mercoledì 22 giugno 2011

240 - ALTALENA DI SANGUE

Juan afferra la bacchetta, la rigira tra le mani, poi la infila nella cintura. Quindi, mentre Gilead batte sconsolato i pugni contro il muro che chiude il passaggio, si affaccia sul pozzo.
"Basta elfo, qui non c'è nulla. Raggiungiamo gli altri."

Gimble e Grolac raggiungono l'alcova poco prima di Rune e Hearst. Lo gnomo e il monaco danno una mano ad Isabel quando giunge al limitare dell'apertura, il Diavolo potrebbe tornare da un momento all'altro. La sua anomala assenza sembra preludere a qualcosa di ancor più tremendo.
Il puzzo di morte oltre l'arcata è ancora più intenso rispetto al pozzo. Grolac s'inoltra nel buio del corridoio sotto lo sguardo vigile di Hearst. Il nano si china su qualcosa.
"Ehi, nano!" intima Hearst, muovendo alcuni passi nella sua direzione. "Cos'hai trovato? Non fare il furbo... bleah! Che schifo!"
Hearst si tappa il naso. Il fetore viene da un cadavere divorato dai vermi, a cui Grolac sta cercando di staccare dalle mani una piccola sacca.
"Depredare i morti ammazzati è sempre stata una delle tue specialità..." commenta Gimble avvicinandosi a sua volta. "Fammi vedere."
Grolac, dopo aver constatato che anche questo passaggio non porta da nessuna parte, torna al bordo del pozzo, vuotando il contenuto della sacca, quattro fiale con liquidi colorati.
Pozioni, due delle quali immediatamente riconosciute da Isabel: una di cura ferite leggere, l'altra di armatura magica. Le altre due invece restano un'incognita.
Ad un tratto Rune richiama i compagni: Gilead e Juan si sono mossi dal loro rifugio, e il metallo ha ricominciato a tintinnare, coprendo il ronzio delle mosche.

Gilead si affretta balzando agile di catena in catena, col sudore che cola copioso e il fiato grosso. Juan è dietro di lui.
All'improvviso il Diavolo precipita in caduta libera verso il coloviano, senza la rotazione che aveva contraddistinto le sue comparse precedenti. L'urlo dei compagni non gli dà nemmeno il tempo di reagire. Mentre il mostro cade con tutto il suo peso alle sue spalle, sente solo dei grossi ganci piantarsi nelle sue clavicole. Sono uncini all'estremità delle maglie di anelli che avvolgono le braccia del Diavolo, catene che si tendono rendendo Juan il fulcro di una mostruosa altalena.
Le catene che sostenevano il Diavolo al soffitto lo liberano magicamente, lasciandolo libero di cadere nel vuoto: le spalle di Juan diventano il suo unico appiglio.
Il coloviano sente la carne squartarsi, si aggrappa con tutte le sue forze alla sua catena gridando di dolore. Se molla la presa il mostro lo trascinerà con sé nel vuoto, se tiene duro il suo corpo verrà dilaniato dal peso e dal dondolio del nemico.
Juan resiste, anche se sa che non servirà a nulla, la camicia logora si riempie del suo sangue. L'altalena del mostro rallenta, e dopo alcuni passaggi il Diavolo si aggrappa ad una nuova catena con l'agilità di un ragno, comandandole di avvolgere il suo corpo come se fosse un serpente. Allo stesso tempo richiama a sé gli uncini che trafiggono il coloviano, sparendo poi nell'oscurità del soffitto.
Juan cerca di riprendersi un poco prima di continuare la sua fuga verso l'alcova dove si trovano i compagni, il dolore è ancora acceso. Ormai era certo che sarebbe morto, ma non è stato così.
E' evidente che il padrone di casa non ha nemmeno fretta di uccidere, anzi preferisce torturare, seviziare lentamente, godersi lo spettacolo.
Un eccesso di sicurezza potrebbe rivelarsi la loro salvezza.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Essere troppo sicuri è sempre sbagliato, speriamo che il duca lo impari a sue spese! Certo che i nostri amici si trovano in un bella situazione di me**a! Intanto però la bacchetta e le pozioni le abbiamo portate in cascina, magari esplorando gli altri cunicoli si trovano altri strumenti utili!

jamila ha detto...

Uno si deve aggrappare alle speranze che ha...

Anonimo ha detto...

mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!mor-te!

Llukas

Ale ha detto...

Eh già, ormai a questo punto dell'avventura mi stavano maledicendo tutti quanti, ogni salto di catena in catena era seguito dalla suspance per chi sarebbe stata la successiva vittima del Diavolo...
Una situazione disperata...