martedì 23 settembre 2014

430 - L'ESODO

"Non c'è più tempo, partiremo questa stessa notte" afferma Ashanti con decisione.
"Cosa sanno Sahla o Balthazar Sannat della rete sotterranea che da qui porta fuori città?" chiede dubbioso Gimble.
"Fortunatamente niente. A quanto pare l'Ordine del Drago nasconde alcuni segreti anche alla Chiesa stessa. Io stesso non sapevo nulla di questo passaggio fino ad alcuni giorni fa" replica Zer'i Aldaren senza risparmiare una benevola frecciata all'indirizzo di Ashanti.
Il Maestro sorride beffardo, intuendo quanto in realtà il sacerdote Ashfar le sia riconoscente.
"Chiudete le porte! Radunate i rifugiati!" ordina quindi a gran voce. "Non perdiamo altro tempo Zer'i, dobbiamo prepararci."
"No Ashanti, non verrò con voi."
"Che cosa stai dicendo Zer'i?"
"Il mio posto è qui, con i miei sacerdoti. Difenderemo il tempio. Faremo credere di essere barricati all'interno con i rifugiati. Prenderemo tempo. Siete in molti, con donne e bambini, non vi muoverete rapidamente. Ogni minuto guadagnato sarà vitale per farvi giungere sani e salvi al Passo di Sarir!"
"Zer'i..."
Aldaren appoggia una mano sulla spalla di Ashanti. Lei stringe le labbra. Passano parecchi istanti prima che ritrovi le parole.
"Porterò con me solo cinque Cavalieri del Drago, i più esperti. Gli altri combatteranno al tuo fianco alla difesa del tempio."
Aldaren annuisce in silenzio.
"Che il Drago sia con te Zer'i..."
"...fino all'Estremo Sacrificio."

La traversata dei sotterranei è carica di tensione. Budelli bui e puzzolenti, infestati di insetti, invasi dall'acre odore delle torce. Le madri cercano di tenere calmi i bambini per far sì che l'incedere sia il più silenzioso possibile, i padri li tengono stretti per mano per evitare che s'infilino in qualche passaggio secondario perdendosi per sempre nel dedalo di cunicoli.
Quando finalmente gli avventurieri riemergono attraverso la porta nascosta al termine del percorso, l'aria frizzante e fredda della notte li accoglie portando con sé una sensazione di sollievo, sebbene la parte più difficile della fuga inizi proprio ora, allo scoperto.
Lasciata alle spalle la città, il serpentone di profughi si inerpica lungo la strada che porta al Passo. I passi lenti e strisciati, i sandali tra la polvere e le rocce, qualche piccolo che piange per la stanchezza.
Rune fa da avanguardia, fortunatamente la via sembra libera. Gli sciacalli sono troppo impegnati a depredare Bakaresh per occuparsi della strada che porta al deserto.

1 commento:

Mr. Mist ha detto...

Almeno i civili inermi sono stati messi al sicuro. Speriamo che Ashanti ce la faccia,anche se non nutro molte speranze!