mercoledì 13 marzo 2013

350 - UNA PROMESSA

"Perché lui è qui? Non era necessario" esordisce fredda Rabiaa dinanzi alla presenza di Hassa.
Nonostante l'indisposizione della maga nei confronti del ladro, gli avventurieri le spiegano nel dettaglio l'accaduto. Rabiaa ascolta attenta, nascondendo a fatica la sorpresa nello scoprire perché il recupero della carta stava tanto a cuore a Nezabal.
E' difficile per i nostri eroi capire quanto la maga si fidi delle loro parole, ed il timore che prenda comunque le parti del collega della Confraternita Arcana esiste.
Rabiaa decide di usare cautela: "Se ciò che dite è vero sarò la prima ad intervenire contro Nezabal, ma per farlo devo poter esaminare a fondo la carta..."
"No!" interviene istintivamente Hassa.
"Non hai altra scelta, ladro" lo stronca Rabiaa. "Se la tua anima è qui dentro sei già morto senza saperlo, e solo se mi permetterai di capire di cosa si tratta potrò dirti se esiste un qualche modo di restituirtela..."
Rabiaa prende la tessera in ceramica dalle mani di Gimble, quindi abbandona il salone lasciando gli avventurieri alle attenzioni del genio suo servitore.
Hassa si siede pallido su una delle ottomane. Gli viene da vomitare.

"Negromanzia. Non c'è alcun dubbio."
Rabiaa snocciola come le sue divinazioni abbiano confermato la veridicità del racconto degli avventurieri.
"Questo tipo di pratiche sono assolutamente inaccettabili, e sottintendono un inganno nei confronti della Confraternita. Nezabal mi ha usato, ci ha usato per i suoi scopi deprecabili, per ottenere ciò che voleva senza esporsi in prima persona."
Rabiaa assicura agli avventurieri che affronterà senza indugi il mago, informando dell'accaduto la Confraternita che li ricompenserà a dovere. Tuttavia, afferma glaciale, difficilmente sarà possibile salvare l'anima di Hassa, dal momento che solo Nezabal ha il potere di liberarla dal vincolo che la lega alla carta. Tutte le altre soluzioni, dalla distruzione alla dissoluzione magica, porterebbero inevitabilmente alla morte del ladro.
Hassa trema alle parole della maga, con gli occhi lucidi e la voce spezzata si aggrappa disperato al braccio di Rune: "Vi prego, ti prego, non abbandonatemi... non voglio morire... non voglio morire!"
"Rabiaa, ci deve essere un modo..." chiede il monaco.
"L'unico modo è ricattare Nezabal, obbligarlo a liberare l'anima, ma non vedo come sia possibile. A meno che..."
Rabiaa si fa pensierosa. Quando riprende a parlare il suo tono è grave.
"Se le carte di Nezabal funzionano come credo, nel momento in cui una carta vuota viene attivata s'impadronisce dell'anima accessibile più vicina e più debole in quel momento."
Isabel cerca di interpretare le parole della maga per i compagni confusi: "Vuoi dire che se Nezabal giocasse con qualcuno la cui anima è protetta, inaccessibile, nella carta verrebbe imprigionata la sua stessa anima?"
"Esattamente. A quel punto si tratterebbe di uno scambio di prigionieri. Anima per anima. Tuttavia devo mettervi in guardia: è un piano giocato sul filo del rasoio, estremamente rischioso per chi dovesse esporsi. Nezabal non è un incantatore novizio."
Juan scuote la testa, poi sbotta: "Ma vi rendete conto di cosa stiamo parlando? Rischiare per salvare questo sprovveduto? Vi sembra che se lo meriti? Lui si caccia nei guai e noi lo leviamo dalle pesti?"
La discussione si fa immediatamente accesa. Rune non condivide il pensiero di Juan, Hassa ha sbagliato, ma non per questo va abbandonato al suo destino. Il monaco è più che disposto a sacrificarsi. Gli fa eco inaspettatamente Hearst, anch'egli disposto a rischiare pur di mettersi in mostra agli occhi di Rabiaa. Tuttavia, né l'uno né l'altro sono abili giocatori: Juan sarebbe indubbiamente il più indicato.
"Non se ne parla" sgombra il campo il coloviano. "Ho già rischiato di rimanere strangolato per colpa di questo stronzo!"
"Ora basta! Lo farò io" la voce di Gimble zittisce tutti. "Lo farò io, ma non perché penso che la vita di Hassa sia sacra, né allo stesso tempo lo giudico duramente quanto Juan. Lo farò per *noi*, non per *lui*. Accetto per il bene del gruppo, per favorire la *nostra* reputazione, la *nostra* causa. Accetto, ma a patto di una promessa da parte vostra: che ripartiamo da zero, tutti, annullando le ripicche e i rancori del passato per le decisioni non condivise, per le azioni irrispettose. Un nuovo inizio, perché di questo abbiamo bisogno, o pian piano tutti seguiremo la strada di Gilead. Ed io non voglio che accada. Quando vi ho incontrati vi ho pagato per trovare mia sorella, e tutt'ora quello è il mio principale pensiero. Ma sappiamo tutti che c'è di più, sappiamo tutti che la posta in gioco è ben più alta."
Rabiaa sorride, piacevolmente sorpresa. Per un attimo Gimble ha l'impressione che quel sorriso nasconda una strana complicità, come se la maga sapesse di loro più di quanto immaginano, e vedesse le sue parole come una piccola vittoria.
I compagni riflettono in silenzio, gli sguardi bassi. Uno alla volta sollevano gli occhi e fanno un cenno di assenso. Un gesto che vale più di una promessa.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

E adesso ci aspettiamo come minimo uno scontro epico al tavolo verde! Forza Gimble, anche se credo che per il funzionamento del piano sia richiesta la tua sconfitta! :S

Ale ha detto...

Scusate l'assenza dal blog...
Nel frattempo aspettatevi un bel ALL IN da parte del buon Gimble! ;)

Mr. Mist ha detto...

Gimble the gambler!