venerdì 5 aprile 2013

354 - IL DEMONE DEL GIOCO

"Non lo libererò mai!" ringhia Nezabal.
Gimble solleva la carta di ceramica sopra la testa pronto a schiantarla a terra: "Lo farai o distruggerò la *tua* anima!"
Il mago trema dalla rabbia, ma sa di non avere scelta. A denti stretti bisbiglia le parole di rilascio dell'anima di Hassa.

Rabiaa vede la carta sbiadire: "Ce l'ha fatta! Ghazeer" ordina al genio "teletrasportaci nella torre!"
Il genio si concentra per una frazione di secondo, poi scuote la testa: "Non posso" afferma con tono grave, rivelando per la prima volta la sua voce "è stata protetta contro le incursioni astrali."
Rabiaa maledice Nezabal, quindi si affretta verso la torre seguita dagli avventurieri e dal suo servitore. Giunto a ridosso di una parete il genio la scioglie tramutandone una porzione in fango e aprendo un passaggio verso l'interno.
"Resta fuori, proteggi Hassa" ordina la maga, quindi si precipita nell'atrio al pian terreno con gli avventurieri.
L'ingresso non sembra tuttavia passare inosservato a invisibili osservatori. Un vapore giallognolo si diffonde nella sala, concentrandosi rapidamente in cinque punti, e materializzandosi nella forma di disgustose creature dal corpo tozzo, glabro e ricoperto di vesciche, con una pelle pallida e malsana che emette un fetore nauseabondo.

Rabiaa doveva essere già lì. Forse Nezabal l'ha ingannato, forse qualcosa è andato storto. Gimble cerca di prendere tempo: "Perché le anime, a cosa ti servono? Cosa sei?"
Nezabal non offre spiegazioni, sibilando minaccioso: "Non la passerai liscia piccola creatura insignificante. Ti basti sapere che mi divertirò a straziarti con i miei uncini, facendoli passare dalla tua bocca e rivoltandoti da dentro."
Gimble fatica a mantenere il sangue freddo, ogni istante che passa si sente più oppresso e senza vie di fuga, e dei compagni neanche l'ombra.
All'improvviso qualcosa attira per un istante l'attenzione del mago, un allarme magico risuona nella sua mente. Gimble si rende conto che qualcosa è successo, ma Rabiaa non è lì e i suoi nervi saltano. Lo gnomo scaglia a terra la carta.
Negli attimi successivi è come se il tempo rallentasse a dismisura. Il volto di Nezabal si deforma in una smorfia di terrore mentre pronuncia le parole per liberare la propria anima, ma il ritardo di rilascio non gli lascia scampo. Il suo spirito fluisce in parte mentre la carta va in pezzi sul pavimento.
Quel che accade poi è orrore puro.
La figura di Nezabal si deforma e si spacca in un mare di sangue, per più di metà trasformata nella figura mostruosa che la carta aveva rivelato. La parte rimasta in forma umana gronda fluidi corporei attaccata al corpo sferico da lembi di carne pulsante. L'ammasso agonizza a terra, la parte umana si sgretola cercando di rialzarsi, la pelle di quella mostruosa si spacca aprendo spaventose ferite. Gimble prova a fuggire in preda al panico, si fionda sulla porta ma è bloccata. La magia di Nezabal non è morta, Nezabal non è morto.

"Sono Dretch, demoni minori!" esclama Isabel. "State vicini a me e non potranno toccarvi!"
Impugnato il simbolo di Erevos la chierica evoca un cerchio di protezione dal male.
I demoni soffiano spandendo i loro miasmi pestilenziali, ma non possono impedire l'avanzata dei nostri eroi. Preparandosi al peggio e alla presenza dei demoni, Hearst cosparge la sua lama dell'unguento di bagliore argenteo usato a suo tempo contro il licantropo, mentre Rabiaa ne amplifica la forza con un incantesimo, e protegge sé stessa con un globo antimagia.
Quando ormai sono in prossimità delle scale, Juan non riesce a trattenere un conato di vomito. Isabel si ferma per proteggerlo, la puzza le fa girare la testa. Con un cenno indica ai compagni di proseguire, la sua magia bloccherà il passaggio verso le scale ai demoni ancora per un po'.

9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Bella scena splatter Ale! Pensavo che Nezabal sarebbe morto dopo lo scherzetto di Gimble invece il fatto di essere ancora vivo e di avere demoni minori al suo servizio, mi preoccupa un po'!

Ale ha detto...

Nezabal è riuscito a avviare la liberazione della sua anima prima che la tessera si frantumasse, con il risultato che il suo stesso spirito ne è risultato lacerato (metà fuori, metà dentro) quando la carta è andata in pezzi. Il risultato è che la sua forma umana è andata letteralmente in pezzi, rivelando le sue vere fattezze e provocandogli danni ingenti (ha perso in una sola botta più della metà dei pf, anche se gli è riuscito il TS per non schiattare sul colpo).

jamila ha detto...

A saperlo, chiedevo a J di guardare un attimino da quella parte...
Comunque confermo, bella scena pulp.

Ale ha detto...

ma se ricordo bene dal tuo blog ultimamente J totalizza solo dei gran 20....

jamila ha detto...

Non "solo", anche. E poi si è trattato di una singola sessione, dopo mesi di astinenza, e mentre J era distratta a guardare altrove... (era parso di sentire il rumore di un primo materiale che collassava su se stesso...)

Sommo Kuduk ha detto...

eccomi qua dopo un mese di preparativi per Modena e altro riesco a rivedere il tuo blog... mi metto subito alla pari, anche se a fine settimana c'è Torino Comica...

Ale ha detto...

vedo vedo che sei molto attivo ultimamente. Io sono un po' fuori dal giro delle manifestazioni, non sapevo nemmeno che di Modena, altrimenti un salto ce l'avrei fatto, non è così distante per me...

Sommo Kuduk ha detto...

pensavo fossi più vicino a Torino!!! mannaggia ti avrei avvisato per tempo a saperlo!!!

Ale ha detto...

ci metto poco più di un'ora ad arrivare a Modena, mentre per Torino almeno 2!