mercoledì 10 agosto 2011

249 - IL MESSAGGIO

Juan si immerge nel calore del giorno, il suo sguardo si perde nella distesa di campi di grano che si estende a perdita d'occhio dinanzi a lui, intervallata solo qua e là da rocce affioranti dal terreno e alcuni alberi.
I compagni lo affiancano, uscendo assieme a lui dalla piccola costruzione rurale in cui erano sbucati, guardandosi attorno.
In lontananza si scorgono montagne lontane, tranne ad occidente, dove grazie al cielo terso si scorge all'orizzonte una scogliera, sovrastata da un faro.
Il sole al suo zenit riempie di placida tranquillità il paesaggio, una brezza isolata culla il grano a poca distanza, al ritmo della risacca del mare, in lontananza.
Hearst si lascia cadere seduto, Rune inspira profondamente, lasciando che i raggi gli scaldino la pelle. Tuttavia Gilead è inquieto.
"Elfo, cosa c'è che non va?"
Il ranger sa il fatto suo quando si tratta di spazi aperti: "E' strano... la risacca del mare giunge fin qua, ma la scogliera è molto lontana... e il vento... guardate, soffia sempre *poco più in là* rispetto a noi."
I compagni guardano perplessi Gilead, ma non possono far altro che constatare che ha ragione.
"E c'è dell'altro: non notate questo strano silenzio? Non si sentono ne rumori, né odori oltre alla brezza marina. Niente cinguettii di uccelli, frinire di cicale, squittii di roditori. Niente vita."
Nel silenzio che segue le affermazioni dell'elfo, Juan afferra Isabel per un braccio, richiamandola in disparte. La sacerdotessa è sorpresa mentre il coloviano svolge davanti a lei il brandello di pergamena trovato nel pane, rivelandone il contenuto.
*La realtà è il riflesso dell'illusione*
Isabel osserva Juan con aria interrogativa, mentre il giovane si affretta a spiegare la provenienza del messaggio dal significato criptico.
"Perché non ce ne hai parlato prima?" chiede la chierica.
"Eravamo sotto gli occhi del quadro... di Carnegie..." Juan fa una pausa.
"Perché ne parli solo con me? Dovremmo condividerlo con gli altri..."
"No... cioè, non saprei... ne ho parlato con te perché il tuo credo è la conoscenza e potevi capirci qualcosa più di me. Quanto agli altri, preferirei dirlo solo a Gimble..."
"Perché solo lo gnomo? Non capisco..."
"Non so più di chi fidarmi... Hearst non è certo affidabile..."
Isabel fa una smorfia: "Chi meglio di me potrebbe dirlo. Tuttavia se non collaboriamo rischiamo di non uscirne vivi, è il caso di mettere da parte rancori e incomprensioni. E poi capisco Hearst, ma Rune e Gilead..."
"Il fatto è che loro sono così... così..."
Rigidi!
pensa Juan. Rigidi nel giudizio su Hearst, ancora più di quanto lo sia la stessa Isabel. Hanno una visione così lontana dalla sua, una visione del mondo dove è tutto bianco o nero, il bene è bene e il male è male. Juan si morde la lingua: "Lascia perdere Isabel, hai ragione. Facciamo come dici tu."

3 commenti:

barbiomalefico ha detto...

finalmente un nuovo post, temevo foste tutti in ferie ormai

Ale ha detto...

in effetti, a perte te, sembra che siano davvero tutti in ferie! :)

jamila ha detto...

Magari, ragazzi, magari! Sigh!