mercoledì 18 giugno 2014

419 - LA CONGIURA

Quando le porte si spalancano gli avventurieri si trovano improvvisamente a fronteggiare un muro di disperati in fuga. I primi cadono schiacciati dallo spintonare di quelli alle loro spalle. I pianti e i lamenti di chi scappa al massacro si mischiano al cozzare delle armi, alle grida invasate dei cospiratori.
Hearst si apre la via scansando le genti in fuga, solido come una pietra in mezzo alla corrente, seguito dai compagni. Avanza su un tappeto di cadaveri martoriati, il sangue spesso ricopre il pavimento liscio della grande sala esagonale appiccicandosi agli stivali.
Ciò che sta accadendo all'interno del Tempio ha un che di girone infernale.
Hearst falcia con un sol colpo uno sprovveduto Ashfar che tenta di assalirlo, mentre insieme agli altri cerca di capire cosa sta accadendo.
Scorgono Ashanti vicino all'altare, impegnata con alcuni Cavalieri del Drago a difendere la posizione contro gli insorti. E poi le guardie cittadine che si prodigano per fronteggiare gli assassini cercando di difendere i civili. E Rakoud, lontano sotto una balconata perimetrale, che tiene a bada assieme ad alcuni uomini una decina di Ashfar. Egli difende strenuamente la sua sposa, terrorizzata dietro di lui nel suo abito candido profanato dalla violenza della congiura.
Le scimitarre dei ribelli Ashfar mietono vittime in tutta la sala, senza distinzione tra uomini, donne o bambini, senza alcuna pietà. Alcuni tiratori delle tribù hanno preso posto sulle balconate, i loro dardi non lasciano scampo alla folla in preda al panico.
Non c'è tempo di pensare ma i nostri eroi sono spaesati: il loro primo obiettivo, Rakoud, pare essere vittima. Chi è il vero nemico ora?
"Ashanti ha bisogno di noi!" esclama Rune, sbloccando ogni indecisione. Gli avventurieri muovono verso il centro della sala, ma non Juan, che si defila nella confusione in direzione di Rakoud.

Il coloviano solleva la testa cercando di vedere oltre le persone che lo circondano. Rakoud si difende a fatica, e sebbene i cadaveri ai suoi piedi diano prova delle sue abilità di combattente, la superiorità numerica dei suoi avversari non gli permetterà di resistere a lungo. Juan balza agile su una panca ergendosi tra la folla, con la visuale libera sfila una freccia dalla faretra e punta l'arco verso Rakoud, ma un dolore improvviso alla spalla gli impedisce di tirare.
Juan desiste abbassandosi al riparo tra la gente, strappando il dardo che, fortunatamente fermato dal suo corpetto di cuoio, gli ha provocato solo una ferita superficiale. Impreca e cerca con lo sguardo il cecchino sulle balconate perimetrali. Lo vede, ma ce ne sono altri, troppi. Sfruttando la copertura dei civili scivola verso le scalinate che conducono ai mezzanini. Un dardo del tiratore Ashfar centra in pieno nel collo una donna accanto a lui. Juan capisce di essere sotto tiro: senza sollevare lo sguardo scatta verso le scale e sale, accolto da un dardo che sibila di poco sopra la sua testa. Juan risponde a sua volta scagliando una freccia in direzione del nemico, ma mira malamente e manca il bersaglio. L'Ashfar getta a terra la balestra e si fionda sul coloviano brandendo la sua scimitarra. Juan molla rapido il suo arco, ma è troppo vicino alle scale e lo scorge scivolare giù, mentre si appresta a rispondere con la sua lama all'assalto all'arma bianca.
Il cospiratore mena un fendente, poi un rovescio, che Juan evita con maestria prima di parare l'affondo seguente e sfruttare l'apertura nella difesa dell'avversario per incalzarlo e rifilargli una gomitata alla bocca dello stomaco. L'Ashfar indietreggia per un istante, poi cerca di recuperare caricando con un fendente scomposto che Juan para, bloccando la lama sull'elsa della sua spada corta. I due si ritrovano a contatto, con l'Ashfar che spinge facendo leva sulla forza bruta. Juan mantiene il contrasto, poi con uno sforzo repentino respinge l'avversario sollevandone la guardia, mentre con la mano sinistra gli sfila dalla cintola un coltellaccio che gli pianta sotto l'ascella. L'Ashfar barcolla per il dolore e non si avvede delle due stilettate fulminee che gli trafiggono il cuore. Cerca di tenersi in piedi, ma non ha più speranze. Mentre la sua vita si spegne, scorge il coloviano impadronirsi della sua balestra.

Nonostante la situazione non permetta distrazioni, Ashanti non può trattenere un'espressione di speranzosa sorpresa alla vista degli avventurieri che avanzano abbattendo i cospiratori come birilli. Hearst è una furia scatenata, dove passa volano teste, e lo schiocco delle ossa spezzate dalle arti marziali di Rune anticipa di qualche attimo le grida di dolore di chi è incappato nell'ira del monaco. Ben presto gli avventurieri si dispongono in aiuto del Maestro dell'Ordine e dei Cavalieri, a fronteggiare gli assalti dei ribelli.
"Sia lodato Mujon per il vostro ritorno!" esclama Ashanti mentre para con lo scudo un insidioso affondo.
"Cosa sta succedendo?" chiede Isabel, roteando lo scettro di Carnegie per allontanare un assalitore.
"Le tribù oltranziste Ashfar hanno congiurato contro il Granduca Altair Naxxar!" risponde sinteticamente Ashanti. Non c'è tempo per i dettagli politici, per i dubbi che gravano sull'accaduto, per le incognite che lo legano all'evento del matrimonio, alla scelta dei tempi. Tutti aspetti misteriosi che dovranno attendere per avere una risposta. "Il Granduca è stato assassinato, e anche il Gran Dragone Rikmalit è stato ferito a morte durante la benedizione!"
Ashanti s'interrompe emettendo un grugnito di sforzo mentre respinge un nemico con lo scudo prima di spaccargli a metà la rotula con un dritto di spada. La gamba dell'Ashfar si piega in modo innaturale ed Ashanti replica un secondo diritto all'altezza della tempia spaccandogli in cranio.
"Perché?"chiede Bovak sfilando la Mezzaluna del Deserto dal cadavere del suo avversario.
"Posso solo sospettarlo... umph!" la spada di Ashanti fende l'aria e s'incrocia con quella di un nuovo aggressore. "Per riportare il sangue elfico Ashfar al potere... mmh... e non lasciare che la linea di sangue di Arash Naxxar venisse contaminata con quella di un Mazar'i come Rakoud... argh! Muori maledetto! Nessuno si aspettava una ribellione da parte di tribù che non avevano manifestato alcun malessere finora. E' evidente che le spie del Granduca non ne fossero al corrente. Siamo stati colti di sorpresa!"
"Ekelorn è l'assassino di Rabiaa!" esclama di punto in bianco Hearst.
Ashanti traballa. Sapere il nome di chi ha ucciso una sua cara amica non la lascia insensibile.
"Pagherà" afferma, "ma ora abbiamo altro a cui pensare!"
Gli ultimi tra i cospiratori attorno all'altare vengono messi fuori combattimento dagli avventurieri e dai Cavalieri del Drago.
"Avanti miei prodi!" grida la paladina incitando i suoi uomini. "Dobbiamo salvare Rakoud!"
"Cosa? Perché?" protesta Rune. "Perché non lasciarlo al suo destino, anzi, perché non approfittarne? Ashanti tu *sai* la verità su Rakoud!"
"Non è il momento!" ribatte Ashanti. "Rakoud ora è la guida del popolo, è la resistenza! E' il Granduca! Ucciderlo significherebbe innanzitutto finire impiccati all'Arco degli Appesi prima dell'alba per mano della Guardia di Bakaresh! La sua morte aprirebbe un vuoto di potere dagli esiti imprevedibili!"
Gimble interviene a sostegno del Maestro: "Ashanti ha ragione, eliminarlo ora porterebbe sì a tagliare la testa alla sua organizzazione, ma così facendo non scopriremo mai cosa si nasconde dietro di lui, quali sono i suoi legami con Zaran e con la tratta degli schiavi. Se c'è una speranza di trovare Bleena, è legata in qualche modo alla sopravvivenza di quel bastardo di Rakoud!"

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Pianificare nell'ombra una ribellione durante la quale sono stati eliminati (opportunamente) tutte le più importanti figure istituzionali, per poi uscirne come un eroe autolegittimando il proprio status e rafforzando il consenso intorno a sé? Proprio un piano machiavellico ma credo che ci possa essere anche dell'altro sotto, di sicuro acchiappare Ekelorn e fargli sputare tutta la verità diventa fondamentale, Hearst dovrà attendere per la sua vendetta, almeno per un po' temo!

Ale ha detto...

Non sto a nasconderti che la tua intuizione è esatta. Addirittura ovvia per chi come i PG sa cosa si nasconde dietro Rakoud. Tuttavia sì, c'è ovviamente dell'altro e questa è solo la facciata politica, difficile da districare per chi non ha le informazioni che hanno i PG.
Rakoud è un Mazar'i e non ha alcun rapporto con gli Ashfar, anzi, per cui è un mistero chi li ha armati. Inoltre gli Ashfar stanno attivamente tentando di farlo fuori!