sabato 21 maggio 2011

234 - IN SECONDO PIANO

Quello che segue l'insipido banchetto è un sonno pesante e tormentato.
Isabel viene svegliata dal russare incessante di Grolac. Non ha idea di quanto tempo sia passato. Si sente riposata, rigenerata dalle ferite subite nello scontro con le armature, ma anche appesantita. Quando tenta di alzarsi, il senso di goffaggine si manifesta ancora di più, costringendola a cadere come un sacco di patate sulle proprie natiche. Ha la sensazione di pesare come un bue.
Il trambusto della caduta sveglia anche i compagni. Come la sacerdotessa anche Grolac, Hearst e il prigioniero, abbuffatisi senza ritegno, si sentono appesantiti e flaccidi.
La stessa cosa non accade a Gilead e Rune, i quali si erano nutriti con moderazione.
"Dannazione, mi sento goffo come un maiale..." lamenta Grolac.
"Ma tu *sei* un dannato maiale, nano..." ribatte sferzante Juan.
"Lascialo perdere" taglia corto Gimble. "Piuttosto... l'elfo e il monaco sembrano non aver subito effetti nefasti dal banchetto. Il trucco è non esagerare. Forse è meglio se anche noi mettiamo qualcosa sotto i denti..."
Mentre Juan e Gimble mangiano una pagnotta e del brodo, il quadro di Carnegie si rianima prendendo profondità. Il Duca si felicita di vedere tutti quanti di nuovo in forma, invitando gli avventurieri a uscire dalla sala del banchetto attraverso la porta da cui sono arrivati.
I nostri eroi guardano la sagoma del nobile decaduto con odio mentre si rivolge a loro con i suoi modi fastidiosamente eleganti. Tutti tranne Rune. Lo sguardo di Rune esprime sorpresa e curiosità.
Il monaco lascia che la figura di Carnegie torni statica, quindi si rivolge ai compagni. La linea di visuale di Rune durante quest’ultima manifestazione di Carnegie era casualmente obliqua. Non si trovava di fronte al quadro, ma di lato.
"Era come se potessi vedere dentro la sua stanza, nelle parti non dipinte! Un'immagine confusa, come un acquerello! Ma soprattutto, là dietro c’era... c'era qualcuno con lui. Una figura in secondo piano, nascosta, incappucciata."
L'agitazione di Rune sembra però eccessiva, come gli fa notare Gilead.
Il monaco cerca di giustificarsi: "Sì, hai ragione, ma... non lo so, ho avuto una strana sensazione..."
Gimble interviene riprendendo in mano la situazione: "Sia quel che sia, non ha più senso rimanere qui. Andiamo, torniamo nella sala delle armature e vediamo cos’ha in mente quel bastardo..."

6 commenti:

steve ha detto...

...ma non era Hearst ad aver visto la sagoma scura?!

Ale ha detto...

Può darsi, non sto a segnare tutto. Ma non è importante chi sia stato ai fini della storia.

Mr. Mist ha detto...

Se era una creatura umanoide di sesso femminile DI SICURO l'ha notata Hearst prima di tutti!

Ale ha detto...

azz.... come ho fatto a non pensarci!

Ferdi ha detto...

PErò avevamo mangiato tutti assieme,
siamo andati a dormire tutti assieme e al risveglio

anche Juan e Gimble non avevano risentito dell'effetto magico del cibo

Ale ha detto...

No, ti sbagli, tu e Gimble e non vi eravate cibati in prima battuta, vedi il diario.
E cmq ribadisco, in narrazione non necessariamente rispetto ruoli e "tempi tecnici" al fine di rendere scorrevole la storia. L'importante è che il succo degli avvenimenti venga rispettato.