttavia..."
Octalius estrae alcuni papiri consumati con scritte indecifrabili: "Guardate queste meraviglie! Sono preziosi testi originali risalenti al 253 A.I., in piena dominazione di Yar-Mazar! Non immaginate con quale fatica sono riuscito ad ottenerli attraverso i miei contatti nella terra degli infedeli!"
L'espressione di Gimble e compagni si fa sempre più perplessa: "Continuiamo a non capire..."
"Arrivo al punto. Questi documenti in antica lingua mazar'i parlano di un'avamposto, chiamato Ma’Habb, descritto come una vera e propria oasi nel deserto, che prosperava pacifica sotto la guida del saggio emiro regnante. Nei testi viene descritta come un magnifico giardino di piante rigogliose, fonte inesauribile di acqua e vita."
"Ne deduco che le attuali rovine e questa oasi paradisiaca siano in realtà lo stesso luogo" commenta Gimble.
"Esattamente. E l'ho dedotto attraverso i riferimenti di altri testi e studiosi, che citano..."
"Ci fidiamo" taglia corto lo gnomo. "Andiamo al punto."
"Riassumendo: secoli fa, nel bel mezzo del deserto di Kal-Mahda, sorgeva un insediamento che vantava una cultura e uno stile di vita molto avanzati in un ambiente così ostile. La fortezza era opera degli occupanti di Yar-Mazar, sorta prima che nel 350 A.I. Arash Naxxar liberasse i territori della penisola dalla loro dominazione. Quando Arash avviò la sua campagna per scacciare gli infedeli, la fortezza venne attaccata da nord dalle milizie dell’impero che marciavano verso Bakaresh. Gli assediati vennero presto sopraffatti e l’insediamento abbandonato, in rovina. La distruzione portata e il disinteresse per un sito dallo scarso interesse commerciale, oltre alle sue dimensioni ridotte, contribuirono probabilmente al suo definitivo abbandono dopo il 350 A.I., nonostante il glorioso passato."
"Che storia triste..." commenta Juan scocciato "ma noi che c'entriamo?"
"Beh, innanzitutto mi serve che qualcuno esplori quelle rovine per dar certezza alle mie teorie. E poi dovete sapere che Ma'Habb, in lingua Mazar'i, significa *Semi dell'Acqua*."
"E allora?"
"Ehm..." Bovak si schiarisce la voce, il suo timbro è più acuto del classico baritono nanico, e leggermente nasale. "Qui entro in gioco io. Se ciò che Octalius dice fosse confermato, la *fonte inesauribile di acqua e vita* citata negli scritti andrebbe intesa in senso letterale. Ciò che sospettiamo è che l'antica prosperità di Ma'Habb sia da attribuire nientepopodimenoche ad un Seme dell'Acqua, un seme di potere elementale simile a quelli che resero santa Myara!"
Bovak fatica a trattenere l'eccitazione: "Capite ora la portata della scoperta? Un ritrovamento del genere potrebbe trasformare Kal Mahda in un giardino fertile e cancellare per sempre quell'orrore sterile che è il deserto!"
Chiarito il contesto, il resto della discussione si sposta sul compito (e la paga) dei nostri eroi. Octalius è interessato a reperti di valore storico e pagherà centocinquanta monete per l'esplorazione, più un bonus per ogni ritrovamento. Bovak invece accompagnerà il gruppo, perché il suo unico obiettivo è recuperare il Seme dell'Acqua, ma raggiungere Ma'Habb da solo è troppo pericoloso. Non può offrire molto in termini di compenso, ma si accorda in modo che eventuali tesori e bottini recuperati nella fortezza, ad eccezione del Seme, siano a totale disposizione degli avventurieri.
Definiti i termini dell'accordo, tutti concordano di non perdere tempo e partire al più presto. Bovak fissa l'appuntamento con i compagni di viaggio appena fuori città, tra un'ora, giusto il tempo di sbrigare le ultime faccende.
Congedatisi, gli avventurieri si avviano per le strade di Bakaresh, scambiandosi impressioni sulla nuova missione e sul peculiare nano.
"Un tipo davvero strano" commenta Isabel. "Parlava del seme di Myara con trasporto e convinzione, tanto quanto del deserto come un'anomalia. Sembra avere una forte predilezione per l'elemento acqua, una sorta di devozione..."
Juan sghignazza divertito: "Giuro che è il primo nano che incontro con una predilezione per l'acqua..."

12 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Non so se i nani presenti nel tuo mondo Ale condividano in toto o meno tutte le caratteristiche dei nani presenti nelle altre ambientazioni, però effettivamente i tuoi giocatori hanno ragione: sebbene a Mystara esistano nani che vanno per mare, la stragrande maggioranza dei nani che conosco non sono particolarmente amanti dell'acqua almeno non quanto Bovak!
Cambiando discorso l'intermezzo tra Hearst e Kamal che parlano con la bocca piena è spassoso e mi ha ricordato molti cartoni giapponesi con scene simili! :D

Ale ha detto...

I nani in questa ambientazione sono piuttosto "classici" e rispecchiano il tipico stereotipo. Non che non esistano eccezioni per l'appunto, ma l'accostamento nano-acqua è appunto abbastanza raro.

Ale ha detto...

Cari lettori del blog, questo commento di servizio per annunciare che venerdì sera sono diventato papà di Damiano, l'erede a cui potrò rivelare tutti i sacri segreti del mestiere del master!

Mr. Mist ha detto...

Posso solo esprimere a te e a tua moglie tutta la mia contentezza e farvi le mie più sentite congratulazioni! Benvenuto Damiano! :-)

Ale ha detto...

Ecco l'unica cosa è che dovrete aspettare un po' di più per il prossimo post! ;)

jamila ha detto...

Ma congratulazioni!
Un bacione al nuovo arrivato!
Aspetteremo, tutto il tempo necessario.

(Oh caspita, finalmente una buona notizia.)

Testovik ha detto...

Complimenti ai genitori e auguri al nuovo arrivato :)

MaxDZ8 ha detto...

Auguri!

Ale ha detto...

Grazie a tutti!
Forse (ma forse...) tra oggi e domani riesco a far uscire il nuovo post

Sommo Kuduk ha detto...

Mi accodo, anche qui, per farti gli auguri... vedo che come me stai cercando di formarti un gruppo "in famiglia" ;-)

Ale ha detto...

Bisogna sempre tenersi qualche giocatore di riserva!! ;)

Ale ha detto...

Bisogna sempre tenersi qualche giocatore di riserva!! ;)