venerdì 29 marzo 2013

353 - AZZARDO

"Una mano fortunata, amico mio" commenta Nezabal mentre Gimble porta a sé il denaro appena vinto. Il mago rilancia un piatto di tutto rispetto con leggerezza, il gomito sul tavolo e la guancia appoggiata alla mano denotano tranquillità, quasi noia.
Ben presto la fortuna gira, e le giocate si fanno più pesanti, con ingenti perdite per lo gnomo. Nonostante ciò, Gimble gioca in modo sempre più spregiudicato. Nezabal stringe gli occhi, rallenta il ritmo. Qualcosa nel comportamento del suo avversario lo insospettisce, ma la sua stessa avidità gli impedisce di chiudere la partita. Il suo avversario sembra davvero disposto a giocarsi tutto.
Gimble perde ancora e finito il denaro punta pozioni, oggetti, preziosi, fingendo, da bravissimo attore qual è, di essere disposto a tutto pur di recuperare. Anche a giocarsi l'anima.
La brama del mago non ha più limiti.
Quando a Gimble non rimane più nulla, quando il turbine del gioco l'ha portato nel baratro della follia, Nezabal esce allo scoperto, proponendogli l'estrema posta in gioco, un tutto per tutto. L'anima per tutti i suoi averi.
Notando la perplessità dello gnomo, simulata ad arte, Nezabal minimizza le conseguenze della scelta con grande affabilità, mentre pone la carta di ceramica al centro del tavolo.
Gimble accetta con fare spiritato, ma i dadi non gli lasciano scampo. Mentre ogni dado tirato da Nezabal si ferma sul massimo punteggio, il mago ride sguaiatamente attendendo che l'anima divorata dal gioco del suo avversario venga risucchiata. Ma la sua risata si strozza all'improvviso.
E' in quel preciso istante che l'atteggiamento di Gimble muta radicalmente. Con un gesto repentino il bardo si appropria della tessera in ceramica, mentre un ghigno malefico si dipinge sul suo volto.
Con la carta rivolta verso di sé, lo gnomo vede comparire sulla superficie lucida l'immagine di una creatura orribile, sferica, dalla pelle bruna sudicia e compatta, con tre lunghi tentacoli terminanti con uncini affilati, e una becco mostruoso al centro del corpo circondato da tre grossi occhi da rettile.
Gimble mantiene la lucidità per tenere il suo avversario sotto scacco e, nonostante le maledizioni di un Nezabal inferocito, minacciando di distruggere la carta detta le sue condizioni: liberare l'anima di Hassa.

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Quindi se ho capito bene Nezabal è un demone o gù di lì, la cosa avrebbe senso!
Complimenti a Gilbe che finora ha giocato alla grande ma credo che il difficile debba ancora venire!

P.s. Buona Pasqua a tutti!

Ale ha detto...

Esatto, Nezabal non è quello che vuol far credere di essere.
Non anticipo altro, dovrai aspettare un altro post per sapere chi è esattamente!

Nicholas ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nicholas ha detto...

Per curiosità come gestite le regole sul gioco d'azzardo?
Noi usiamo un sistema simile al gioco dei dadi in The Witcher che permette anche il bluff o abilità quali rapidità di mano, voi come lo simulate?

Ale ha detto...

In questo caso il gioco con Nezabal è stato simulato usando dei dadi da poker (che di fatto è il sistema di The Witcher!), ma non abbiamo un metodo di simulazione standard. In genere la possibilità di barare la simulo facendo decidere (sulla base delle prove di abilità) il risultato di uno o più dei dadi tirati (o il valore delle carte se si tratta di un gioco di carte).