lunedì 8 luglio 2013

369 - SANGUE SULLA SABBIA

Hearst urla la vittoria affacciandosi all'ingresso di Ma'Habb, lo spadone insanguinato alto in una mano e la testa di Gargash nell'altra. I guerrieri kinnin gli rispondono gridando trionfanti.
Come previsto la morte del capo getta gli gnoll nel panico. In preda allo sconforto e presi alla sprovvista gli umanoidi cercano solo di salvarsi la pelle, ma i nomadi si abbattono come furie su di loro. I difensori ormai disorganizzati vengono massacrati, nessun prigioniero, i fuggitivi vengono catturati e sgozzati senza pietà.
L'alba infuocata e il sangue degli gnoll tingono di rosso le sabbie del deserto.

Mentre fuori infuria la battaglia, Juan si affretta a perquisire il cadavere del capo gnoll, Gimble quelli degli sciamani.
"Però questo Gargash, roba di qualità..." commenta il coloviano mettendo da parte l'ascia e la cotta di maglia del capo gnoll. "Non mi stupirei di scoprire che si tratta di roba magica depredata chissà dove... toh! Guarda, una pozione di cura, questa mi tornerà utile! E tu? trovato qualcosa?"
Gimble solleva una chiave arrugginita: "Questa. Ora dobbiamo solo scoprire cosa apre."
Nel frattempo Bovak e Isabel esaminano la voragine, in piedi sul bordo dove i rampicanti grigi e blu emergono dai sotterranei aggrappandosi alla pietra.
"Posso scendere a dare un'occhiata" afferma il nano. "Il mio incantesimo di 'movimenti da ragno' è ancora attivo."
"D'accordo, ma fai attenzione."
Bovak si aggrappa alle pareti come un insetto, scendendo nell'oscurità. Grazie alla scurovisione, l'abilità innata dei nani di vedere in assenza di luce, può scrutare il baratro senza fonti luminose, perdendo tuttavia la capacità di distinguere i colori.
La voragine si estende in profondità per quasi trenta piedi attraversando due livelli. Probabilmente in un tempo passato il cedimento del tetto della fortezza provocò il crollo dei piani sottostanti fino ai sotterranei.
Bovak giunto sul fondo realizza che il sotterraneo, costituito quasi interamente da un'unica grande stanza che si sviluppa sotto la parte crollata, è invaso dall'acqua. Nell'angolo nord occidentale si trova una sorta di fusto avvolto in un'inestricabile groviglio di liane, da cui originano un'infinità di rampicanti che corrono fitti sotto il pelo dell'acqua prima di risalire le pareti, talmente fitti da non permettere di vedere il pavimento sottostante, e capire se si trova due o dieci piedi sotto.

Aghmar entra a grandi passi nella fortezza, mentre fuori si sta ancora consumando il massacro. Le vesti blu e azzurre sono lorde di sangue, così come la sua sciabola.
"La mia Mezzaluna del Deserto" grida esaltato sollevando l'arma "ha potuto bere il sangue di questi cani rognosi! La vittoria è nostra!"
"Avete subito delle perdite?" chiede Gimble.
"Le morti non contano! I feriti non contano!" risponde Aghmar con occhi rabbiosi spalancati sullo gnomo, come a voler rimproverare quella domanda. "L'unica cosa che conta è che ora Ma'Habb è nostra e questi bastardi sono carne morta!" urla, quindi spinge con una pedata il cadavere di uno sciamano oltre il bordo della voragine, facendolo precipitare mentre ride come un ossesso.
Gimble decide di lasciar perdere, il capo kinnin sembra davvero fuori di sé.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Non ho capito: Agmar ha veramente gettato il cadavere di un rognoso gnoll all'interno di una fonte d'acqua nel pieno del deserto?! °_°

Ale ha detto...

Esattamente. C'è da dire però che in quel momento solo Bovak era a conoscenza dell'acqua nei sotterranei (anche se a vedere i rampicanti, uno poteva anche sospettarlo...)