venerdì 8 ottobre 2010

192 - NELLE MANI DEL NEMICO

Tornati nel corridoio delle celle, Gimble e Gilead proseguono fino ad una nuova svolta a destra. La candela è ormai agli sgoccioli, la fiamma va lentamente esaurendosi, finché solo l'oscurità circonda i nostri eroi.
"E' la terza svolta a destra, quasi certamente il corridoio si chiude su sé stesso, tornando alla cella dei nostri compagni" dice Gilead, facendo affidamento sulle proprie abilità di esploratore. "Non sono bravo quanto un nano nell'orientarmi sotto terra... ma se andiamo avanti a tastoni dovremmo riuscire a ricongiungerci agli altri."
Le previsioni di Gilead non sono errate. Grazie alla visione crepuscolare e alla debole luminescenza dei muschi, dopo una quarta svolta a destra, l'elfo e lo gnomo si riuniscono al resto del gruppo.
I vari tentativi di Hearst di scardinare la porta hanno nel frattempo dato i loro frutti: troppo malconcia per resistere a lungo alla forza bruta del guerriero.
Liberi dalla prigionia della minuscola cella, gli avventurieri discutono sul da farsi. Il ritrovamento di Grolac e la furia di Gimble non sono passati inosservati agli altri compagni, mentre Gilead comunica il risultato del loro breve giro di ricognizione.
Il più perplesso sembra Juan: "E' tutto troppo semplice... Hearst ci ha messo poco più di venti minuti a liberarci dalla prigionia. Possibile che Henox e Zaran abbiano commesso un errore così grossolano? Sapevano benissimo di cosa è capace il nostro bestione..."
"Ehi! Non sono un bestione!" ribatte risentito Hearst.
"Non è il momento" taglia corto Rune, "più che altro, cosa facciamo con Grolac?"
"Avrei voglia di ucciderlo..." risponde Gimble "ma quel bastardo è l'unico a sapere dov'è mia sorella, e baratterà quest'informazione con la sua libertà."
"Suggerisco di liberarlo" dice Gilead. "Ciò che afferma Gimble è vero. Inoltre Grolac potrebbe comunque tornarci utile... non sappiamo cosa ci aspetti, ed essere in sette anziché sei potrebbe essere un vantaggio. Inoltre credo che potrà chiarirci un bel po' di cose sull'attività delle Lacrime Rosse a Salamanca e Puerto del Principe. Del resto era citato in una delle lettere che abbiamo ritrovato nel covo di Kade."
"Già, ma potrebbe anche tradirci, consegnarci al nemico..." puntualizza Isabel.
Juan sogghigna, anche se nelle tenebre nessuno può vederlo: "Ma noi siamo *già* nelle mani del nemico..."

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