lunedì 21 maggio 2012

292 - ARRIVO A BAKARESH

Novembre volge al termine quando la Libeda attracca a Bakaresh dopo circa una settimana di navigazione. L'impatto di meraviglia iniziale alla vista della maestosa torre del Tempio del Drago d'Oro e della grande scogliera su cui sorge l'Alhambra, lascia presto il posto alla città vera, che pervade l'animo dei nostri eroi, invasiva e travolgente, accogliendoli in un abbraccio di colori, sapori, profumi, con le grida dei suoi mercanti e la sua gran confusione.
Il porto è un continuo andirivieni di persone, animali e merci, che confluiscono in un vociare caotico, nelle urla degli armatori, nel suono lontano di un oboe, nelle contrattazioni snervanti, negli inchini ossequiosi, nelle strette di mano.
Quando lo stordimento iniziale si affievolisce, gli avventurieri invitano a pranzo Saadi Abbar per ricambiarlo e ringraziarlo. Lo studioso dopo un primo rifiuto d'educazione accetta, sebbene la ripartenza della Libeda nella giornata stessa gli conceda ben poco tempo. Saadi consiglia e fa strada alla Locanda Spinarossa, per assaggiare il famoso tè da cui prende il nome e il gustoso pane del forno dei gestori, Khalid e Fatima. Lo studioso si muove con disinvoltura attraverso le chiassose vie stracolme di gente vestita alla tipica maniera Yar'i, ovvero in tunica e fascia avvolta alla vita, senza smettere di decantare le meraviglie della città.
La Locanda Spinarossa si trova sulla piazza più grande e famosa di Bakaresh, intitolata ad Arash Naxxar, ma chiamata anche Piazza dell'Obelisco per il grande monumento che svetta nel centro.
"Eccoci arrivati!" esclama orgoglioso Saadi, avviandosi verso le numerose tavolate allestite sulla piazza di fronte alla locanda, all'ombra di ampi tendoni. "Dovete sapere che la specialità di questo posto è il tè di Spinarossa con dolcetti, un’ottima miscela di tè e di questa spezia piuttosto rara che cresce solo sulla catena dei Monti Aridi. Inoltre devo dire che i gestori sono persone molto cortesi, e non da ultimo, si mangia molto bene. Inoltre alla sera la piazza si anima, considerato che per gli abitanti di Bakaresh è il luogo di ritrovo per definizione. Se passerete di qua la sera, vedrete che spesso la locanda sovvenziona spettacoli e danze, incantatori di serpenti, dervisci, cantastorie. In queste occasioni attorno all’obelisco si moltiplicano le bancarelle improvvisate di venditori di spiedini di agnello, pane caldo, verdure grigliate, pesce e frutta secchi, dolcetti, tè, e la piazza intitolata ad Arash Naxxar si anima di profumi e colori. Uno spettacolo da non perdere!"
Saadi viene interrotto dall'arrivo al tavolo di una giovane cameriera, prontamente squadrata da Hearst. Lo studioso ordina per tutti piatti dai nomi sconosciuti e il famoso tè, che tuttavia la ragazza, con rammarico, comunica non essere disponibile in questi giorni. Saadi se ne duole, ma confida che gli avventurieri avranno modo di assaggiarlo durante la loro permanenza.
Il pranzo servito è degno della sua fama: il gustoso pane poco lievitato viene accompagnato con un trito di pomodori, prezzemolo, menta e sommacco, con creme di ceci e melanzane, con fagottini di spinaci, con salsa di latte acido e cetrioli. Il gran finale sono poi gustosi spiedini di carne trita di montone, conditi con una salsa rossa e densa dal sapore aspro.
Tuttavia il tempo è tiranno e Saadi non può trattenersi oltre. Salutati gli avventurieri, lo studioso si avvia al porto per imbarcarsi di nuovo, invitandoli a passare a trovarlo se i loro viaggi li porteranno a Naama Sul.
"Credo sia meglio prendere una stanza qui alla locanda" suggerisce Rune.
"Ci penso io" afferma pronto Hearst, sicuro di aver trovato una buona scusa per scambiare due parole con la giovane cameriera lontano dal tavolo dei compagni.
Quando il guerriero la raggiunge, la ragazza reagisce con imbarazzo ai suoi complimenti, affrettandosi ad accompagnarlo nello stretto locale della locanda dove al pianterreno ci sono solo il forno e il bancone.
Prima che Hearst possa parlare con il padrone indaffarato nell'infornare pane, i compagni lo raggiungono.
Poco dopo, dalle scale che conducono al piano superiore, scende una bella donna di mezza età dai lunghi capelli neri.
"Benvenuti signori" dice cordialmente, mentre l'uomo si distoglie dal forno tergendosi la fronte con l'avambraccio ed elargendole un gran sorriso da sotto i baffi scuri. "Io sono Fatima, e questo è mio marito Khalid. Siamo onorati di avervi nella nostra locanda, ma se desiderate una stanza purtroppo non possiamo accontentarvi, in questi giorni siamo al completo."
Hearst mugugna qualcosa vedendo sfumare la possibilità di ulteriori approcci con la cameriera.
Rune approfitta della gentilezza di Fatima e Khalid per chieder loro indicazioni su altre taverne dove alloggiare, sulla bottega di Octalius ed infine del loro vecchio amico Declan Leuvardeen. A questo proposito Khalid suggerisce loro di rivolgersi alla Corporazione dei Mercanti nella città alta per sapere qualcosa di più.
Gli avventurieri decidono di non trattenersi oltre. Ci saranno altre occasioni per conoscere meglio i due locandieri, e sotto il caldo sole del primo pomeriggio si inoltrano nelle affollate vie della città.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

La descrizione dei piatti che hai fatto Ale è così precisa (m'è venuta l'acquolina) che secondo me deriva da esperienze personali reali magari viaggi fatti in Nordafrica o in Medioriente c'ho azzeccato?!
Vedo inoltre che l'aria di Bakaresh fa bene all'umore di Hearst che sembra intenzionato a scoprire alcuni piaceri del posto che Saadi non aveva elencato: però mi sa che l'omone dovrà stare attento ai costumi dei locali se non vuole incappare in altri guai! ;-)

Ale ha detto...

eheheh... cucina libanese, per l'esattezza! ;)
Città nuova, vita nuova anche per Hearst che sembra voler dimenticare il passato con nuove avventure amorose (ma vorrei far notare il cambiamento di "target"... non più meretrici, ma giovani cameriere timorate di Dio...).
Vi assicuro che comunque non mancheranno le sorprese per il nostro omone!