giovedì 8 settembre 2011

254 - RIFLESSI DI ILLUSIONE E REALTA'

I nostri eroi si scambiano sguardi avviliti, lasciandosi cadere esausti sul pavimento, le spalle appoggiate al parapetto. L'incessante farfugliare di sotto segna l'inarrestabile avanzata dei gibberling, che nella loro scalata rendono la parete del faro una massa scura informe, come un'escrecenza carnosa che ributta dalla pietra.
Il silenzio, gli occhi bassi: parole inespresse di un pensiero comune, della consapevolezza che non c'è più nulla da fare. E la scelta offerta dal Duca, se morire dilaniati dagli artigli delle bestie o nell'abbraccio delle acque scure del mare, scegliendo il proprio destino anche alla fine.
Il pensiero percorre tutti. C'è dignità nello scegliere la morte? Ma che dignità è quella di un suicidio? Perché... perché è così difficile morire, lasciarsi andare, anche quando ormai tutto è segnato?
L'olio va lentamente esaurendosi e dalla botola provengono rumori sempre più vicini e preoccupanti, mentre gli avventurieri attendono silenziosi, accucciati, incapaci di trovare una soluzione. Sebbene tutti siano scossi dal desiderio di farla finita nessuno parla, forse per orgoglio, forse per paura. Solo Grolac accenna a un lamento, ma lo sguardo truce di Gimble è un avvertimento: il suicidio non è il solo modo per finire in mare.
"Non è possibile..." Juan rigira distrattamente la pergamena con il messaggio tra le mani, quel piccolo frammento il cui contenuto sembrava dar loro una speranza, un aiuto, una via di fuga.
La realtà è il riflesso dell'illusione.
Juan alza gli occhi, incrociando lo sguardo di Gimble, la lente, il quadro del Duca. E se...
Lo gnomo corre a sedere vicino al coloviano, in fibrillazione, come se lo stesso pensiero li avesse folgorati allo stesso istante.
Gli bisbiglia nell'orecchio eccitato, attirando l'attenzione dei compagni.
Juan non capisce esattamente cosa intenda lo gnomo, ma probabilmente è ciò che immagina anche lui. Il quadro è la porta, la lente la loro chiave.
Il passaparola è rapido e in un batter d'occhio Hearst si fionda sulla grossa lente del faro. Resistendo al calore che gli scotta le mani, la divelge e la rimuove dai perni su cui è montata.
Il quadro di Carnegie si anima, il Duca li osserva con sguardo interrogativo.
Gli artigli grattano frenetici sulla botola.
Con l'aiuto dei compagni e grugnendo per lo sforzo, il guerriero posiziona la lente di fronte al quadro.
Accade tutto in pochi attimi.
Nel punto focale della superficie concava, il quadro si riflette prendendo profondità, come un ologramma sbiadito. Il volto del Duca passa dalla sorpresa, all'orrore, alla rabbia, si volta di scatto verso la figura fuori campo alle sue spalle.
Urla parole di fuoco coperte dagli strilli animaleschi della notte del faro, dal graffiare sul legno della botola: "Cancellalo! Distruggilo! Distruggilo immediatamente!!!"
Ma il suo comando rimane inascoltato mentre gli avventurieri scattano verso la proiezione, quel riflesso d'illusione che li condurrà alla realtà.
Il Duca impreca, punta il suo scettro verso la figura dietro di lui facendone scaturire un fulmine che elettrizza l'aria riempiendola del caratteristico odore agliaceo dell'ozono. Ma è troppo tardi.
Un bagliore fortissimo. Lo spazio si comprime, si dilata, tuona, esplode, spacca i timpani. Cadere, volare, sbattere.

7 commenti:

jamila ha detto...

e mo', spero gli facciano un c**o a capanna!
(scusate la finezza)

Mr. Mist ha detto...

Come direbbe Lino Banfi: "Caro Duca per te adesso sono uccelli per diabetici".
Molto bella la descrizione dei Gibberling che di fatto ricoprono i muri interni del faro.
Carino anche l'enigma della frase misteriosa pervenuta a Juan. Complimenti anche ai giocatori che hanno risolto il rompicapo!
Adesso però sono sempre più curioso di sapere se la Carognata è terminata o riserverà ancora qualche sorpresina, e soprattutto cosa faranno i personaggi al Duca una volta che gli avranno messo la mani addosso!

Ale ha detto...

Eeeehhh vabbé! Tutti che ce l'hanno col povero Duca!

jamila ha detto...

ma chissà perché, povero ciccino...

barbiomalefico ha detto...

Non mi è molto chiara la dinamica, adesso i giocatori si trovano dunque dal duca-conte pronti a combattere qualcosa che è reale?

steve ha detto...

...in teoria si....

Ale ha detto...

@Barbiomalefico: la dinamica sarà più chiara con il prossimo post. Forse intramezzarò un altro interludio per chiarire meglio. I giocatori in patita hanno potuto vivere la vicenda senza le info che ho fornito negli interludi, per cui il senso di smarrimento e l'incapacità di capire l'intero contesto erano ancora più marcati.