lunedì 12 maggio 2014

413 - L'ORA DELLE DECISIONI

Le acque della Fonte ondeggiano, riverberandosi sulla riva, all'emergere di una nuova figura. Avanza risoluta, aiutata da un bastone nodoso. La pelle arricciata e rugosa, i capelli che sembrano alghe con quel loro tanfo salmastro di putrefazione.
La vista di Silla, la strega dei mari, risveglia negli avventurieri inquietanti ricordi, paure ancestrali, domande senza risposte.
La strega parla, e come al primo incontro ogni sua parola è un macigno, il suo giudizio il più duro: "Vi siete guardati dentro, e avete visto ciò che le vostre decisioni hanno provocato. Scelte che credevate a fin di bene e non si sono rivelate tali, scelte fatte per conto di altri per cui non avete pagato, per cui innocenti hanno sofferto. Non sarebbe stato meglio se le cose fossero andate diversamente? E' forse giusto decidere al posto di altri, non pensare alle conseguenze, far sì che gli eventi seguano il corso dei propri desideri, dei propri scopi, senza chiedersi del dolore che porteranno? Non è forse meglio riflettere a fondo, prendere tempo? Non è forse meglio alle volte porre fine a nuove sofferenze accettando di dimenticare, accettando l'oblio?"
Un silenzio innaturale invade quel luogo ai confini della realtà quando la strega conclude le sue domande. Un silenzio che perdura per attimi eterni.
Gimble inspira profondamente, cercando di scacciare la confusione di pensieri che gli affolla la mente, la stessa confusione dettata dalla paura e dalla sorpresa che l'aveva attanagliato la prima volta che avevano incontrato la strega. Quella volta se n'erano andati con una domanda a cui non avevano ancora trovato risposta. Questa volta non sarebbe successo di nuovo.
Lo gnomo fa ricorso a tutto il coraggio possibile per pronunciare la sillaba che sembra spezzare un incantesimo: "No!" sentenzia mentre lo sguardo della strega si posa su di lui, il volto contratto in una smorfia d'odio. "NO!" ripete deciso stringendo i pugni. "Ponderare all'infinito le scelte può portare solo a non decidere, a non agire. Questo è il tuo vero scopo. Per quanto amare possano essere, mi prenderò le responsabilità delle mie decisioni. L'oblio è solo una comoda scorciatoia per rifuggerle! Io sarò padrone del mio destino!"
Silla si volta di scatto verso Hearst: "E tu? Dopo ciò che è successo puoi ancora sopportare le conseguenze delle tue azioni? Non è bastato ciò che hai provocato?"
"Accetterò il peso delle conseguenze lasciando che gli eventi evolvano" ribatte il guerriero. "Per quanto abbia tentato di agire per il giusto finora, l'ho fatto trascurando un dettaglio importante, agendo solo di testa mia. Non questa volta."
"Tu, Rune, non puoi lasciare che l'irruenza offuschi la tua visione!" sibila Silla voltandosi verso il monaco.
"Non sarà l'irruenza a guidarmi, ma non mi fermerò a guardare. Come gli altri pagherò le mie decisioni, rifletterò sulle conseguenze delle mie azioni sottoponendole al mio giudizio, a quello degli altri e a quello del tempo."
"Sai benissimo che gli eventi non seguiranno il percorso che credi!" insiste Silla facendo leva sulle fragilità del monaco. "Lo sai, è già accaduto, e ne porti con te il peso!"
"Questa è la vita, Silla!" interviene decisa Isabel. "Le conseguenze sono il risultato di una concatenazione di eventi che, per quanto ci fermiamo a pensare, non possiamo prevedere. La casualità è una variabile imperscrutabile che dominerà inevitabilmente su ogni decisione! Per evitare l'immobilità bisogna scegliere secondo il giudizio più ragionevole, in pace con la propria coscienza, essendo consapevoli di aver fatto del proprio meglio ma senza la certezza di ottenere il risultato sperato. E' la nostra condizione, il nostro libero arbitrio. Dobbiamo convivere con le gioie ed i dolori che questo comporta."
"Isabel ha ragione" rinforza Bovak. "Poni sul peso delle nostre scelte la responsabilità legata al caso. Per quanto si possa ponderare ogni strada, ogni possibilità, ce ne sarà sempre una che non avevamo previsto. E' come pretendere di conoscere il percorso che farà una goccia di pioggia che scivola sulla pietra."
"Che sciocchezze!" tuona la strega spostando i suoi occhi folli su Juan.
"Nessuna sciocchezza strega! Mi sembra che tu abbia avuto le tue risposte questa volta! Non ci fermeremo! Personalmente ho già digerito decisioni ben più ardue di questa, e non mi farò incantare da qualche stupida illusione!"
"Non lo farete! No, non lo farete!" gracchia Silla, mentre la sua figura e quella delle altre illusioni tremolano e si dissolvono. "I ricordi resteranno qua, per sempre!"

1 commento:

Mr. Mist ha detto...

Stavolta dovremmo essere al buono sia con l'avventura che coi commenti (almeno in Oneshot)!
:)