lunedì 13 giugno 2011

237 - LA SALA DEGLI UNCINI

La caduta è vertiginosa, spacca lo stomaco. L'oscurità è sostituita rapidamente da una luce sanguigna. Catene nere, tutt'attorno, piene di uncini. Non c'è tempo per pensare, per capire l'assurdità del luogo. I nostri eroi tentano di afferrare in volo quegli appigli penzolanti attaccati al nulla da cui arrivano.
Le mani si allungano afferrando il metallo in un tintinnare di anelli, cercando di frenare la caduta. Gli uncini scorticano le mani nei vari tentativi di fermarsi, agganciano le vesti, trafiggono le carni. Come ami arpionano gli avventurieri rallentandoli, incuneandosi sotto le pelle con dolorose punture solo per essere strappati con violenza un istante dopo dalla gravità, provocando dolorose lacerazioni.
In qualche modo Hearst e Juan sono i primi a riuscire ad arrestare la loro caduta, aggrappandosi con forza alle catene nere. Poco più in basso anche Grolac, Gilead, Rune e Gimble riescono nell'intento, mentre Isabel e il prigioniero continuano a precipitare verso un abisso senza fondo.
Le mani della sacerdotessa cercano invano la salvezza, finché un grosso gancio le infilza le vesti deviandone la traiettoria. Un secondo uncino trafigge Isabel all'anca penetrando in profondità. Il dolore è lancinante, la chierica sgrana gli occhi e urla, ma la disperazione è maggiore. Con una forza inaspettata Isabel si avvinghia alla catena saldando la presa, nonostante il movimento apra ancora di più la ferita al fianco.
Il prigioniero non è altrettanto fortunato: la sua presa non è abbastanza forte e precipita fino agli ultimi metri di catena, dove un grosso gancio terminale lo arpiona all'addome, sventrandolo fino alle costole. Le viscere del poveraccio continuano la caduta al posto suo, seguite da una rivolo di sangue.
Il tintinnare delle catene in movimento si spegne lentamente, lasciando che solo il ronzare delle mosche e i lamenti degli avventurieri interrompano un silenzio carico di morte.
A fatica ognuno dei nostri eroi cerca di capire cos'è questo nuovo orrore, questo luogo di follia senza pari, riprendendo posizione sulle catene, reggendosi con le gambe, estraendo gli uncini più dolorosi, pulendo dagli occhi il sangue che cola dalle ferite e dai graffi sulla fronte.
Un pozzo, un pozzo enorme del diametro di oltre cento piedi, in cui si diffonde un'innaturale luce cremisi, come se fosse il sangue ad illuminarlo. E catene, catene dappertutto, una vicina all'altra, a cinque o sei piedi di distanza. Piene di ganci e uncini, come quelle dei macellai, come in un mattatoio. Catene nere appese nel vuoto, nel buio da cui sono caduti, da cui pendono cadaveri consumati dalle mosche e dagli insetti, il cui tanfo di putrefazione impesta l'aria.
Isabel, aggrappata agli ultimi metri di catena estrae dolorosamente il gancio che la trafigge, lasciandosi scappare un grido di dolore che rimbomba tra le pareti di mattoni del pozzo. Deve fare attenzione, sotto di lei si estende solo un baratro di oscurità senza fine. Dal basso solleva lo sguardo per cercare i compagni sopra di lei. Sono precipitati Dio solo sa quanto. Le catene pendono dal buio del soffitto per almeno cinquanta metri. Appesi nel vuoto. Un senso di vertigine le manda in subbuglio lo stomaco.
Il suo sguardo si sposta sul prigioniero poco distante da lei, agganciato come un maiale sventrato, con la bocca aperta da cui cola bava rossa e gli occhi ribaltati all'indietro, la pancia aperta e le budella penzolanti.
Isabel vomita.
"State... state bene?"
La voce di Gimble rimbomba tra le pareti. Prima di rispondere sembra che ognuno debba vincere un proprio trauma personale. Anche Isabel si riprende lentamente dal suo orrore.
"Sì... sì!" grida con tutto il fiato che ha, mentre le lacrime le rigano le guance, cadendo incontrollate come sfogo istintivo. "Ma... il prigioniero è morto! E morto!"
"A quanto pare anche il negro che ha ammazzato Pequeño ha fatto la stessa fine!" urla Juan. A poche catene di distanza da lui, il corpo straziato dagli uncini dell'energumeno pende consumato dai parassiti. Un grosso gancio, quello che l'ha ucciso, entra sotto la mandibola per rispuntare da una cavità orbitale.
"Questa è opera di un folle! Di un folle!" urla Rune perdendo la sua proverbiale calma. Isabel piange al limite dell'isteria, Hearst impreca maledicendo il Duca. Grolac si dispera: sono condannati a morte in questo folle gioco dove l'unico vincitore è il loro carnefice.
"Forse... forse no..." esclama Gilead, ridando speranza ai compagni grazie alla sua vista elfica. "Guardate bene là, lungo le pareti... ci sono... ci sono delle aperture."
Ad un'osservazione più attenta in effetti sembra che il pozzo sia strutturato su dieci livelli e a diverse altezze si aprono alcune arcate.
"Quel figlio di puttana di Carnegie ha una mente troppo perversa per non darci una via d'uscita" interviene Gimble. "E' il suo divertimento: se non avessimo alcuna possibilità..."
Una risata a denti stretti risuona nel pozzo interrompendo la frase del bardo.
"Mio piccolo gnomo, non è così che ci si rivolge a un Duca..."
Una gigantesca raffigurazione del signore di Isla del Quitrin, alta almeno quindici metri, compare lungo la parete ricurva del pozzo, raccogliendo l'ira di Gilead: "Sei solo un bastardo e un codardo! Non c'è alcuna nobiltà in te!"
Carnegie ignora gli insulti, ghignando soddisfatto: "Questa è una delle mie sfide preferite, la Sala degli Uncini..."
"Sei dannatamente pazzo, anche solo ad immaginare un posto del genere!" sbraita Juan, fuori di sé. La disperazione lo rende spavaldo. "E comunque, come vedi, la tua trappola ad acqua, i tuoi ganci da macellaio e il tuo abisso, non sono bastati a farci fuori!"
"Oh, mio caro, ma non era questa la sfida. Sarei rimasto profondamente deluso se non foste sopravvissuti..." ribatte subdolo il Duca, con un tono da gelare il sangue nelle vene. "Presto avrete il piacere di conoscere il padrone di casa..."

14 commenti:

Rune ha detto...

sì, come pote vedere il nostro master è proprio bastardo dentro!!!come è umano lui.......

Anonimo ha detto...

bella stanza! confido che anche il padrone di casa sia altrettanto phigo!

Llukas

Mr. Mist ha detto...

Caspita Ale, ho ancora i brividi, la sala degli uncini è degna del più nero incubo di Ravenloft!
Se aveste giocato a quell'ambientazione il tiro vs. orrore lo davo fallito in automatico e con gravi ripercussioni sulla salute psichica dei personaggi!
Mi sa che per prepararti degnamente al climax di questa parte dell'avventura, ti sei sparato tutta la filmografia di Dario Argento!
La discesa verso l'inferno continua...

Ale ha detto...

Con questa stanza mi sono attirato a fine partita una serie di epiteti non riproponibili in questa sede. "Sei malato" è il più innocente...

La situazione qui cominciava davvero a farsi drammatica. Sanguinolenti, seminudi, trafitti dagli uncini e appesi a delle catene, lontani da qualunque uscita possibile. Qualcuno ha meditato di lanciarsi nel vuoto e farla finita...
Ma non è ancora finita, questa volta ho davvero spinto verso il bordo vita-morte...

barbiomalefico ha detto...

Bellissimo post, mi è sembrato di far parte del party. Ad ogni modo ragazzi dovete sovvertire l'ordine del Duca, altrimenti vi condurrà alla morte, dovete trovare un modo di non farvi guidare da lui, ma iniziare a essere imprevedibili per il vostro avversario.

Ale ha detto...

Sembra facile... eh eh eh... :)

jamila ha detto...

Ale, possiamo forse dare torto ai tuoi giocatori??

Ale ha detto...

Questa volta no... lo ammetto...

MetalDave ha detto...

Sei stato di parola Ale! E che post, dal sapore "Hellraiser-esco"! :-)
Ne approfitto per salutare tutta la marmaglia del Parmafantasy, un saluto particolare a Ferdi che purtroppo non sono riuscito a salutare di persona quando è andato via... tutta colpa della birra! :-)

Mr. Mist ha detto...

Caspita Metaldave, già, Hellraiser hai ragione, ecco cosa mi ricordavano gli uncini!

MetalDave ha detto...

@Mr Mist: speriamo solo che il padrone di casa sia più piacevole di Pinhead e dei suoi cenobiti!

steve ha detto...

...già già la birra!!!!!!!!!!!!!

Ale ha detto...

Ebbene sì, ammetto che catene e uncini vengono scientemente dai ricordi adolescenziali del caro vecchio Hellraiser. Solo quelli però... della trama non ricordo più nulla, saranno 15 anni che non lo rivedo... devo provvedere...

Ferdi ha detto...

CIAO DAVE

sarà al prossimo cosplay festival !!!!
Però WONDER-WOMAN !!!!!