lunedì 12 novembre 2012

325 - PARTENZA PER GAHAR

Juan si stropiccia gli occhi, Gimble sbadiglia. Nessuno dei due è stato in grado di dormire. Ma se per lo gnomo le motivazioni sono principalmente legate agli avvenimenti della giornata precedente, per il coloviano le ragioni vanno ricercate nel "luogo" di riposo, in grado di procurargli i peggiori incubi.
Usciti dalla festa di Declan e non avendo disponibilità di una stanza alla Locanda del Pellegrino, i due avevano approfittato della vicinanza della locanda Gran Dirupo per trovare alloggio. Data l'ora tarda, solo dopo un insistente bussare da uno spioncino ad altezza Gimble un halfling (presumibilmente il proprietario Girolamo Saccocciadoro) aveva fatto capolino, chiedendo con spiccato accento dell'isola di Gupi cosa desideravano. La tentazione da teatrante di imitare l'accento era un'occasione troppo ghiotta per Gimble, che istintivamente rispondeva scimiottando la parlata dell'halfling, irritando non poco il mezzo uomo scaraventato giù dal letto nel cuore della notte. Nonostante ciò, la cortesia del locandiere aveva permesso a Gimble approfondire il costo di una stanza, ma alla esorbitante richiesta di quindici monete d'oro lo gnomo credeva che si trattasse di uno scherzo. Ma l'halfling non era mai stato più serio: la qualità si paga.
Decisi a trovare un'altra soluzione, ma consapevoli che il Ristoro del Pellegrino e la Spinarossa erano al completo e la Perla sotto sequestro, restava solo la Mandibuona, fortunatamente (o sfortunatamente) ancora in porto a causa delle scaramucce del Mena con i funzionari cittadini avute all'attracco. Ed ecco la ragione delle inquietudini di Juan.
Vasco Tenzio era stato ben felice di ospitarli a bordo per una notte, in cambio di un breve turno di guardia a testa per coprire quello di Spugna, messo fuori gioco da un'alzata di gomito importante.

Il resto del gruppo attraversa finalmente il ponte che collega la torre del Tempio alla città alta, dove Gimble e Juan aspettano per raggiungere assieme la Corporazione dei Mercanti. Dopo un paio di battute di Hearst sulle occhiaie dei due, gli avventurieri si avviano ad incontrare da Sutta e concordare il compenso per ritrovare Larbi. La trattativa con il tesoriere è a dir poco estenuante, ma alla fine il mercante è costretto a concedere la bellezza di trecento monete d'oro, uno sconto di un quinto del prezzo per settimana di permanenza nella locanda di Khalid, e il prestito di un cammello per il trasporto dell'acqua necessaria per il viaggio verso Gahar e per le ricerche.
Strappato infine un anticipo di cinquanta monete, gli avventurieri si equipaggiano e caricano sul cammello tre giare di acqua. Con un po' di impegno e senza intoppi, saranno a Gahar per l'ora di cena.

6 commenti:

jamila ha detto...

Mi piace "l'alzata di gomito importante"!

Ale ha detto...

Dà il giusto rilievo alle priorità di Spugna!

Mr. Mist ha detto...

Beh meno male che Gimble nella trattativa con Sutta non ha imitato accenti! X-D

Ale ha detto...

Dimenticavo di precisare che l'accento di Gupi è praticamente dialetto napoletano (mi ha sempre divertito l'idea di halfling che parlano partenopeo!)

Nicholas ha detto...

Da noi halfing francese, nani spagnolo, elfi inglese, gli orchi di solito usano il rumeno italianizzato :)

Ale ha detto...

io non vado tanto a "razze", quanto a "geografia". L'isola di Gupi, abitata prevalentemente da halfling e disconnessa dal continente, ha fatto coincidere le due cose! Ad ogni modo il concetto è il medesimo! ;)