giovedì 18 ottobre 2012

321 - L'OSPITE D'ONORE

Scorrono le portate, e all'arrivo dei cous cous di pesce e di verdure gli avventurieri tornano al pianterreno. Lungo le scale Hearst chiede a Declan informazioni sull'elfo che porta i mostri all'arena. Il mercante sa che si chiama Ekelorn e vive a Ouarzazade, ma possiede una lussuosa villa anche a Bakaresh, dove risiede durante i periodi delle competizioni. Da come ne parla, è palese che il tizio non piace a Declan, ma per il Granduca questo Ekelorn dev'essere una vera miniera d'oro.
Gilead decide di staccarsi dai compagni per raggiungere Melira, mentre Declan introduce il resto del gruppo a Octalius, scoprendo che parte di essi hanno già avuto modo di incontrare il cartografo.
I piatti si susseguono: zuppa di ceci, polpette di manzo e montone, spiedini di pollo e agnello in salsa di melograno.
I toni pacati del banchetto di Declan sono ben lontani dal concetto di festa di Juan, che comincia a sbuffare insofferente lanciando risposte scocciate durante le conversazioni. L'interesse del coloviano si risveglia quando Declan presenta agli avventurieri uno gnomo di nome Metegè, originario della Contea di Arx, da cui importa stoffe pregiate, a suo dire le migliori dell'Impero. Qui a Bakaresh lo gnomo gestisce una prestigiosa sartoria (che si ostina a chiamare "atellier", perché così si usa ad Arx), e si vanta di essere senza dubbio il miglior sarto di Kal-Mahda. Metegè non è certo uno a cui mancano le parole, e senza peli sulla lingua dimostra la sua competenza criticando spietatamente gli abbinamenti stilistici nel vestiario degli avventurieri. L'unico che salva è proprio Juan, grazie alla scelta della sciarpa al collo. Del resto anche lui porta una sciarpa alla stesso maniera: un tocco da intenditore, secondo la moda di questi tempi.
Un inserviente si avvicina a Declan bisbigliandogli qualcosa all'orecchio. Il mercante interrompe (per la fortuna di tutti ad eccezione di Juan) la conversazione con Metegè.
"Perdonatemi tutti, perdonami Metegè. Vorrei presentarvi un importante esponente della Corporazione, nonché un caro amico da alcuni anni a questa parte, che per impegni personali ha potuto unirsi a noi solo adesso" dice Declan senza riuscire a nascondere una certa emozione.
Nella sala fa il suo ingresso un uomo alto e possente, con la pelle scura dell'etnia Mazari. Sorridente stringe la mano a diversi esponenti della Corporazione prima di avvicinarsi a Declan.
"Cari amici, sono onorato di presentarvi Rakoud ibn Mouktadir."

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Eh sì Juan sì che è raffinato, col suo sciarpone alla "spampinato"! In fondo la sciarpa bianca abbinata col nero ne sa sempre! X-D

steve ha detto...

Soprattutto in carcere

Mr. Mist ha detto...

Vedo caro Steve che hai "intercettato" la metafora! ;-)

Ale ha detto...

Sospetto che il nome di Rakoud ibn Mouktadir sia passato un po' troppo inosservato....

http://sussurrodieven.blogspot.it/2009/11/132-una-lettera-misteriosa.html

jamila ha detto...

oooops...
(@Ale: con me, sospettavi bene. In questo periodo poi non ricordo nemmeno cosa ho fatto 2h prima...)

Mr. Mist ha detto...

Visto il modo in cui l'hai presentato Ale sospettavo che questo personaggio avesse un ruolo centrale per lo svolgimento della storia, ma purtroppo anche la mia memoria ha fatto cilecca!