lunedì 16 febbraio 2015

448 - DARE LA PACE

"Gimble aspetta!" sussurra Juan con voce roca, ma lo gnomo è cieco e sordo ai suoi avvertimenti.
La rabbia disperata lo rende incapace di agire con raziocinio. Deve capire, quello potrebbe essere - o essere stato - il destino di Bleena.
Alcuni passi più avanti, come previsto, una scala sulla destra scende nella sala con i tavoloni, ma la caverna prosegue allo stesso tempo dritta nell'oscurità, con tutta probabilità verso la fonte di quell'orribile processo di trasformazione. Gimble vuole andare all'origine di quella follia e senza esitare supera il bivio.
Poi un'esplosione verde l'acceca e un liquido denso e irritante lo investe: una trappola. Gimble si getta a terra urlando mentre il vetriolo fumante gli penetra attraverso gli abiti, bruciando sulla pelle.
Le sue grida allarmano i negromanti nella sala di sotto, già insospettiti dalla prolungata assenza del loro capo. I due si precipitano sulla scalinata armi alla mano, e quando il primo accede alla caverna viene investito ancor prima di accorgersene dalla carica di Hearst, che gli stacca di netto la testa dal collo. Il secondo appena addietro, assiste incredulo alla decapitazione del compagno, sbilanciandosi  per la sorpresa e capitombolando giù dalle scale.
Con un cenno Hearst indica ai compagni che è il nemico è sotto, quindi inizia a percorrere a sua volta gli stretti scalini.
Isabel recita velocemente una preghiera ad Erevos, ed invocandone il potere crea dal nulla una massa d'acqua che rilascia sopra Gimble, con grande sollievo per lo gnomo.
Acciaccato nel frattempo il negromante si rialza, e dolorante si lancia verso la porta di ferro che confina con la prigione degli schiavi dove si trovano gli umber hulk. Getta un sguardo all'indietro per vedere il suo vantaggio sull'inseguitore, ma ignora che la sua nemesi è in arrivo da tutt'altra direzione. Juan balza su di lui dalla balconata trafiggendolo in volo con la spada corta poco sotto la nuca. Il corpo del nemico si accascia con l'elsa che spunta dalla base del collo, mentre il coloviano conclude con una capriola la sua acrobazia.

Gli avventurieri si avvicinano ai due schiavi incatenati ai tavoli di pietra, mentre Juan ripulisce la spada.
"Facciamo in fretta e niente mosse azzardate" dice, indirizzando indirettamente il messaggio a Gimble. Lo gnomo annuisce, scusandosi per essersi fatto trasportare dalla foga.
Il processo di mutazione in pieno svolgimento ha ricoperto il corpo e il volto degli schiavi, ormai immobili, con una specie di corazza chitinosa che li fa assomigliare a gigantesche formiche.
"Sono... morti?" si chiede Juan mentre afferra il terminale infilato nella bocca di uno dei due. Il coloviano tira per estrarlo. Non ci riesce, prova con uno strattone. Inaspettatamente il tubo viscido si stacca lacerando la bocca del poveraccio e strappando con il terminale a pungiglione la lingua.
Gli occhi dello schiavo si spalancano. Le iridi, unico rimasuglio del suo aspetto umano annegate in un bulbo rigonfio di liquido giallo, si spostano disperate su Juan piene di dolore ed interrogativi.
Il coloviano indietreggia lasciando cadere a terra il budello da cui continua a colare un rivolo di icore ocra.
"Non è vita, gli dobbiamo la nostra pietà" commenta Rune. Gli cinge le mani al collo e stringe.
Gimble annuisce amaramente: "Sono d'accordo, fai ciò che dev'essere fatto. Non esiterei a dar loro la pace nemmeno se su quel tavolo ci fosse Bleena."
Juan assiste in silenzio, incapace di togliersi quello sguardo implorante dalla testa. Voleva davvero che gli si desse pace? Non è vita quella come dice Rune, o è pur sempre preferibile alla morte? Il coloviano cerca di scacciare quelle domande scomode, ma queste riemergono continuamente nei suoi pensieri. Inspiegabilmente, dopo tante, troppe morti, proprio ora si trova a interrogarsi su questioni che solitamente non lo sfiorano.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Personalmente, vista la pericolosità della situazione, prima di dare la pace eterna ai due poveracci, mi sarei preoccupato di nascondere e i corpi dei tre negromanti. A meno che Ale tu non abbia usato l'interlinea doppia per indicare un avanzamento di tempo che porta da una scena importante ad un'altra, saltando i passaggi poco interessanti.

Ale ha detto...

Sì l'interlinea doppia sottintende sempre un avanzamento più o meno lungo di tempo.
In questo caso è molto breve, solo quello che intercorre perché i PG possano riunirsi nella stanza di sotto.
Ed infatti non si sono ancora curati di imboscare i corpi...