venerdì 18 luglio 2014

424 - UNA STRAGE DI INNOCENTI

Ekelorn si accascia sulla gradinata, con la bocca aperta e lo sguardo sbarrato. Con le mani cerca di afferrare la freccia in un ultimo disperato gesto mentre questa affonda lenta nel suo petto, ma il dolore gli irrigidisce le dita, e le sue gambe sono percorse da improvvisi spasmi. Infine la morte lo abbraccia.
L'assassinio semina altro terrore. Le guardie finora concentrate su Hearst realizzano l'accaduto. Non uno, ma più attentatori, ormai riusciti nel loro intento. Sono istanti di smarrimento, alcune continuano a tirare su Hearst, altre rivolgono la loro attenzione sul resto del gruppo.
Tuttavia, un violento rumore metallico catalizza l'attenzione di chiunque si trovi nell'Arena, seguito da un barrito acuto. I cancelli del sotterraneo schiantano improvvisamente, e da essi una specie di drago imbizzarrito fa il suo ingresso sulla sabbia. Il gigantesco rettile agita con violenza il collo, imprigionato in un collare metallico da cui pendono lunghe catene. Il movimento sbatacchia a destra e a manca i poveri soldati del tutto inadeguati a trattenerlo, che aggrappati alle catene vengono prima trascinati, poi proiettati a terra. La coda del mostro s'innalza quindi come quella di uno scorpione rivelando un pungiglione acuminato, che con rapidi affondi colpisce i malcapitati a terra.
"Una viverna!" esclama allarmato Gimble osservando i corpi agonizzanti al centro dell'arena. "Il veleno della sua coda è leggendario! E' probabile che il mago esercitasse qualche sorta di controllo su quel mostro, e con la sua morte esso si è spezzato permettendogli di liberarsi!"
La terribile creatura emette un rumoroso stridio, impazzita e furente. Hearst decide di non tentare nemmeno di rialzarsi e fingersi morto. Le guardie avranno ben altro da fare che tirare su di lui.
La viverna con un balzo ed un colpo d'ali si solleva e cala sugli spalti, schiacciando gli spettatori, trafiggendoli con il suo pungiglione, straziando chiunque le capiti a tiro con il suo morso. La sete di sangue è la moneta con cui ricambia la sua prigionia. Il panico tra la gente è ormai incontenibile, ma le vie di fuga scorrono lente, la gente si accalca, viene calpestata. Urla, polvere, sangue.
"Dobbiamo fare qualcosa, quella bestia farà una strage!"  dice Rune.
"No, non questa volta" ribatte Gimble. "Quel mostro è il nostro diversivo, la nostra possibilità di andarcene! Finito con lei le guardie vorranno noi. Mi dispiace per questa gente, ma non saranno gli unici a morire questa notte. Ho la sensazione che questa città stia per lavare nel sangue i conti aperti del suo passato."
Alcuni coraggiosi soldati della guardia cittadina si precipitano verso la viverna, mentre molti altri disertano pensando alla propria pellaccia. Le armi dei più valorosi trapassano le spesse squame della bestia, ma ogni ferita porta con sé un pesante tributo di sangue.
"Non possiamo abbandonarli..." insiste Rune.
"Non questa volta" ripete risoluto Gimble. "Se li aiutassimo alla fine ci troveremmo costretti ad uccidere quei soldati. Non possiamo salvare tutti, Rune... non possiamo."
Isabel annuisce combattuta. Anche Bovak è d'accordo non c'è altro da fare.
"Ma Hearst, là in mezzo? E Juan, dov'é?"
"Sa la caveranno"
Rune abbassa lo sguardo e sospira un sì che gli costa molto.
Gli avventurieri voltano le spalle allo scempio di innocenti e si affrettano verso le uscite.

9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

All'inizio pensavo che il titolo fosse esagerato invece...! Secondo me, l'approccio alla situazione poteva essere diverso, ma mi rendo conto che le decisioni sono state prese sull'onda del patos, magari sotto lo stress che personaggi letteralmente catapultati in mezzo al caos più totale si sono trovati costretti ad affontare.

jamila ha detto...

Ecco, da giocatrice "odio" il tipo di decisioni (inevitabili, lo so) come quella descritta alla fine del post...

Ale ha detto...

Certamente, c'erano di sicuro soluzioni più sagge, misurate, ma la partita è stata volutamente incalzante, ed io non ho lasciato il minimo respiro ai PG in termini di tempo reale per pensare. Dalla discesa dalla torre in poi è stato un fiume senza sosta. Non c'era tempo, loro non sapevano cosa poteva avere in mente Ekelorn. Inoltre ucciderlo era la soluzione più alla portata. Catturarlo visto il numero di guardie era molto complicato, e comunque il mago da solo a quasi ridotto a zero pf il buon Hearst con un solo fulmine, ed era quindi un avversario fuori portata senza l'ausilio della freccia assassina.

Ale ha detto...

@J: in molti le odiano... Tempo addietro, in altre campagne, più di un giocatore ha imparato a sue spese che fare l'eroe è sì epico, ma spesso non paga...

Mr. Mist ha detto...

Immaginavo quello che mi hai appena confermato Ale. Personalmente ogni volta che decido di "fare l'eroe" metto in conto che il mio personaggio probabilmente tirerà le cuoia, è che non puoi sempre nasconderti dietro un dito e fare lo splendido solo se sai di poter vincere quella determinata battaglia, poi dipende anche se il Dm è un tuo fan, allora alcune cose possono risultare non del tutto impossibili e si può ancora fare gli eroi senza rimetterci l'osso del collo!

Ale ha detto...

Come DM io sono sempre fan dei personaggi, ma se le cose van contro logica non c'è fan che tenga...

Mr. Mist ha detto...

Dipende anche da cosa vuol fare il giocatore certamente, ma credo che quasi nessun giocatore voglia per forza fare il kamikaze, tra la vittoria e l'autodistruzione a volte c'è un piccolo spiraglio in cui il master ed un giocatore con un po' di buonsenso si possono infilare, almeno questo è la mia personale opinione.

MaxDZ8 ha detto...

Mi sa che a Rune peserà davvero molto questa scelta. Rakoud l'ha scampata per "politica", mi sa che anche qui ci saranno conseguenze non da poco.
Meglio deserto o mare?

Ale ha detto...

@Max: già, la situazione si è complicata molto questa volta, ma niente mare o deserto. Ormai i PG sono determinati ad andare fino in fondo!