domenica 23 settembre 2012

316 - UNO DI TROPPO

Il sole è già calato quando Karima entra nella torre, suscitando non poca sorpresa in Najib. La ragazza ostenta sicurezza, sicura dell'appoggio invisibile di Xandru e Gimble. Quello che non sa è che anche Rune, sfruttando la sua agilità e furtività, ha deciso di seguire i tre e intrufolarsi nella torre col favore delle ombre, all'insaputa dei compagni.
"Chi sei? Cosa ci fai qua?" chiede la guardia di vedetta.
"Sono una compagna di Amina. So tutto Najib, so che l'hai uccisa. Portava in grembo tuo figlio."
Le luci delle torce tremano, la porta ondeggia, cigola. Poi un ticchettio leggero, e di nuovo il silenzio.
Najib fa per dire qualcosa, i suoi occhi corrono vispi in tutta la stanza, come in cerca di una via di fuga. La sua espressione tradisce un'estrema tensione. Karima aspetta una sua risposta invano.
"Tuttavia non ho intenzione di denunciarti. Potrai avere il mio silenzio, ma al mio prezzo..."
"Non ti darò proprio nulla!" ribatte Najib con ritrovata sicurezza nei modi. "Non so chi tu sia, né di cosa tu stia parlando! E non conosco nessuna Amina! E ora fuori di qui, se non vuoi che chiami le guardie!"
La risposta secca spiazza completamente Karima, che prova ad insistere sul ricatto senza successo. La voce della ragazza comincia a tremare, non sa cosa fare.
Questo non ci voleva, pensa Gimble, addossato ad una parete. Non si aspettava una tale risolutezza da Najib... è come se sapesse di essere osservato, è l'unica spiegazione ad una resistenza così sicura.
La guardia afferra la giovane per un braccio, strattonandola verso al porta.
Lo gnomo si affretta verso l'uscita, meglio andarsene prima che Najib si chiuda dentro, ma poi si ferma di scatto. Un'ombra lo precede, sgusciando fuori. Grazie alla sua visione crepuscolare ha potuto distinguere le fattezze e i modi di Rune... ma cosa ci fa qui lui?!
Gimble realizza: ora si spiega tutto! Najib l'aveva visto!
La guardia spintona fuori Karima, senza badare troppo alle buone maniere: "Vattene! E non farti più vedere!" sbraita, sbattendo la porta.

Dietro alcune rocce a poca distanza Karima singhiozza.
Xandru prende Rune per la collottola: "Sei impazzito? Ti ho visto là dentro, e a quanto pare non sono stato l'unico, razza di imbecille!"
"Volevo solo essere sicuro che..."
"Di che cosa? Non ti fidavi del piano? Potevi dirlo prima!" dice il sergente imbestialito. "Io ci sto mettendo la faccia per aiutarvi e per aiutare quelle ragazze! Ho deciso di rischiare in prima persona per salvare capra e cavoli, per mantenere il prestigio della guardia davanti ai cavalieri del drago ed incastrare Najib. A questo punto non credo che ne valga più la pena, o finirò sulla graticola per colpa di questo tuo colpo di testa. Non se ne fa più nulla!"
"Calmati Xandru, non tutto è perduto" dice con tono pacato Juan. Il coloviano fa notare che Gimble non è uscito dalla torre, e di certo ha in mente qualcosa. "A questo punto sergente, se Sahla sa già cosa sta accadendo, siamo già sulla via del non ritorno, mollare tutto non alleggerirebbe la tua posizione. Conviene aspettare."

Le ragazzine si stringono tra loro impaurite. Il rumore degli zoccoli dei cavalli, poi degli stivali sulle scale e la luce delle torce, quindi l'irruzione delle guardie dalle casacche nere col drago dorato. Sahla si trova davanti Hearst e Gilead, che lo attendono a braccia incrociate.
"Sapevo che vi avrei trovati qui... portate via le ragazzine!"
"Cosa stai facendo Sahla, non ti permetterò di imprigionarle!" protesta Gilead. "Ti sei preoccupato di alcune bambine invece di rivolgere la tua attenzione a ciò che accade alla torre!"
"Le sto solo prendendo in consegna, elfo, e garantirò la loro protezione. Qui l'unico crimine certo è quello di Hafida, quello di cui parli tu è tutto da dimostrare. Pertanto procedo con ordine."
Gilead non sa controbattere. Non condivide il cinismo del capitano, ma quest'uomo sa il fatto suo, e suo malgrado, ha ragione. Forse è per questo che ricopre una carica alquanto scomoda.
"E ora venite con me, è giunto il momento di andare ad arrestare quella vecchia strega."
Pochi minuti dopo le guardie stanno scortando Hafida fuori dalla Perla, sotto lo sguardo incuriosito di alcuni passanti. Cammina a testa bassa, e le sue mani sono rinchiuse in ceppi di ferro. Non sembra impaurita, solo rassegnata. Chissà quante volte ha già vissuto nella sua mente quell'epilogo.

10 commenti:

steve ha detto...

Ahi ahi! Questo rune malfidente!

Mr. Mist ha detto...

Ecco cosa succede quando in un gruppo manca la fiducia reciproca: tutto diventa più complicato!

MetalDave ha detto...

Cappellata colossale di Rune (tra l'altro non da lui)!

Ale ha detto...

sì sì, stavolta Rune l'ha fatta grossa... e come sapete bene, il master non perdona (e non anticipo nulla)!

Rune ha detto...

Errare umano est,perseverare diabolicum est

Sommo Kuduk ha detto...

Sfortuna ai dadi?

Ale ha detto...

Accompagnata da una buona dose di "cazzate tattico-comportamentali"!

Sommo Kuduk ha detto...

Non conosco Rune di persona, ma non mi sembra il tipo da commettere certi errori

Mr. Mist ha detto...

Sono d'accordo, effettivamente sia Rune che il giocatore che lo interpreta mi sembrano persone con la testa sulle spalle, per questo la cosa mi ha lasciato un po' basito. E' vero però che la serataccia in cui si prendono le decisioni sbagliate può capitare ed i dadi non sempre aggiustano le cose!

ursha ha detto...

Capisco però anche l'idea che se le cose dovessero prendere una brutta piega avere un backup specializzato nel combattimento a mani nude non era male.

certo è azzardato compromettere un buon piano aggiungendo l'incertezza di un tiro di dado.