venerdì 21 ottobre 2011

260 - IL GRIFONE

Lo slancio con cui Hearst arriva nel torrione fa fischiare il cuoio degli stivali mentre frena la sua corsa. Si sentono i passi di due guardie che salgono rapide le scale che provengono dai piani inferiori.
Quando la prima fa capolino nella stanza non ha nemmeno il tempo di accorgersi del suo destino: la mannaia del guerriero trapassa l'elmo schiantandosi sul viso del malcapitato, tra mandibola e mascella, facendo schizzare sul pavimento denti e lingua. Il secondo avversario tenta un goffo affondo con la spada, ma evitato il colpo Hearst lo afferra per il bavero dell'armatura e lo trascina su approfittando del suo slancio, per finirlo poi con un colpo da macellaio alla nuca. Il tutto mentre i compagni, entrati a loro volta al riparo nella torre, impegnano le scale che conducono di sopra, al sottotetto.
Hearst slaccia rapido i lacci e le fibbie dell'armatura di scaglie di una delle sue vittime, se la infila alla meglio.
Urla e sferragliare di passi sulle scale indicano che altri scherani del Duca stanno arrivando dal cortile.
"Lascia perdere!" urla Juan al guerriero. "Ne arrivano altri!"
Hearst raccoglie una spada e scatta sugli scalini, risalendoli due alla volta.

Rune e Gilead sono i primi a raggiungere la sommità. Il tetto della torre è sorretto da quattro grandi volte, una per lato; le ampie arcate senza parapetto si aprono sul vuoto, spazzate dal vento.
Il monaco non sa trattenere un ammirato stupore alla vista della maestosa bestia che si para loro davanti: un possente grifone, metà leone e metà aquila, si erge fiero al centro del pianerottolo, con la testa alta puntata verso un orizzonte lontano, sebbene vispi occhi da rapace sotto i pregiati finimenti esaminino attenti ogni movimento dell'ambiente circostante.
Tuttavia, due guardie e un mezzelfo vestito con un elaborato corpetto di cuoio abbellito da stoffe verde smeraldo e armato di spada a due lame si frappongono tra gli avventurieri e la loro potenziale salvezza.
Senza dire una parola il mezzelfo, presumibilmente custode e addestratore della creatura, comincia a roteare minaccioso e abile la sua arma. Rune lo studia muovendo qualche passo di lato, assumendo d'istinto la postura di combattimento della sua scuola.
Grolac bestemmia e sputa per terra, rivolgendosi a Gimble: "E secondo te quella bestiaccia ci porterà fuori di qui?!? Non ce la farà mai a portarci tutti quanti!"
Il grifone emette un lamento stridulo.
"Deve farcela!" risponde lo gnomo, in dubbio se credere alle sue stesse parole. "Ma prima dobbiamo sistemare questi bastardi!"

8 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Cavolo un grifone solo per portare via tutto il gruppo!? Dai Ale c'è il trucco sotto! In ogni caso la fuga col grifone è una figata, sempre che ci sia almeno un personaggio che abbia la capacità di cavalcare le creature volanti!

Ale ha detto...

Beh... il grifone è lì come "elicottero personale" del Duca. Se poi qualcuno pensa di usarlo per scapparci in sette...

MetalDave ha detto...

Io intanto mi godo Hearst che spacca crani a tutta birra!!

Ale ha detto...

Ma la cosa bella è che lo fa con
questa!

jamila ha detto...

Ale, mi ricorda vagamente l'arma del macellaio di Diablo...

steve ha detto...

poi la usa per fare anche la barba!

LudiBlood ha detto...

Una via di fuga alquanto improbabile. Non sò se il bardo conosce l'incantesimo trucco della corda, però in una simile situazione sarebbe stato mooolto utile. ;)

Ale ha detto...

ahimé, credo che il buon Gimble non ce l'abbia nella sua dotazione...