lunedì 20 agosto 2012

310 - DUBBI

Il ritorno al Ristoro del Pellegrino è stato silenzioso. Quel silenzio teso che ora riempie anche la stanza in cui gli avventurieri sono riuniti.
Isabel passeggia nervosamente avanti e indietro, fino a quando decide di rompere il silenzio.
"Hearst, non credi di doverci dire qualcosa?"
Il guerriero solleva lo sguardo distratto: "No."
"Hai parlato con la moglie dell'oste..."
"Non era nulla di importante..."
"Ti ricordo che l'ultima volta che ci hai taciuto qualcosa, era un piano in grado di far scoppiare una guerra tra Governatori..." interviene caustico Gilead.
"Avanti Hearst, non farti pregare" continua Rune.
"Non posso."
"Non puoi?" chiede ironicamente sbalordita la sacerdotessa. "E cosa te lo impedisce? Vuoi forse fare di nuovo tutto di testa tua, e provocare altri disastri?"
Hearst scatta in piedi, ribaltando la sedia su cui era seduto: "Ne ho abbastanza! Ogni occasione è buona per giudicarmi! Continuate a esigere fiducia senza darne in cambio! Date per scontato che qualunque mia mossa a titolo personale sia un errore, mentre se sbagliate voi va tutto bene!"
"Non puoi biasimarci per questo!" rincara la dose Isabel.
"E quindi dovrò stare alla gogna per sempre? Sono stanco della vostra inquisizione! Volete sapere cosa mi ha detto Hafida? Bene, vi accontento subito. Mi ha detto di non dirvi che Amina era una mignotta, di non dirvi che lei gestisce un giro di mignotte che ha salvato dalla strada, di non dirvi di non dirlo alla guardia cittadina che sbatterebbe tutte in gattabuia."
"Sarebbe ciò che merita quella disgraziata! Ti riempie di menzogne e tu le credi!" ribatte la chierica.
"E voi non mi lasciate la facoltà di verificare e decidere se dice il vero! Giudicate, giudicate e basta, sempre nel giusto! Ed io sbaglio se non ripongo in voi piena fiducia, come se fossi una pecora! Una pecora con la spada, però! Ora basta, fate ciò che vi pare, io ne ho le palle piene."
Hearst abbandona la stanza sbattendo la porta.
"Un comportamento a dir poco infantile..." sentenzia Gilead.
"Già" conferma seccamente Isabel. "Ad ogni modo, tra sfogo e chiaroudienza, abbiamo tutte le informazioni che ci servono. Se vogliamo possiamo andare a parlare con le ragazze di Hafida. Rune?"
Il monaco li guarda. Da sempre era certo che un comportamento integerrimo fosse sinonimo di bene, e ciò nonostante ha avvallato con il suo silenzio l'utilizzo della magia da parte di Isabel per spiare un compagno. La chierica l'ha fatto certamente con le migliori intenzioni, ma la finalità di fare il bene, o il bene migliore, fino a che punto giustifica i mezzi? Si può pretendere fiducia quando alla prima occasione si usa il sotterfugio per ottenere ciò che si vuole? Si può condannare un atteggiamento che si mette poi in pratica sullo stesso condannato, solo perché questi è *già* stato condannato per le sue azioni passate?
Rune scuote la testa: "Forse questa volta è meglio aspettare di vedere come si mettono le cose. Se ci presentassimo dalle ragazze di Hafida, si chiuderebbero a riccio per la paura. Non sono sicuro che sia una buona idea. In realtà... non sono sicuro di nulla."

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Era ora che Hearst sbottasse, ed il suo discorso, almeno con Rune ha colto nel segno!

jamila ha detto...

mmmmmh, fase di risistemazione degli equilibri all'interno del gruppo...
Fase delicata.

MaxDZ8 ha detto...

Eh si, in effetti ci voleva!

Ale ha detto...

fase mooooooolto delicata... ora ci manca solo l'arrivo di Juan e Gimble! ;)

Ferdi ha detto...

sicuramente Juan e Gimble un po' di equilibrio lo porteranno !!! XDXDXD

Ferdi ha detto...

Andare in giro con 3 preti non è facile

inquisitori e sbirri

non cambieranno mai. !!!!! ^_^