giovedì 10 novembre 2011

264 - BLACK BART

"Lasciamo perdere, dobbiamo trovare un altro modo."
Juan si ritira dietro il portone gesticolando nervosamente.
Gilead lo guarda stupefatto: "Stai scherzando, vero? Quella nave è la nostra unica speranza di fuggire da quest'isola, e tu vuoi *fare diversamente*?"
"No-no-no, forse non hai capito, quella è gentaglia, meglio perderli che trovarli! Stanno caricando prigionieri su quella nave! Avete visto il vessillo che batte sul pennone? Conviene trovare un'altra soluzione..."
"Juan, sii serio! Dobbiamo rischiare, riuscire almeno a rimediare una scialuppa! Se perdiamo questa occasione siamo condannati!" insiste l'elfo.
Gimble si frega la barba osservando attentamente Juan. Sta per dire qualcosa quando Hearst interviene, suggerendo di usare le uniformi delle guardie addormentate - dopo aver dato loro una bella botta in testa che ne prolunghi il sonno - per fingersi armigeri di Carnegie in ritardo che scortano gli ultimi prigionieri.
"E secondo te abboccheranno?!?" Juan si sbraccia agitato.
"Hai idee migliori?" ringhia Hearst. "Per Dio, Juan, sei sempre stato un cacasotto, ma questa volta stai esagerando! Vuoi spiegarci cosa non va?"
"Hearst, ogni tanto fai salire del sangue anche al cervello! Sono pirati! P-i-r-a-t-i! E io... io... sono un mercante!"
"Vai a quel paese Juan! Non vedo altre via d'uscita. Se vuoi resta qua."
Gimble interviene a sostegno dell'idea di Hearst: "Non abbiamo altre vie di fuga Juan, lo sai anche tu. Per quanto scalcagnata sia quest'idea, ci darà per lo meno il tempo di avvicinarci e coglierli di sorpresa."

Il volto barbuto del pirata più anziano si rabbuia di colpo in un'espressione interrogativa, anticipando di un solo istante la medesima smorfia sulle facce dei pirati più giovani al suo fianco. Gli uomini di Carnegie con loro sul pontile si voltano per capire cosa abbia provocato quell'insolita reazione nei loro interlocutori.
"Beh, che c'è?" domanda Hearst dissimulando sicurezza e mettendo ben in mostra l'insegna di Isla del Quitrin tessuta sulla sopravveste dell'armatura. "Questi sono gli ultimi, c'è ancora una scialuppa."
Le guardie si scambiano un'occhiata, e la loro espressione muta rapidamente da perplessa a incredula: "Non ne erano previsti altri."
"E che diavolo vi sembrano?! Visitatori?" brontola con fare scocciato Hearst, mostrano con un cenno i compagni. Juan tiene la testa bassa.
Senza dire altro gli uomini di Carnegie portano le mani all'elsa della spada appesa al fianco.
"Lasciate perdere."
Il pirata con la barba posa una mano sulla spalla di ognuno, come si fa coi vecchi amici. Li sovrasta entrambi di almeno una spanna con la sua mole possente, il tono della sua voce baritonale nasconde sotto un'apparente tranquillità una velata minaccia.
"Ma... signor Bart-" protesta timidamente uno dei due, con espressione confusa sul volto.
"Sssh-sssh-sssh!" il vecchio pirata batte una mano sulla spalla del soldato. "E' molto che non ci vediamo, vero?"
Il messaggio, seppur impersonale, è inequivocabilmente rivolto a Juan, che non solleva nemmeno per un istante il volto, gli occhi riparati dietro i ricci che gli ricadono sulla fronte. I due pirati più giovani sghignazzano divertiti, scambiandosi sguardi d'intesa.
"Vaffanculo, che cazzo avete da ridere?" sibila feroce il coloviano. "Che ci fate qui?"
"Ehilà! Che modi Juan!" esclama il pirata barbuto, stringendo le spalle delle guardie sempre più allibite. "Non mi dire che hai ritrovato le palle in questi anni!"
"Juan, chi sono?" chiede sottovoce Rune.
"E poi, che maniere! Non mi presenti i tuoi nuovi amici!" continua con fare teatrale il pirata.
Gimble coglie la palla al balzo e fa un mezzo inchino: "Mi presento lor signori, io sono Gimble Scheppen, e mi pare che voi conosciate il mio compare Juan. Beh, mi permetto di intervenire in quanto messere Juan lavora per me da alcuni mesi-"
"Ah ah ah! Quel buono a nulla lavora per te piccoletto?!?" sbraita il pirata ridendo sguaiatamente.
Gimble mantiene la calma, i giri di parole con questa gente non servono a nulla. Meglio andare diretti al punto: "Sì signore, ma di grazia, voi chi siete?"
"Chi sono io? Ah ah ah! Chi sono io?" chiede ridendo il barbuto, sputazzando in faccia alle due guardie. "Corpo di mille balene! Sono Black Bart, non riconosci il mio vessillo? E questi sono i miei figli Diego, Luìs... e Juan!"
Gimble segue sbalordito il dito del pirata che indica proprio il suo compagno di viaggio. Lo gnomo conosce benissimo la fama di quel nome: Bartholomew "Black Bart" Roberts, uno dei più pericolosi e spietati pirati del covo di Madeira di Manuel Hidalgo!
Gli avventurieri guardano Juan a bocca aperta.
"Porca troia..." commenta sorpreso Hearst.
"Mercante e marinaio, dice lui..." continua Rune.
"Ora si spiega la praticità con le serrature..." realizza Gilead.
Juan non spiaccica una sola parola, le guardie danno l'impressione di non capirci più nulla.
Dopo alcuni istanti di silenzio, il giovane pirata alla sinistra di Black Bart interviene a spezzare lo stallo imbarazzato: "Quindi fratellino, non hai nemmeno raccontato ai tuoi amici chi sei! Il solito vigliacco!"
"Crepa Luìs! Nemmeno tu sei cambiato, sei la solita merda. Che diavolo ci fate qua..."
"Che diavolo ci fai tu, Juan!" sbotta Black Bart rosso in viso. "Ti sbatto giù dalla mia nave, ti spero morto e sepolto o quantomeno lontano dal Mar delle Colovie, e quando dopo anni finalmente mi convinco che non rivedrò mai più la tua faccia da imbecille, ecco che spunti dal buco del culo della prigione peggiore di tutte le isole!"
Gimble allarga le braccia mimando di frapporsi tra padre e figlio: "Suvvia, suvvia! Siate ragionevoli! Juan, è tuo padre, non vi vedete da molto. E voi, signor Bart, ancora a rivangare quella vecchia storia per cui ha fatto camminare Juan sulla passerella! Capisco che c'entri vostra moglie... ma ormai è acqua passata, e queste faccende vanno affrontate da persone adulte..."
Diego e Luìs si guardano, poi sghignazzano alle parole dello gnomo. Black Bart aggrotta le sopracciglia, sembra non capire. Poi sgrana gli occhi e realizza: "Mia moglie? Sua madre?!? Voi, voi... ma allora non sapete *nulla*!!!"
Juan è un fulmine, e un istante dopo un grosso coltello da cucina fende l'aria e si pianta nella spalla del vecchio pirata strappandogli un grugnito di dolore. Black Bart estrae con rabbia la lama dalla ferita, quindi afferra la sua enorme sciabola, imitato dai figli: "Questa me la paghi!!!"

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande colpo di scena, la storia si fa sempre più interessante! Complimenti Ale.

Mr. Mist ha detto...

Eh eh eh... mi ricordo quella volta che mi hai detto che ci sarebbero state grandi "novità" per il povero Juan, e non hai deluso le mie aspettative! Mi unisco ai complimenti di Yanhu, avrei voluto assistere alla giocata e vedere le facce dei tuoi giocatori quando hanno realizzato la portata della cosa; troppo surreale, troppo spassose le reazioni e bellissimi i dialoghi, che figata!

steve ha detto...

sarebbe interessante capire perchè juan sia stato buttato a mare...

jamila ha detto...

Cavolo, ci avevo becccato!
Povero Juan...

Ale ha detto...

Eheheh!!! E non è ancora finita, il bello viene ora, perchè da questa faccenda la vicenda si è evoluta in un modo inaspettato anche per me!

Ferdi ha detto...

Veramente Steve in mare mi ci hano accompagnato XDXD

steve ha detto...

non è chiara la dinamica!accompagnato come?e poi non si è capito ancora adesso il motivo...

Ferdi ha detto...

@Steve

Pazienza,
inutile rivangare il passato

;-))))))

MetalDave ha detto...

Ma che commovente quadretto famigliare!

Ferdi ha detto...

é stato tanto bello questo punto, ci sono rimasto come la materia organica pure io come giocatore.

Tenere nascosto ai compagni che fossi un Pirata è stato difficile.....

raccontare frottole su frottole per depistarli, poi arriva sto qua col barbone e crede di essere mio Padre......mna come si permette !!!! XDXDXD