giovedì 4 novembre 2010

196 - PEQUEÑO

"Grazie ragazzo" dice Gilead, ancora col fiatone.
Il giovane fa spallucce, mentre fissa gli avventurieri con un mezzo sorriso stampato sul volto. Avrà sì e no quindici anni, corporatura esile e muscoli nervosi, occhi azzurri e capelli scuri, come la carnagione, sebbene impallidita dall'oscurità di questo luogo.
"Chi sei ragazzo? Cosa ci fai qua? Sembri piuttosto esperto di questo posto" chiede Rune, incuriosito da questo peculiare salvatore.
"Mi chiamo Pequeño, e questa è da sempre la mia casa. Ma piuttosto, voi... siete nuovi, vero? Sì, per forza, visto che stavate per farvi sbranare dai cannibali..." chiede il giovane. Poi senza attendere risposta s'incammina lungo il corridoio che si estende oltre il passaggio nascosto.
"Aspetta! Dove vai? Nuovi? Cosa significa? Cannibali? Chi sono?" incalza Rune confuso dalle poche rivelazioni del ragazzino.
"Sono prigionieri, come tutti. Solo non hanno più un briciolo di umanità... ma venite, seguitemi" dice Pequeño, fermandosi ad armeggiare con un meccanismo nascosto su una parete. L'occhio esperto di Juan nota che è un marchingegno per disattivare una rudimentale trappola. "Vi porto da mio padre. E fate attenzione a dove mettete i piedi..."

Il corridoio percorso da Pequeño e dai nostri eroi si apre su una stanza, le cui mura si interrompono e fondono nel loro lato più distante dall'ingresso alle pareti di un'ampia grotta naturale. Laddove la volta rocciosa degrada verso il livello del pavimento, da sorgenti sotterranee affiora un piccolo lago, dalle acque scure e profonde. Pesci secchi e muschi sono appesi ad alcuni chiodi fissati nei muri, affiancati a rudimentali reti da pesca.
Una lanterna illumina l'area con luce magica. E' appoggiata su un grosso tavolo ricolmo di pezzi oggetti recuperati chissà dove, di legno e metallo, attorno al quale sta trafficando indaffarato un uomo dalla barba bianca e incolta, vestito di una tunica cenciosa.
L'ingresso degli avventurieri lo fa girare di scatto. I suoi occhi profondi scrutano il gruppo, poi si posano severi su Pequeño, con aria di rimprovero.
"Padre, sono nuovi!" esclama il giovane pronto a scagionarsi per qualcosa che probabilmente non doveva fare. "Non sono pericolosi!"
"Non puoi mai saperlo, ragazzo! Quante volte devo ripetertelo!" ribatte accigliato il vecchio.
I nostri eroi assistono in silenzio al botta e risposta. Impossibile non notare la profonda differenza di età tra i due. Più che padre e figlio, sembrano nonno e nipote.
Isabel fa un passo avanti: "Fidatevi buon uomo, vostro figlio ci ha salvato la vita e gli siamo riconoscenti. Non abbiamo cattive intenzioni, vi dò la mia parola. Per quel che può valere, sappiate che è la parola di una Contemplatrice."
Il vecchio pare tranquillizzarsi un po'.
"Non preoccupatevi!" esclama Pequeño facendo l'occhiolino. "Il mio vecchio fa il duro, ma in fondo ha un cuore buono!"
"Pequeño!" sbotta l'uomo, arrossendo in maniera evidente sotto la barba. "Smettila di dire fesserie! Piuttosto renditi utile, va a prendere un po' di cibo per i tuoi amici! Forza!"
"Vado, vado... ho capito..." barbotta sghignazzando il ragazzo, allontanandosi dopo aver preso con sé una cesta di vimini.
"Veniamo a noi" dice il vecchio. "Io sono Taleryn, e avete già avuto modo di conoscere mio figlio Pequeño."
L'impazienza degli avventurieri è troppa per attendere i convenevoli. Le voci si accavallano inondando Taleryn di domande. Dove si trovano, come si esce da qui, chi è lui, chi sono i cannibali...
"Calma, calma..." risponde pacato il vecchio. "Non siate irruenti..."
"Parli come se avessimo tutto il tempo del mondo!" protesta scocciato Juan.
"Ciò che dici non è molto distante dalla realtà" ribatte pacifico Taleryn.
"Cosa significa?" Juan si rabbuia. "Per tutti i santi, non farci stare sulle spine!"
"E' molto semplice. Da questo posto non si scappa. Abituatevi all'idea di restare qui per molto tempo, quasi certamente per sempre."
A Juan si gela il sangue, mentre il sospetto di ciò che il vecchio sta per dire s'insinua nella sua mente.
"Benvenuti a Isla del Quitrin..."

23 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Mi è venuto per un attimo il flash di Pinocchio e Geppetto nel ventre del pescecane! Strani scherzi dei ricordi!

jamila ha detto...

Io invece sono curiosa di sapere quanti sono.

Ale ha detto...

@Mr.Mist: anche se non è questo il caso, mai sottovalutare le fiabe come fonte d'ispirazione.

@J: quanti sono cosa?

jamila ha detto...

Quelli che vivono lì esclusi i cannibali. Sorry, non avevo specificato.

Ale ha detto...

Ah, ok... nel prossimo post sarò più preciso ;)

Mr. Mist ha detto...

Vero Ale molte avventure secondo me si ispirano alle favole, anche perchè dietro ad un racconto fiabesco c'è spesso una realtà avventurosa e a volte persino dai toni molto forti, ad esempio quella di Barbablu per citarne una.

jamila ha detto...

é vero, le fiabe possono essere una buona fonte di ispirazione.
Ma non solo quelle. Mai letto l'Orlando Innamorato?

Mr. Mist ha detto...

No, J da buon maschietto generico medio ho letto solo qualcosina del "Furioso", mi piaceva l'idea di Orlando che mezzo nudo sradicava alberi e riempiva di mazzate chiunque gli capitasse a tiro, bello anche il viaggio di Astolfo sulla luna! Magari se riesco rimedierò alla lacuna.

steve ha detto...

sto cercando anch'io di rimediare a queste lacune! ed in più vorrei leggere la saga dei nibelunghi, non che l'iliade, l'odissea e la gerusalemme liberata....

MetalDave ha detto...

Mmm... che i nostri eroi siano finiti in una specie di Alcatraz? O peggio, una specie di Absolom...
Se così fosse, Ale, credo che l'epiteto infame ti calzi a pennello. :-)

Ale ha detto...

Per chi volesse una piccola anticipazione su cos'è Isla del Quitrin, consiglio di leggere la relativa sezione nel pdf sulle Isole Coloviane che ho inserito nella sezione Ambientazione! :)

jamila ha detto...

L'O. Innamorato (di Boiardo) è molto più leggero e divertente del Furioso, che dovrebbe rappresentarne il seguito. Probabilmente gli è inferiore come qualità letteraria, ma in certi punti è spassoso.
La saga dei Nibelunghi manca anche a me. E mi piacerebbe avere tempo di rimediare... ma non ce l'ho!
(e non credo di aver letto integralmente nemmeno la Gerusalemme!)
Ad ogni modo, per riagganciarmi a MetalDave, Ale è cattivo.
Tutta la mia solidarietà ai poveri giocatori.

Ale ha detto...

IO NON SONO CATTIVO!!! :(

Anonimo ha detto...

"Per chi volesse una piccola anticipazione su cos'è Isla del Quitrin, consiglio di leggere la relativa sezione nel pdf sulle Isole Coloviane che ho inserito nella sezione Ambientazione! :)"

letto, ma vogliamo di più!!!!
XD

Llukas

Anonimo ha detto...

@ J: perchè esistono per caso dei Dungeon Master BUONI????!!!

Mr. Mist ha detto...

Firmato Mr. Mist!

jamila ha detto...

Va be', DM "buoni" forse no.
Però... Ale, preferivi "infame" a cattivo?
Suggerisci tu un aggettivo adatto (tu stesso definisci LA CAROGNATA questa parte...).
Forse anche i tuoi giocatori hanno degli aggettivi da suggerire! XD

Ale ha detto...

vabbè... lascio perdere... è il mondo che non mi capisce!
Adesso mi ritiro nel mio laboratorio segreto sotterraneo a ideare un modo per sfogare la mia frustrazione sull'universo... muahahahahah!!!

Anonimo ha detto...

in tutte le prigioni che si rispettino ci sono i "sodomizzatori" di prigionieri...

Llukas

XD

Mr. Mist ha detto...

A volte però J sono gli stessi giocatori a vedere come una "Carognata" qualcosa che carognata non è, o almeno non in quei termini, mi è capitato ultimamente e forse poi ve ne scriverò a tempo debito per ora ragazzi: occhio alle spalle!! XD

Ale ha detto...

vero! bravo Mr.Mist!
in questo caso trattasi di una Carognata in termini di gioco, di frustrazione per i giocatori, ecc. ecc.
In realtà qui il sottoscritto, povero master, incarna il fato avverso, il luogo crudele, il nemico malvagio...
eeeehhhh... che ingrato compito... :)

jamila ha detto...

Povero, povero master... ho le lacrime agli occhi!

MetalDave ha detto...

Povero Ale, si vede proprio che ti pesa, che ti si stringe il cuore ad incarnare il "fato avverso"! Ehhh, cosa deve fare un master per i suoi giocatori! :-)