venerdì 1 marzo 2013

346 - FREGATURE

I tre giocatori di dadi sono ancora lì quando Gimble, Juan e Rune tornano a mani vuote. Il bardo cerca di far capire a suon di quattrini che ha bisogno di trovare un ricettatore di roba magica, non di cianfrusaglie comuni.
"Carissimo" gli risponde uno dei due halfling con il suo accento marcato, mentre guarda ingolosito il denaro "nun è facile accattarsi merce maggica! Rubare dinta casa dei maghi è peggio ca' rubare a casa dei mariuoli! Comunque, ramm nu' paio d'ore e dimmi dunne te posso trovare, ca' te faccio sapé!"
Concordato di ritrovarsi dopo pranzo alla Perla, gli avventurieri si dirigono alla taverna, dove si riuniscono al resto del gruppo scambiandosi le informazioni raccolte.
Mentre aspetta il suo pranzo, Gimble decide di sedersi fuori e godersi il mare. Ha voglia di suonare un po', con la mano cerca il flauto legato in vita alla cintura, senza trovarlo.
"Figli di putt...! Me l'hanno fregato!"

"Ueeee! Cumpa'!" saluta teatrale l'halfling entrando nella taverna. Nonostante con i tre di prima ci siano due facce nuove, l'atteggiamento è quello di chi conosce gli avventurieri da una vita.
"Compari un cazzo! Che fine ha fatto il mio flauto?!?"
L'halfling sembra non sentire la domanda dello gnomo: "Senti a mmè, nisciùno dei miei amici s'è fatto la casa de nu mago..."
"Dannazione, non ti credo! E poi dov'è finito il mio flauto???"
"Ueee! Nun te scaldà! Nun te dico bugie! Nun me conviene! Se vuoi ca' t'aiuto meglio, devi essere chiù preciso!"
"Lascia perdere, dov'è il FLAUTO?"
"O piffero? Mmmm... nun saprei, non l'aggiu preso io, magari il mio sogiu... sai, la professione... ma per qualche moneta torna 'cca, te lo garantisco!"
Gimble accetta spazientito di pagare, ma solo dopo che l'halfling sarà tornato col mal tolto.
Gli avventurieri discutono tra loro sul da farsi in attesa del ritorno del piccolo furfante. Quando questi ritorna, il flauto è con lui. Gimble è costretto a sborsare la bellezza di una moneta d'oro per "il disturbo", ma incassa le scuse del piccoletto: è stato un malinteso, il suo socio non voleva rubare ma solo dare un'occhiata e gli è scivolato nella borsa, e via così.
Gimble dentro di sé è furente. Si è trattenuto solo perché sa, come sanno i compagni, che questo ladruncolo li può portare sulla strada giusta per la loro missione.
Il bardo riprova a sondare la pista del furto di roba magica, ma non scuce nulla all'halfling, che risponde con fare indisponente. Seccato per il misero risultato, Gimble esce sbattendo la porta.
Quando anche il piccoletto fa per andarsene tronfio, Hearst, che ha sua volta perso la pazienza, gli chiude la porta frapponendosi tra di lui e l'uscita.
"Adesso basta tappo. Tagliamo corto. Sto cercando questo tizio" dice mostrando l'immagine del ricercato. L'halfling riflette per un secondo, quindi ammette immediatamente di conoscerlo.
"Cumpà! Dovevi dirlo subito ca' ccercavi isso! E' nu giocatore accanito che sta 'nna dimmura sgarrupata giù al porto!" esclama, completando l'informazione con i dettagli per arrivare al luogo.
"Ora finalmente ragioniamo" afferma soddisfatto Hearst, allungando dieci monete d'oro. L'halfling le arraffa, non crede ai suoi occhi: questi sì che sono polli da spennare!
Sorridente il piccoletto si avvicina alla porta per uscire, ma il guerriero non si sposta. L'halfling lo fissa con aria interrogativa.
"C'è un pedaggio per uscire, tappo, ed io lo riscuoto. Fanno undici monete d'oro."
Hearst fa schioccare le dita per risultare più convincente.
L'halfling solleva le mani in segno di resa, ridendo: "Vabbuò, vabbuò, m'agg fregato!"

3 commenti:

Ale ha detto...

Chiedo anticipatamente scusa agli amici napoletani per l'inaccurata traslitterazione dell'accento degli halfling di Gupi! ;)

MaxDZ8 ha detto...

C A P O L A V O R O

Mr. Mist ha detto...

Quoto MaxDZ8, mi sono scompisciato dal ridere, ci mancava solo che l'halfling canticchiasse una canzoncina di Gigi d'Alessio eppoi era perfetto! Grande anche Steve con la mossa del pedaggio finale!