sabato 15 gennaio 2011

209 - LE SALE DEI PRIGIONIERI

"Elfo, hai una mezza idea di dove siamo finiti?" chiede Juan scontroso.
Gilead si limita a non rispondere. Fortunatamente, l'Inevitabile non li ha inseguiti e questo gli ha dato il tempo di osservare e orientarsi per quanto possibile nel labirinto. Ora se la memoria non lo inganna dovrebbero sbucare...
"...e questa che diavolo è?!?" esclama Juan sorpreso, entrando nell'ampia grotta della Torre dei Cubi.
Gilead sogghigna soddisfatto: "Ci siamo passati prima... prima di incontrarvi."
L'elfo spiega la destinazione delle due uscite lungo la scogliera perimetrale. Quella alla loro sinistra conduce al ponte sul fiume sotterraneo e quindi al rifugio di Taleryn. L'altra, dalla parte opposta della grotta, dovrebbe portare alle sale dove bivaccano gli altri prigionieri.
"Potremmo dare un'occhiata... siamo in due, veloci e abili a nasconderci in caso di pericolo..."
Juan annuisce controvoglia; ma del resto è l'elfo che conosce la via del ritorno...
L'ampia apertura dalla grotta della Torre dei Cubi conduce ad una caverna naturale di roccia scura più piccola, da cui si diramano almeno altri tre cunicoli, debolmente illuminati da muschi fosforescenti verdognoli. In un angolo riparato della sala s'intravedono un piccolo fuoco da campo spento, un pagliericcio, alcune stuoie, diversi pesci appesi, abbrustoliti o essiccati. Il minuscolo accampamento pare ospitare un solo inquilino, nonostante la grotta sia comunque ampia. Strano pensa Juan, mentre s'avvicina con Gilead all'uomo che li osserva seduto su una stuoia, un individuo muscoloso dalla pelle più nera di quella degli indigeni ... o c'è così tanto spazio che ogni prigioniero si prende una caverna, oppure...
"Sparite" sentenzia il nero con voce profonda. Ecco spiegato il motivo della sua solitudine. Il solito spaccone.
"Perché, è tua la grotta?" chiede Juan provocatorio.
"Sì, è mia. E non siete i benvenuti. E ora andatevene!" ribatte minaccioso l'ammasso di muscoli.
Gilead interviene prima che la lingua biforcuta di Juan faccia precipitare irrimediabilmente la situazione: "Stavamo solo cercando il ponte sul fiume sotterraneo per uscire di qua, puoi dirci dove si trova?"
Il nero digrigna i denti: "Non mi interessa dove volete andare! Vi ho detto di sparire! Non lo ripeterò di nuovo!"
Gilead fa un cenno con la testa a Juan e i due si allontanano attraverso una delle altre uscite.
Il passaggio li conduce attraverso altre sale adiacenti, dove numerosi prigionieri, per gran parte uomini, sono accampati alla bene e meglio. Ognuno nel suo piccolo angolo intento a farsi gli affari suoi, ognuno con le poche cose necessarie a sopravvivere, ognuno guardingo nei confronti degli altri occupanti. Solo pochi individui socializzano in piccoli gruppi, mantenendo comunque un atteggiamento schivo.
Juan e Gilead chiedono informazioni per raggiungere il ponte, senza incontrare ostilità da parte degli interlocutori, solo indifferenza. Probabilmente vengono semplicemente considerati "nuovi".
Attraversato il ponte sul fiume sotterraneo, la grotta incrocia perpendicolarmente il lungo cunicolo che collega la sala della Torre dei Cubi alla zona del rifugio di Taleryn. Senza esitare Gilead guida il compagno sulla via del ritorno.
"Tra poco dovremmo ritrovarci nei corridoi vicino alla porta nascosta da cui ci ha soccorso Pequeño. Spero che anche gli altri siano riusciti a..."
L'elfo s'interrompe bruscamente. La sua attenzione viene catturata da alcune impercettibili irregolarità sulla parete di sinistra.
"Juan, dà un'occhiata qui..." sussurra, sfiorando con la mano le pietre. "E' una porta segreta!"
Il coloviano si avvicina sondando la pietra con sguardo esperto, in cerca di trappole fortunatamente assenti.
"Chissà cosa nasconde... forse è una via di fuga!" bisbiglia l'elfo.
"Se anche fosse siamo stanchi e disarmati, Gilead. E' meglio tornare da Taleryn e rimandare l'esplorazione a tempi migliori."

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

A questo punto la domanda del lettore:"Gilead seguirà il consiglio di Juan o lo trascinerà in un nuova esplorazione?"
Ah che suspance!

Ale ha detto...

Juan, per sua indole, non è proprio propenso all'esplorazione di luoghi bui e sudici... :)