lunedì 23 marzo 2009

81 - LA PACE IMPOSSIBILE

Le urla allarmate di una delle sentinelle vicino alle fosse di catrame interrompono il rituale della tribù. Xokleng zittisce i suoi e grida qualcosa a sua volta. La sua voce vibra minacciosa nell'aria della notte.
Le sentinelle impugnano le frombole ed estraggono dalle sacche appese ai fianchi grosse pietre cosparse di catrame, scrutando vigili il limitare della foresta.
E' evidente che i sussulti istintivi di Gilead non sono passati inosservati al fine udito dei guardiani Desana.
L'elfo agisce ancora d'istinto, e trangugia una delle pozioni di linguaggi fornite da Gutierrez. Immediatamente, quelli che fino a pochi secondi prima erano suoni sconclusionati, diventano le chiare intimazioni dello sciamano del Popolo del Fuoco ad uscire allo scoperto.
Coraggiosamente, Gilead si alza in piedi ed avanza fuori dalla foresta. Non capendo quello che sta succedendo, i compagni bisbigliano di fermarsi, preoccupati.
Con un ululato, le sentinelle fanno roteare le frombole, pronte a colpire.
"Fermi!!!" ordina Xokleng "Chi sei tu, bianco codardo, che ti nascondevi spiando! Chi ti manda? Parla!"
"Vengo dalla colonia che avete attaccato tre notti fa" risponde Gilead, e magicamente le parole escono dalle sue labbra nella lingua dei nativi. "E vengo in pace!"
"Pace!?" sbraita Xokleng, con la voce carica di disprezzo. "Non mi interessa la pace con voi cani dalla pelle bianca! Voi siete la causa delle nostre disgrazie, e siete ciò che si frappone tra noi e la nostra salvezza. Le terre di cui vi siete appropriati sono nostre di diritto, la via del fiume e la via del mare! Voi invasori dovete andarvene o morire! La prossima volta la mia gente non sarà così così clemente con voi, e la vostra colonia verrà annientata dal potere del Popolo del Fuoco!"
Xokleng taglia l'aria con l'ascia, mentre continua a bruciare, ma sempre con minor vigore.
"Ora vattene, torna dai tuoi padroni e riferisci ciò che ti ho detto: è per questo che vivi ancora! Ringrazia i tuoi dei e..."
Xokleng viene interrotto dal grido di allarme di uno dei suoi guerrieri: il nativo guarda terrorizzato verso la collina a sud, indicandone la sommità rocciosa.
Il capo tribù si volta di scatto, mentre la sua gente comincia a mormorare sommessamente le parole "Kapinawa-Kariri", ossia Popolo della Notte.
Xokleng osserva preoccupato e carico di rabbia l'imponente figura statuaria che domina la radura da uno spuntone roccioso: uno sciamano, con una spaventosa maschera ricavata dal teschio di un leone che ne copre il volto, e un bastone ornato da monili e pietre che emanano una sinistra luce verdognola.
Xokleng stringe i denti: "Azawak...."

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Direi che le cose si complicano...

Anonimo ha detto...

Direi che le cose si complicano...

steve ha detto...

.....e questo è solo l'inizio.........

steve ha detto...

.....e questo è solo l'inizio.........

Ale ha detto...

ma che succede? perchè ci sono tutti i commenti doppi? Blogger di merda...

Sommo Kuduk ha detto...

si ma Ale non è che ci puoi lasciare sempre così sul più bello, prenditi qualche giorno di ferie e scrivi i post, per favore!!!

Ale ha detto...

Diamine Kuduk, hai ragione!!!
Maledetto il lavoro che mi porta via un sacco di tempo che spenderei sicuramente meglio scrivendo post e avventure per i miei PG sgangherati!! :p

Rune ha detto...

Kuduk, pensa che a volte ci lascia finire l'avventura sul piu' bello.Quanto è sadico il nostro Master

Ale ha detto...

E' chiaro che la tattica della suspance è uno dei metodi migliori per aumentare l'interesse dei giocatori, in modo che non vedano l'ora di trovarsi per la sessione successiva. Quando finisci in suspance, alla partita successiva nessuno si dimentica cosa è successo la volta precedente! :)

Dedowar ha detto...

Vero, infatti il più delle volte ci girano un sacco le scatole quando dobbiamo saltare una sessione!