sabato 5 maggio 2012

289 - IL CORVO

Gilead, Rune, Hearst e Isabel si sistemano sottocoperta. La Libeda, la nave che li porterà fino a Bakaresh, ospita una gran quantità di passeggeri e non è facile ritagliarsi un angolo tranquillo. La maggior parte degli altri viaggiatori sono mercanti o abitanti di Kal Mahda, facilmente riconoscibili dai tipici lineamenti e abbigliamenti Yar'i.
Vicino a loro si sistema una famiglia con bambini, i quali nel tempo in cui la Libeda prende il largo hanno già decretato Hearst loro compagno di giochi nonostante la scarsa propensione del guerriero. Poco più in là un uomo di mezza età vestito di una tunica azzurrina con una fascia rossa in vita, dall'aspetto garbato, stende il suo giaciglio e sistema le sue cose, dopodiché sale sul ponte.
Isabel e Gilead decidono di seguirlo per prendere una boccata d'aria. L'elfo inspira a pieni polmoni: "Aaaahh... meno male. Non ce la facevo a star chiuso la sotto con tutte quelle persone, è soffocante!"
La sua espressione per un attimo rilassata si fa subito seria quando nota un capannello di gente vicino all'albero maestro. Fa un cenno a Isabel, a sua volta incuriosita, quindi si avvicinano.
Tre marinai, circondati da diversi passeggeri di Salamanca, si apprestano ad impalare un corvo per propiziarsi fortuna nella traversata.
Gilead inorridisce al pensiero. Isabel lo afferra per un braccio: "So cosa stai pensando, ma lascia perdere..."
"Non posso permettere che compiano questa barbarie!" protesta Gilead, liberandosi con uno strattone. Senza dire altro l'elfo si fa strada attraverso i coloviani.
"Lasciate in pace quel povero corvo!"
I tre marinai, sorpresi per l'interruzione, si voltano a fronteggiare colui che ha parlato.
"E tu chi saresti orecchie a punta!" dice sputazzando quello a sinistra, un tipo senza denti e a torso nudo la cui pancia da alcolizzato precede di poco l'alito nel fornire informazioni sulle sue abitudini.
"Non importa chi sono, vi sto solo dicendo di lasciare in pace quel corvo. Sono disposto a comprarvelo per una moneta d'oro."
I tre marinai si scambiano uno sguardo, l'offerta dell'oro sicuramente li tenta. Tuttavia con il suo intervento Gilead si è attirato le antipatie dei passeggeri superstiziosi, che mai rinuncerebbero alla sicurezza in mare per risparmiare un corvaccio. Le proteste nei suoi confronti si fanno accese, influenzando le decisioni dei marinai.
"Niente da fare orecchie a punta, il corvo si impala. E' la tradizione" sentenzia il marinaio a destra, un tipo dagli occhi piccoli e l'espressione da scimmia.
"Se è per questo nella tradizione degli elfi nordici il corvo riveste invece un ruolo ben più importante e degno di grande rispetto" spiega Gilead. "Secondo le antiche leggende aiuta le anime a raggiungere l'aldilà ed è anche il simbolo di un importante eroe e beato del mio popolo!"
"Elfo" urla qualcuno dei passeggeri "ci puliamo il culo con le tue leggende!"
"Se vuoi impaliamo te e lasciamo che il corvo porti via la tua anima!" sbraita qualcun altro, suscitando l'ilarità dei coloviani. Nel frattempo altri viaggiatori incuriositi si avvicinano.
Gilead mantiene la calma, ignorando i passeggeri e rivolgendosi esclusivamente ai marinai: "Una moneta d'oro. A testa."
Dopo un attimo di esitazione, l'avidità ha la meglio. Il marinaio al centro, un tipo con una vistosa cicatrice che gli allarga il sorriso, consegna il corvo tra le mani dell'elfo nonostante le feroci proteste dei passeggeri isolani.
Il trambusto attira l'intervento del capitano della nave, che incalzato dalla furia dei coloviani intima ai suoi di restituire il denaro all'elfo per riavere il corvo.
"Non lo farò capitano. Il corvo ora è mio e costa ben più di tre monete d'oro"
"Che Dio ti fulmini elfo! Ti faccio buttare a mare se non fai ciò che dico!"
"L'elfo ha ragione!" protesta a sorpresa qualcuno tra i passeggeri. "Il corvo ora è suo e ne farà ciò che desidera. Inoltre questa vostra usanza è una stupida superstizione!"
Altre voci si uniscono alla prima prendendo coraggio, e tra di loro c'è anche l'uomo di mezza età con la tunica azzurra e la fascia rossa in vita. Pian piano i passeggeri originari di Kal Mahda fanno sentire la loro disapprovazione e sul ponte si innesca un'accesa discussione.
Il capitano sputa a terra. Non può permettersi di inimicarsi mezza nave, soprattutto la metà originaria delle terre verso cui sono diretti: "Per questa volta hai vinto tu elfo. Tieniti il tuo corvaccio."
I coloviani fermano il capitano, protestano, si fanno in quattro per farlo tornare sui suoi passi, ma la loro furia è destinata a scemare.
Gilead si avvicina al parapetto, sorridente. "Vai, sei libero!" sussurra dolce, mentre lo lascia allargando le braccia per aiutarlo a volare. Il corvo sbatte le ali e prende quota.
L'elfo lo guarda volteggiare sopra la nave, mentre gracchia la libertà ritrovata. E per un istante lo invidia.

9 commenti:

ursha ha detto...

Il corvi poteranno anche fortuna... ma Robert Jhordan ci insegna che è meglio evitare che possano avvisare qualche oscuro signore su dove siamo diretti.

Il fatto di avere mezza nave che desidera agliarci la gola credo che al confronto sia un problema del tutto risibile.

Ale ha detto...

Eheheh... paranoie da giocatori :)
Non posso far diventare tutti i volatili messaggeri dell'oscuro signore, altrimenti poi i personaggi passano le avventure a fare il tiro al bersaglio!

Mr. Mist ha detto...

Se è per questo provate a toccare un corvo nei paesi scandinavi, visto che lì i corvi sono gli emissari di Odino!
Ho notato che non hai scritto un interludio per questo capitolo, l'hai fatto per evitare un calo di tensione?
Adesso che la storia si è spostata geograficamente, ci fornirai anche una descrizione delle terre di Bakaresh così come hai fatto con le Isole Coloviane?

Ale ha detto...

Un interludio qui non era necessario, dato che non c'era nulla da aggiungere ai fini della comprensione della storia. Avrei potuto soffermarmi su una conversazione tra Correia e Juanito riguardo alle conseguenze di una guerra, ma sarebbe stato un post ridondante, quindi alla fine ho preferito evitarlo. L'altra possibilità era di inserire un interludio che anticipasse un po' i fatti che accadranno, ma anche in questo caso alla fine ho deciso di non farlo.
Per quanto riguarda mappe e ambientazione, sì, a breve pubblicherò anche le informazioni relative a Bakaresh e il Granducato di Kal Mahda.

Ferdi ha detto...

un piccolo post, tra Juan e le parole del padre ci potevano stare

anche tra Correja e Juan erano interessanti

Nicholas ha detto...

Quale DM non ha mai fatto abbattere un albatross durante la traversata e per poi farlo appendere al collo di un pg?
Nella mia campagna succede anche quando devono attraversare un fiume XD

Ale ha detto...

@Ferdi: avrei allungato troppo la cosa, preferivo chiudere così. Anche se cerco di restare il più aderente possibile alle sessioni, a volte certi passaggi possono risultare "ripetitivi" per il lettore

@Nicholas: albatross?!?

Ferdi ha detto...

MAH !!!!

4 righe in più per sottolineare il rapporto tra Padre e Figlio, gli ho salvato la vita.....

P.O.V visto che è stato uno scambio di vedute molto toccante.

Ale ha detto...

ma tu non hai praticamente avuto modo di parlare con tuo padre dopo il fattaccio! Le uniche parole le hai scambiate con Garzes e Juanito.