venerdì 25 gennaio 2013

339 - INTANGIBILE

Proprio in quell'istante Rune entra nella sala delle vasche, seguito dai compagni.
Juan non perde nemmeno un secondo: "Dammi qua!" e afferra la Lanterna della Rivelazione dalle mani del monaco, puntandola verso la vasca rosso sangue.
La luce magica della Lanterna permette di scorgere per un istante la sommità del mostro che si immerge nell'acqua, passa attraverso il pavimento e sparisce nel nulla.
"Nel Piano Etereo i solidi sono inconsistenti, può passare attraverso i muri!" afferma Isabel. "Dobbiamo trovare un modo per raggiungerlo!"
Gli avventurieri tornano di corsa nella sala d'ingresso, dove il gestore e le donne si accalcano attorno a tre guardie ancora spaesate che cercano di capire cosa sta accadendo.
Hearst afferra e tira in disparte il proprietario: "C'è un modo per accedere alle fogne qui sotto?"
"Sì, attraverso le scale nella sezione maschile, ma la porta è chiusa, devo andare a prendere la chiave..."
Hearst molla bruscamente l'uomo e fa un cenno con la testa a Juan. La serratura della robusta porta di legno che chiude l'accesso non è un problema per il grimaldello del coloviano, molto più rapido di qualunque chiave dovesse cercare il gestore.
Scese le scale e attraversato un umido corridoio in pietra, le abilità di Juan sono nuovamente chiamate in causa dal lucchetto arrugginito di una vecchia grata.
Gli avventurieri attraversano rapidamente corridoi e intersezioni in cui scaricano numerosi scoli, cercando di orientarsi per raggiungere la zona sottostante il calidario femminile.
Giunti sul posto la fortuna li assiste, dato che la Lanterna, tornata nelle mani di Rune, rivela il predatore intento a leccarsi le ferite. Il mostro si allontana lento, svoltando in un passaggio laterale, sicuro della sua invisibilità. Il monaco si affretta oltre l'angolo: una grata sbarra il passaggio, ostacolo insormontabile per loro che si trovano nel Piano Materiale.
"Dobbiamo trovare un'altra via" dice tornando sui suoi passi e imboccando un cunicolo parallelo, seguito dai compagni.
Giunti in una sala di collegamento occupata per la quasi totalità da una vasca di scolo, la luce della Lanterna rivela il mostro che si allontana oltre un'inferriata arrugginita posta su una delle uscite.
"Dannazione, siamo ancora bloccati!"
"Non stavolta!" ribatte Hearst. Il guerriero afferra la grata e tira con forza. Il metallo corroso si sgretola in prossimità degli innesti nella pietra sul lato sinistro, che cedono permettendogli di aprirvi un passaggio stretto ma sufficiente.
Il gruppo raggiunge un'intersezione, Rune illumina oltre l'angolo: il predatore se ne va dando loro le spalle.
"Dobbiamo rischiare per stanarlo, continuando a fargli credere che non lo vediamo" bisbiglia Rune. "Vado io, da solo. Lo supererò dandogli le spalle, in modo da essere una facile preda. State pronti."
Il monaco mette in atto il suo piano. Correndo supera la creatura, che credendosi invisibile si ferma attendendo le mosse dell'avversario, fino a che non sparisce davvero una volta uscita dal cono di luce della Lanterna.
Rune aspetta con i sensi all'erta.
Non accade nulla.
Si gira di scatto, ma il cunicolo è vuoto alle sue spalle.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ooops qualcosa del piano non ha funzionato come previsto...
La strana creatura mi ricorda l'evoluzione dei graboid di "Tremors 2"!

jamila ha detto...

Mica bello fare l'esca... Mi ricordo J con la pantera d'ombra, un estenuante gioco al gatto (in effetti...) col topo.

Ale ha detto...

Del resto il predatore è sanguinario ma non suicida: palesarsi davanti ad un gruppo armato fino ai denti non fa per lui.

jamila ha detto...

Perché no, e magari pure gridando "bu bu settete!"