mercoledì 20 marzo 2013

351 - LO SCARABEO

"Seguitemi"
Rabiaa conduce Gimble e Isabel in una piccola stanza senza finestre, illuminata da candele che diffondono aromi profumati. Dalle pareti scendono drappi di sete leggere dai colori caldi, al centro solo un triclinio.
Pochi istanti dopo li raggiunge il genio, che porta in palmo un oggetto accuratamente avvolto in una stoffa verde.
Rabiaa libera con ritualità il contenuto, un gioiello in platino e smeraldi grande come un pugno e l'aspetto di un coleottero.
"Questo è uno scarabeo di protezione dell'anima, un manufatto magico estremamente raro e di grande valore, che affonda le sue radici nei tempi dell'antica dominazione di Yar-Mazar. E' in grado di salvaguardare l'anima del portatore con un aura di interdizione dalla morte e lo rende allo stesso tempo immune dagli effetti di influenza mentale. In questo modo Nezabal non potrà mai toglierti lucidità durante il gioco."
Gimble osserva dubbioso il grosso amuleto: "Dubito che un simile oggetto possa sfuggire alle divinazioni di Nezabal, soprattutto in casa sua. Anche se sicuramente limiterà l'uso della magia per non insospettire la sua preda, in questo caso basterebbe un'individuazione del magico..."
"Infatti" conferma grave Rabiaa. "Lo scarabeo deve essere celato, come è previsto che sia. Dentro di te."
"Cosa?! Cosa significa dentro?"
"Purtroppo non c'è altro modo. Lo scarabeo deve nascondersi tra le tue carni, solo così non sarà rilevabile con mezzi magici comuni. E' per questo che ho chiesto a Isabel di seguirci. Sarà un processo molto doloroso... sei ancora sicuro di volerlo fare?"
Per un attimo Gimble ha un giramento di testa, ma il sacrificio cui ha deciso di sottoporsi non gli permette dubbi.
Rabiaa lo invita a scoprirsi e stendersi sul triclinio. Gimble slaccia le fibbie del corpetto di cuoio, toglie il farsetto, le mani gli tremano. Si sdraia.
Rabiaa gli appoggia il talismano sull'addome, è freddo al tatto. Poi il dolore esplode lancinante.
Lo scarabeo si anima come una creatura viva, incide la pelle, affonda nella carne, si fa strada nelle viscere. E' come se un tizzone ardente affondasse nei suoi intestini. Gimble urla con tutta la voce che ha in corpo, si aggrappa al lettino con forza tanto da spaccarsi le unghie, le lacrime gli offuscano la vista. Dura minuti che sembrano un'eternità, poi il bagliore azzurro del potere di Erevos lenisce le sue sofferenze. Stremato, sviene.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

So di essre scurrile ma per un attimo ho temuto che lo scarabeo venisse "infilato" nel povero Gimble con le stesse modalità di una supposta! Anche se il metodo scelto da Rabia è stato di certo più doloroso!

Ale ha detto...

ovviamente sul blog ho tralasciato questa possibilità, ma puoi ben immaginare i commenti dei giocatori attorno al tavolo... :)