venerdì 2 maggio 2014

411 - VITTIMA INCONSAPEVOLE

Juan sente la sua presenza, il suo odore al suo fianco. Lo vede con la coda dell'occhio, scorge la sua espressione di rimprovero, ma aspetta a voltarsi, cercando di prender coraggio. Ancora una volta il passato da cui si voleva nascondere torna a tormentarlo.
Adriano era stato per lui una vera infatuazione, sin dal primo momento in cui aveva messo piede come un adone sulla Sable Drake, anche se era un semplice mozzo. Tuttavia le attenzioni che aveva per lui non erano passate inosservate ai suoi fratelli Diego e Luìs, e la vicenda aveva finito per arrivare all'orecchio di Black Bart. Il pirata non poteva accettare un'onta simile nella sua stirpe. Quello fu veramente l'inizio di tutto.
Juan ricorda bene l'umiliazione di camminare sull'asse. Prova dolore al pensiero di ciò che suo padre gli ha confessato in cella a Salamanca: dopo che l'ebbero buttato a mare, furono Diego e Luìs a occuparsi di sistemare Adriano.
"Non hai nemmeno il coraggio di affrontarmi, Juan?"
No, in cuor suo Juan sente davvero di non avere la forza di farlo. Non può guardare quell'illusione senza immaginarlo seviziato, torturato e fatto a pezzi dai fratelli. Tuttavia, deve.
"Ti chiedo perdono Adriano, per tutto ciò che è accaduto..."
Adriano scandisce con rabbia le sue accuse: "Sai quanto ho pagato una tua decisione, quel tuo abbraccio furtivo? Sai quanto dolore per qualcosa che ignoravo, di cui sono stato vittima inconsapevole nella faida della tua famiglia? Sai quanto dolore c'è nel subire la scelta di qualcun altro, nel pagare con la vita per un fortuito equivoco che il sogno di qualcun altro ha tramutato in una tragedia?"
Juan tace schiacciato dal senso di colpa. Quella notte in cui lo abbracciò credendo che fossero soli non ci fu il tempo di sapere da Adriano se i suoi sentimenti fossero corrisposti. I suoi fratelli li colsero in flagrante e si palesarono, dileggiandoli, legandoli e riportandoli al cospetto di Black Bart.
Il dubbio atroce di averlo condannato a morte con le sue azioni senza che lui nemmeno si rendesse conto del perché, è qualcosa con cui Juan è consapevole di dover convivere per sempre.
"Seguendo egoisticamente le tue pulsioni ti sei arrogato le libertà che la tua posizione ti concedeva. Io ero solo un mozzo, potevo forse capire, oppormi?" continua rabbiosamente Adriano. "Non ti è mai importato nulla di me, altrimenti avresti pensato alle conseguenze di ciò che facevi."
"No, questo non è vero!" protesta Juan ferito dalle ultime parole del giovane mozzo. "Ho cercato di proteggerti e capire, ma non potevo sospettare che i miei fratelli mi stessero tendendo una trappola."
"Una trappola escogitata per te di cui io sono stata la vittima inconsapevole!"
"Adriano, anch'io ho pagato duramente ciò che è accaduto..."
"Quello che hai pagato tu non è nulla in confronto a ciò che mi hanno fatto! Mi hanno legato, pestato, torturato; mi hanno finito ficcandomi un palo appuntito nel culo, spingendolo con un martello finché non ha devastato le mie viscere, spappolato i miei organi! Io sono stato il loro capro espiatorio!"
Juan rabbrividisce a quel racconto, vero o frutto della sua immaginazione che sia.
"Tu ti sei salvato, hai deciso di nascondere chi eri, di dimenticarlo, per iniziare di nuovo. Io non ho avuto una seconda chance. Non sempre si paga di persona il peso delle proprie decisioni, prese per il proprio interesse, vero Juan? Il salvataggio di tuo padre dalla giustizia ne è un altro bell'esempio, o sbaglio? Per il tuo egoismo non hai esitato a scatenare una guerra tra Granada e Salamanca. Sai quanti innocenti avrai sulla coscienza? Io sono solo il primo di quelli..."
Il coloviano ascolta senza replicare. Sa quanto dolore ha provocato con le sue scelte. E' consapevole delle sue colpe, ma ha imparato ad accettarle e a sostenerne il peso. E anche questa volta non sarà diverso.

4 commenti:

Ale ha detto...

Sono certo che a pochi fosse ben chiaro come erano andate veramente le cose tra Juan e la sua famiglia dai pochi indizi che avevo seminato in giro, in particolare in questo post:

http://sussurrodieven.blogspot.it/2012/02/275-padre-e-figlio.html

Mr. Mist ha detto...

Beh, il passato di Juan si è chiarito dopo aver rivisto suo padre, credo che tra tutti i personaggi sia uno di quelli che ha più ragioni per soffrire visto ciò che ha patito in passato!

Ale ha detto...

Vero, ma non tutto era stato detto in modo esplicito, e il primo post su Juan (scritto anni fa) narrava una sua storia diversa, ovvero quella raccontata inizialmente ai PG per coprire la sua identità. Volevo solo essere sicuro che ora tutto fosse chiaro! ;)

Mr. Mist ha detto...

Già Ale ora mi ricordo che in quell'occasione io avevo pesantemente frainteso quella situazione! :)