martedì 20 aprile 2010

163 - MASSACRO TRA LE TOMBE

Juan si avvicina silenzioso all'entrata della cripta indicata da Gimble. Le sue dita scorrono agili lungo la superficie, accompagnate dal suo sguardo esperto alla ricerca di possibili trappole. All'improvviso i suoi sensi gli suggeriscono qualcosa. Un movimento impercettibile. L'adrenalina si trasforma in un leggero formicolio alla nuca.
Non c'è tempo per pensare.
Con un rapido colpo di reni, Juan si catapulta all'indietro, un istante prima che la porta si spalanchi e una lunga lama baleni nel buio fendendo l'aria. Il giovane coloviano rotola nell'erba, portando la mano destra sull'elsa della sua spada corta. Con un abile gioco di gambe termina la sua acrobazia in ginocchio, con l'arma sguainata, pronto a difendersi.
In men che non si dica quattro figuri ammantati emergono dalla tomba. Con movimenti agili solcano l'oscurità della notte, brandendo affilati pugnali tra le mani.
"Lacrime Rosse!" esclama Rune.
In un battito di ciglia il monaco è al fianco di Juan, che riesce prontamente a parare un paio di fendenti degli assassini. Il coloviano si sposta rapido nella mischia, in cerca di un varco, di una distrazione che risulti fatale per i propri nemici.
Isabel ingaggia uno degli avversari. La chierica vibra colpi nell'aria con la sua morning star, ma i suoi attacchi sono lenti se paragonati ai fulminei affondi del coltello nemico. Se non fosse per la corazza, Isabel avrebbe sicuramente la peggio. Tuttavia la sacerdotessa non si fa trovare impreparata quando Gimble sussurra la filastrocca del suo incantesimo per frastornare. La Lacrima Rossa tentenna per un istante, e quando tenta di schivare il colpo in arrivo è troppo tardi. Il pesante ferro di Isabel è l'ultima cosa che vedono i suoi occhi prima di schizzare fuori dalle orbite, trafitti dai chiodi della morning star.
Gilead scorge un bagliore rossastro nella cripta. Un leggero alone cremisi percorre l'inconfondibile manto di due figure all'interno della tomba: "Monatti!"
"Dannazione!" dice Rune, mentre devia un affondo all'addome afferrando il braccio del proprio avversario. "Dobbiamo disimpegnarci e raggiungerli! Gilead, Gimble, teneteli sotto tiro!"
La Lacrima Rossa prova a divincolarsi dalla presa del monaco. Gli è troppo vicino, lo sa, e soprattutto non può voltarsi per fronteggiare il coloviano... I suoi pensieri sono interrotti dal terrore quando una mano gli tira i capelli, obbligandolo a scoprire la gola. Le sensazioni scorrono veloci, il freddo della lama sul collo, il caldo del sangue sul petto, il freddo dell'erba, della morte.
Una freccia di Gilead sibila vicino al monaco mancando il bersaglio, ma riesce nell'intento di avvisare Rune dell'imminente pericolo di un nuovo avversario. La lama della Lacrima Rossa si allunga verso di lui, nello spasmo dell'affondo.
Rune sa di non poter evitare il colpo, ma con un movimento rapido rotea su sé stesso, tendendo la gamba. Il calcio colpisce il nemico al braccio, accompagnato dallo schiocco secco delle ossa spezzate che anticipa un grido di dolore, prima che la seconda freccia di Gilead lo mette a tacere per sempre.
Isabel e Rune si fiondano nella cripta, menando colpi per non lasciar fiato agli avversari. I loro attacchi faticano tuttavia a sorpassare la barriera cremisi che li protegge.
Questo lascia tempo ai monatti di scagliare i loro sortilegi: entrambi i nostri eroi sono pervasi da un improvviso timore nei loro confronti, e solo la loro ferrea volontà permette di resistere all'impeto di scappare.
Nel frattempo Juan è alle prese con l'ultima Lacrima Rossa rimasta. Le coltellate rapide dell'avversario lo obbligano ad indietreggiare, senza dargli il tempo di contrattaccare. Diverse ferite si aprono già sulle sue braccia, sanguinanti e dolorose.
Un grugnito alle spalle del nemico interrompe la raffica di colpi, costringendolo a voltarsi di scatto. Lo spadone brandito da Hearst in corsa scende impietoso su di lui, affondando dalla scapola fino al cuore.
"Non vorrete tagliarmi fuori dal divertimento..." sibila il guerriero, incrociando lo sguardo complice di Juan, prima di gettarsi nella mischia della tomba.
L'arrivo di Hearst e la superiorità numerica ribaltano le sorti della battaglia. I monatti non possono nulla, ormai messi alle strette nel corpo a corpo, bersagliati da Juan e Gilead, frastornati dalla magia bardica di Gimble. Il sangue lorda a schizzi le pareti del mausoleo, a testimonianza del massacro che si consuma.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Dal titolo al testo un post veramente avvincente, il realismo del combattimento è reso alla grande!
Bravo Ale

jamila ha detto...

Davvero, leggendo certe cose io non andrei a importunare la chierica...

MetalDave ha detto...

Sangue e morte! :-)
Complimenti ad Ale per la descrizione della mischia, mi è piciuto molto il combattimento tra la chierica e l'assassino, corazzata ma lenta la prima e vulnerabile ma fulmineo il secondo!
E poi finalmente Hearst ritorna a mietere vittime! \m/

Ale ha detto...

@Mr.Mist: grazie!

@J: una morning star in faccia è pur sempre una morning star in faccia...

@MetalDave: di tanto in tanto una bella dose di violenza sanguinaria non guasta! :)