lunedì 1 settembre 2014

428 - VIOLENZA CHIAMA VIOLENZA

Il tempo sembra non passare mai in quella spoglia casa nella parte bassa di Bakaresh. Gli avventurieri ruotano nervosamente nelle loro posizioni - prima l'uno seduto su una sedia, poi per terra, poi appoggiato alla parete, e così via - sempre perlopiù nel silenzio di chi ha ormai esaurito ogni argomento di conversazione, coi pensieri monopolizzati dalle preoccupazioni.
Per tutto il pomeriggio gli unici rumori vengono da fuori, echi distanti dei soprusi che non smettono di piagare la città. Ognuno di essi è per Rune insopportabile, e più volte Gimble deve far leva l'autocontrollo del monaco per evitare che si getti fuori dalla porta.
Tuttavia nelle ore tarde del pomeriggio delle urla disperate non troppo distanti sono la goccia che fa traboccare il vaso. Rune, ignorando le raccomandazioni di Ashanti e i consigli di Gimble si precipita di fuori.
Hearst non si fa pregare, e impugnato lo spadone segue il monaco fuori dalla porta: "Tanto ci saremmo dovuti muovere tra poco, sono stufo di aspettare..."
Gimble ed Isabel si scambiano un rapido sguardo d'intesa.
"Sopportare questa situazione è stato doloroso per tutti. Ora basta" afferma la chierica.
Lo gnomo accenna un mezzo sorriso mentre annuisce. Poi rivolge il suo sguardo su Juan, placidamente appoggiato alla parete.
"Andate avanti" dice il coloviano invitandoli ad uscire con un gesto della mano. "Vi seguirò a modo mio, senza farmi vedere."

"Vieni qui!" sbraita il capobanda sollevando per i capelli la poveretta che aveva appena trascinato in mezzo alla strada. La giovane, una ragazza di chiare origini Ashfar, piange e si dimena ma a poco serve di fronte alla brutalità del suo aguzzino.
Il capobanda la scaraventa senza troppi complimenti su una bancarella intimandole di star ferma. Da un'abitazione alle sue spalle escono ridendo alcuni scagnozzi, poi un uomo - il padre della ragazza - che cerca di raggiungere la figlia, ma viene prontamente bloccato con la minaccia di un coltello.
"Su ragazzi! Piantatela di ridere e tenetemi ferma questa cagna! Lo sapete che abbiamo un compito importante!"
Due di quegli individui affiancano il capo e bloccano la fanciulla, mentre questi si slaccia le braghe.
"Ah ah ah! Hai ragione capo! Regalale un po' di seme umano, così che con gli anni venga cancellata quella sozzura di sangue elfico che ha nelle vene!"
Alla prima seguono una serie di volgari esortazioni, condite da risate sguaiate: "Falle vedere! Ah ah ah!" "Aprila in due! Ah ah ah!" ed altre ben peggiori.
"Lasciatela in pace!" urla il padre.
"Fai silenzio!" lo minaccia uno degli altri due che lo bloccano. "Non vorrai che succeda qualcosa di brutto a tua figlia, vero? Ora stai buono e goditi lo spettacolo."
"Ehi capo! C'è un tizio che in fondo alla via che ci guarda..." nota uno dei bruti che tengono la ragazza.
"Uh!?... e che cazzo vuol... uuumpfh!"
Come un fulmine Rune scatta e centra con un diretto la bocca del capo facendo volare sangue e denti dappertutto, gettandolo a terra stordito.
I balordi colti di sorpresa reagiscono disordinatamente e d'istinto. Mentre Rune rifila una gomitata e un colpo alla tempia ad un altro degli avversari, quello che minacciava il padre della ragazza non sapendo che fare affonda due coltellate nell'addome del pover'uomo che si accascia sanguinante.
A stretto giro sopraggiungono i compagni. Bastano pochi secondi e mentre i due che tenevano la giovane giacciono a terra con le ossa rotte dalle raffiche di colpi del monaco, gli altri due sgherri si ritrovano uno sgozzato alle spalle da Juan e l'altro con la testa fracassata da Isabel.
La chierica si china sul padre della ragazza per portargli cure magiche, fortunatamente è ancora cosciente e ce la farà.
Il capo si scuote dolorante, l'ombra di Hearst incombe su di lui. Prova ad alzarsi, ma i pantaloni calati - oltre a metterlo in una condizione imbarazzante - sono d'impaccio, tanto che gli riesce solo di strisciare all'indietro.
"Ehi amico, aspetta! Ce n'è anche per te se vuoi!" balbetta maldestramente indicando la ragazza paralizzata dalla paura.
Hearst si blocca e la fissa. E' giovane e carina, dalle forme esili. Lo sguardo del guerriero si sofferma su di lei per dei lunghi attimi, mentre sul volto del capo compare il ghigno malefico di chi l'ha scampata ancora una volta.
Poi senza preavviso Hearst conficca lo spadone nel basso ventre del farabutto, inchiodandolo alla strada polverosa. L'uomo grugnisce incredulo per il dolore, agita le mani verso la lama tenuta saldamente dal guerriero, ma ogni suo movimento non fa altro che amplificare la sofferenza.
"Volevi aprirla in due, vero? Non nel modo giusto. Ora ti faccio vedere come si fa."
Hearst recupera da terra il coltellaccio di uno degli scagnozzi, poi blocca con le ginocchia le braccia del capo e gli pianta la lama appena sopra lo sterno. L'uomo grida gorgogliando sangue, ed Hearst, afferrate le costole con una mano, fa leva con il coltello e tutta la sua forza per aprirgli in due la cassa toracica.
Nonostante l'efferatezza del gesto del guerriero nessuno si premura di fermarlo. A volte certi individui si meritano la fine atroce che si sono cercati.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Beh dopo un po' di riposo vacanziero ci voleva proprio un post carico d'azione per ricominciare, anche se sembra che tu l'abbia scritto a 4 mani con Tarantino! X-D
In tutto 'sto tripudio ci mazzate mi domandavo se qualcuno avesse pensato al povero vecchio che s'è preso le coltellate oppure se sono stati i dadi a decretarne la sorte. In ogni caso un bell'inizio!

Ale ha detto...

Al vecchio ci ha pensato Isabel, c'è scritto che gli porta cure magiche! Stavolta non me lo sono perso per strada! :D

Qui Hearst ha voluto davvero dar sfogo alla viuleeenza!

Mr. Mist ha detto...

M'era scappata la frase grazie Ale!
:)

Sommo Kuduk ha detto...

Hearst grande aguzzino...
Rune il giustiziere, ci sta!!!