mercoledì 16 maggio 2012

291 - INTENTI RIVELATI

Saadi Abbar dorme accoccolato sul suo giaciglio, così come buona parte del resto dei passeggeri, cullati dal rollio della Libeda.
Hearst giochicchia distrattamente con un coltello incidendo il legno del pavimento, seduto a gambe incrociate sulla sua stuoia. Ad un tratto nota, alla luce della candela, che i suoi compagni lo fissano.
Istintivamente cessa ogni movimento del coltello, quindi solleva parzialmente lo sguardo facendolo correre da Isabel a Gilead, da Gilead a Rune. Ormai sa cosa sottintendono quegli sguardi da inquisizione.
"Cosa c'é?" chiede con falsa ironia. "Ho del cibo impigliato tra la barba?"
Dopo un attimo di silenzio, è Rune a parlare: "No, Hearst. Sai già cosa vogliamo. Sono giorni che ci penso e non riesco a realizzare cosa sia passato per la testa di Juan e Gimble..."
"Non ne so niente, io questa volta non c'entro, lasciatemi in pace" taglia corto il guerriero.
"Come al solito contare su di lui è impossibile" dice sprezzante Gilead a Rune.
Hearst, che aveva accennato il gesto di coricarsi per sottrarsi all'interrogatorio, si rialza di scatto.
"Vaffanculo elfo! Mi sono rotto i coglioni delle vostre ramanzine! Tu vuoi fiducia, Juan e Gimble vogliono fiducia, io ci finisco sempre di mezzo anche quando non me ne importa un cazzo e penso agli affari miei! Vuoi sapere cosa avevano in testa quei due con la lettera di corsa? Chiedilo a loro! E ora lasciatemi dormire!"
Grugnendo infastidito il guerriero si corica sulla sua stuoia, usando lo zaino come cuscino.
Tuttavia Gilead lo incalza: "Lettera di corsa? Hearst non fare il bambino, ora raccontaci come sono andati i fatti. E abbassa la voce."
E' cosa nota che Hearst non sia una tomba quando si tratta di mantenere un segreto, e cinque minuti di insistenza dei compagni bastano a tirargli fuori, tra imprecazioni, scatti infastiditi e borbottii a mezza bocca, tutta la vicenda di Magroldes, della lettera di corsa, del falsario Osuna, del sigillo di Granada, e non da ultimo dell'intenzione di presentare il falso al processo per evitare l'impiccagione di Black Bart.
I compagni ascoltano sbalorditi. Rune scuote la testa in silenzio, Isabel sospira. Il più irrequieto sembra essere Gilead.
Tutti stanno pensando alla stessa cosa: Juan, con la complicità dello gnomo, non si è fatto scrupoli a rischiare un incidente diplomatico tra due Governatori nemici pur di salvare il suo interesse.
"Contenti ora? Vi ho detto tutto! E questa volta io non c'entro nul---"
Lo sguardo di fuoco di Rune zittisce il guerriero. Non l'ha mai visto così. Forse per ora è meglio chiudere la discussione.
Gilead sale sul ponte senza dire una parola. Nella sua mente si affollano un mare di dubbi e di pensieri. Nonostante le distinzioni e le divergenze di opinioni, considerava i suoi compagni - compresi Hearst, Juan e Gimble - degli amici. Respirava con loro quell'aria di cameratismo che aveva da lungo tempo dimenticato, da quando aveva abbandonato i Guardiani di Frontiera. Ora quella sensazione andava via via sgretolandosi, lasciando di nuovo posto alla solitudine, alla consapevolezza di non potersi mai fidare di nessuno.
Il corvo gracchia dalla cima dell'albero maestro. Poi con due volteggi scende verso l'elfo, approfittando dell'oscurità e della solitudine. Gilead sorride amaramente: solo gli animali sono degni di fiducia, sono schietti e diretti nelle loro scelte e nei loro sentimenti. Non tramano, non tradiscono, non mentono. O ti amano, o ti odiano. Non sono mai equivoci.
Il corvo gracchia ancora posandosi sull'avambraccio dell'elfo, che pesca dalla tasca un po' di carne secca: "Vieni, amico mio, prendi..."

6 commenti:

steve ha detto...

...questo elfo con l'uccello sul braccio....

Ferdi ha detto...

mi piace quando Hearst manda a fanculo l' ELFO !!!!

quante volte avrei voluto farlo io !!!

il signorino che non si fida degli umani, non si ricorda che il furfante con la lettera di corsa, da consegnare al padre, gli ha salvato la vita 3 volte !!!
Eh no!! non se lo ricorda......l'ultima volta stava per cadere dalla torre della Prigione !!!! Eh no !!! non se lo ricorda

Mr. Mist ha detto...

Eh a volte gli elfi sono un po' così: fanno cadere tutto dall'alto e sono molto rigidi nei loro giudizi specie con razze che considerano "scappestrate" cioè con tutti i non elfi in pratica; se poi pensiamo che Gilead è molto "Paladino dentro" la combo è micidiale.
Va detto per onor del vero caro Ferdi che anche Juan si è bellamente fatto gli affari suoi guardandosi bene dal mettere al corrente TUTTO il gruppo, l'avesse fatto allora in quel caso forse avrebbe potuto riscuotere dall'elfo il "credito" imponendogli quanto meno di non interporsi nella faccenda!

Ferdi ha detto...

Ti assicuro che non avrebbero mai lasciato un nulla osta per liberare mio padre......logicamente nel blog tutto quello che ci diaciamo non viene scritto......
ma Gilead era a favore della morte di Black Bart, per questo ho agito con l'aiuto di Gimble in silenzio e alle spalle di tutti.

Resta il fatto che Juan gli ha salvato la vita 3 volte, ma non giudico il gesto, giudico la frase che non si fida degli umani.
Potessi tornare indietro, chi lo lkeverebbe dalle mani del gorilla e dal salto nel vuoto spinto dal grifone......XDXDXD

Ale ha detto...

eheheh... smettila Ferdi! In realtà sappiamo tutti che Juan e Gilead (a dispetto delle apparenti diametrali differenze) sono "separati alla nascita"! XD

Anonimo ha detto...

fossi in Hearst, per ripicca, stuprerei Isabel. E anche l'elfo!

XD

Llukad