venerdì 4 febbraio 2011

213 - PASSAGGI SVELATI

"Ghhhhh! Maledizione! E' bloccata!"
Nonostante gli sforzi Hearst non riesce a sollevare di un centimetro la vecchia grata arrugginita che blocca il corridoio. Solo qualche metro più in là, oltre la saracinesca, la fredda luce dei monili permette di intravedere il colore rossiccio degli artigli del demone, che crescono negli interstizi umidi tra le pietre.
"Non c'è modo di passare" constata Gimble, "dobbiamo trovare una strada alternativa per arrivare dall'altro lato della grata."
Gli avventurieri decidono di esplorare meglio le sale dei prigionieri per verificare che esistano passaggi alternativi. I loro occhi si posano su quegli uomini, su quelle donne, sulla loro miseria. Sui loro volti leggono espressioni diffidenti o indifferenti, impaurite o spavalde; ma prima di tutto sole. Una solitudine che rode nell'anima nonostante siano costretti a condividere gli stessi spazi. Una solitudine che nasce dall'esigenza di essere i primi, di avere il predominio sugli altri nel momento in cui il Cubo apparirà, donando la libertà solo al più forte, al più veloce, al più scaltro.
L'istinto di prevalere porta gli uomini a commettere sempre gli stessi errori, sia da liberi che da rinchiusi, in un ciclo senza fine di violenza, di battaglie, di sangue. E tutto per una salvezza che forse nemmeno esiste.
Gilead si ferma improvvisamente, indicando ai compagni la nuda parete della stanza che stanno esplorando. Una stanza piccola, con due pagliericci, ma vuota al momento.
"Un passaggio segreto..." bisbiglia l'elfo.
Senza esitare i nostri eroi imboccano il passaggio nascosto, un corridoio buio con diverse svolte che termina bruscamente con una pesante porta in metallo.
Juan rassicura i compagni dopo aver dato una rapida controllata: via libera.
Dall'altro lato la porta è in realtà un muro di mattoni, che si confonde con la parete della prigione una volta richiusa.
Grolac si guarda attorno, cercando di orientarsi: "Siamo già stati qua."
Dopo una breve osservazione dei corridoi circostanti, il nano conferma le sue impressioni: "Questa è la zona che abbiamo percorso quando siamo fuggiti la prima volta dai cannibali. Continuando in quella direzione dovremmo arrivare alle scale e al passaggio da cui Pequeño ci ha salvato."
Con più calma rispetto alla volta precedente, gli avventurieri esplorano l'area, memorizzando i corridoi, prendendo punti di riferimento per orientarsi. Grolac li conduce attraverso un passaggio che dovrebbe tornare nella direzione dei funghi.
Ad un tratto però, il nano ferma bruscamente i compagni.
"Cosa c'è, nano?" chiede Gimble.
Grolac indica una sezione di pavimento poco più avanti, dove si apre un buco grande poco più di mezzo metro: "E' pericolante. Se proseguiamo rischiamo di finire di sotto..."
"Sembra il crollo che si vedeva dalla stanza del ragno... non ci tengo a tornare da lui..." dice Gilead.
Troppo pericoloso. Il gruppo decide di abbandonare e tornare indietro, quando l'improvviso passaggio di un gruppo di cannibali li costringe a nascondersi. Questa zona deve essere il loro territorio di caccia. Gli avventurieri li lasciano passare, si stanno dirigendo verso la loro tana, nella direzione del passaggio segreto dei prigionieri, loro potranno facilmente tornare da Taleryn prendendo il corridoio in direzione opposta.
Il passaggio segreto per le sale dei prigionieri...
Un dubbio atroce assale i nostri eroi.
"Qualcuno di voi ha richiuso il passaggio, vero?" chiede Rune. I compagni si scambiano sguardi preoccupati.
"Chi era ultimo?" chiede Gilead. "L'hai chiuso tu?" chiede Isabel a Hearst. "Sono uscito ma non ci ho badato..." afferma Juan.
"Dannazione, dobbiamo tornare là!" esclama Rune. "Se non ci muoviamo rischiamo di aver condannato a morte tutti gli altri prigionieri!"

7 commenti:

jamila ha detto...

ooooooooops! è vero, ogni tanto ci si lascia prendere dagli eventi e ci si scorda di particolari che sembrano banali e invece poi...

Ale ha detto...

...e poi tutti se li dimenticano tranne il master, che aspetta infido il momento per ricordarli a tutti... ihihihih!!!

jamila ha detto...

Beh, Ale, quello era scontato. Anzi, il DM è lì fin dall'inizio a sperare che i giocatori non ci facciano caso o se li scordino... Ce li mette apposta!

steve ha detto...

l'azione di dimenticarsi volontariamente il passaggio aperto, in ottica di competizione per il cubo, era sicuramente interessante....ma purtroppo niente!

Ale ha detto...

In effetti, col senno di poi...

Ferdi ha detto...

Io mi pronuncio col prossimo post

Mr. Mist ha detto...

Inoltre può sempre capitare che una porta venga sì chiusa ma non nel modo corretto. I miei giocatori hanno capito subito che non è tanto il trovare la porta il casino, ma riuscire ad aprirla e soprattutto a riaprirla quando sono dall'altra parte!