lunedì 20 aprile 2015

457 - NE' RANCORE NE' RIMORSO

Isabel riapre gli occhi a fatica. Ogni rauco respiro le provoca un bruciore immane ai polmoni, ma riconosce quella sensazione come l'effetto della pozione curativa che le è stata fatta ingerire. Capisce di essere stata ad un passo dalla morte. Con lo sguardo cerca i compagni: Hearst sta stabilizzando le emorragie di Bovak e della sua pantera, ma non vede gli altri. Il corpo di Grey giace immobile, il suo sangue si mischia a quello degli altri prigionieri sacrificati o vittime della battaglia colando nel foro al centro della fossa.
Si rialza. L'effetto della pozione è veloce, percepisce le ferite richiudersi. Non può spendere altro tempo a riposarsi, il suo aiuto, i suoi incantesimi curativi, sono urgenti per salvare la vita al nano e ristabilire i compagni feriti.
Hearst nel frattempo ricompone il corpo di Grey. Lo spoglia dell'armatura, il Difensore Grigio; al collo il simbolo sacro dell'Umile è annerito, come se fosse passato attraverso le fiamme. Gli sfila la spada, ancora stretta nella rigida presa della morte, e lo scudo.
Non prova rancore, né rimorso. Solo tristezza, e il peso di qualcosa di inevitabile sulle spalle. Si sente vittima, come lo è stato Grey, di un qualcosa di più grande che non comprende appieno, in cui si è trovato invischiato assieme ai suoi compagni quasi per caso. Un gioco tra santi e demoni in cui sono solo pedine, come su una scacchiera, combattivi fino all'ultimo ma manovrati, pronti ad essere sacrificati all'occorrenza.
"Mi dispiace, amico mio" sussurra. Quindi si infila la corazza di piastre del paladino, stringe le fibbie, l'aggiusta al suo corpo. Impugna Candido Splendore, la rinfodera e se la lega alla schiena.
"Laverò via il sangue delle ingiustizie che hai dovuto compiere con quello dei nostri nemici. Te lo prometto."
Mentre Juan, Rune e Gimble spogliano Sharuk di tutto ciò che potrebbe tornare utile e si curano, Bovak usa la magia druidica per ristabilire Batuffolo e sé stesso dopo le prime cure della chierica.
Isabel e Hearst si apprestano a liberare i prigionieri sopravvissuti, quando un urlo dalla balconata d'accesso li pone in allerta.
"Sono qui!" esclama una sentinella prima di essere freddata da una freccia di Hearst in mezzo alla fronte.
Un nutrito rumore di passi si avvicina dalla caverna. Juan tira con l'arco su coloro che vede sopraggiungere, uomini dalle casacche nere, che rispondono con imprecisi colpi di balestra. Rune cala una corda per aiutare la risalita dei compagni sulla balconata dove hanno affrontato Sharuk.
Sono attimi preziosi, il coloviano scaglia una pioggia di frecce per tenere lontani gli avversari e coprire gli alleati. Una volta riunitisi, i nostri eroi si fiondano a perdifiato nell'unico passaggio che diparte dalla balconata, sapendo di avere l'occasione di distanziare gli avversari, che si troveranno ora a dover risalire il crepaccio. Juan è l'ultimo ad abbandonare la posizione. Quando cessa di tirare i soldati invadono la caverna e irrompono nella sala del massacro. Le casacche nere col drago d'oro della Guardia di Bakaresh precedono di un istante l'ingresso nientemeno che di Rakoud. Il coloviano si volta e corre. Dietro di sé il ruggito furente del Granduca testimonia la macabra scoperta della loro più recenti vittime.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Inizia a cagarti addosso Rakoud: brutto pezzo di fango!
Bellissima la scena di Hearst: un ideale passaggio di consegne da guerriero a guerriero.

Ale ha detto...

Ho cercato di rendere un po' più poetico lo sciacallaggio dei cadaveri tipico dei PG dopo un combattimento! ;D

Mr. Mist ha detto...

Sì in effetti me lo vedo Steve che sogghigna compiaciuto mentre legge i poteri del suo nuovo equipaggiamento! XD